Manovra, tutte le menzogne di Tremonti

Effetti del DL 31 maggio 2010, n. 78 sul conto economico delle Amministrazioni pubbliche (milioni di euro)
2010 2011 2012 2013
ENTRATE
Misure che accrescono le entrate 693 6.413 10.716 8.204
Contrasto all’evasione: 406 5.063 7.607 6.795
–Potenziamento accertamento e riscossione 51 955 1963 1763
–Divieto compensazione crediti 0 700 2100 1900
–Fattura telematica 0 628 837 837
–Nuovo redditometro 0 741 709 815
–Imprese in perdita sistematica e apri e chiudi 0 633 1025 1066
–Ritenuta 10% su interventi di recupero patrimonio edilizio 355 756 559 0
–Adeguamento normativa OCSE su Transfer Price 0 651 415 415
Riduzione acconti Irpef 0 0 2.300 600
Altro 288 1.351 808 808
Misure che riducono le entrate 0 -2.318 -625 -200
Riduzione acconti Irpef 0 -2.300 -600 0
Ritenuta del 10% su interventi di recupero patrimonio edilizio 0 0 0 -168
Altro 0 -18 -25 -33
VARIAZIONE NETTA ENTRATE 693 4.095 10.091 8.004
SPESE
Misure che accrescono le spese 1.044 2.228 851 470
Spese correnti 1.044 1.908 531 150
-Fondo per interventi strutturali di politica economica 0 1.700 250 0
-Sanità 550 0 0 0
-Rateizzazione TFS per il pubblico impiego 100 0 0 0
-Censimento ISTAT 0 200 277 150
-Missioni di Pace 320 0 0 0
Altro 74 8 4 0
Spese in conto capitale 0 320 320 320
-Sanità (tessera sanitaria) 0 20 20 20
-Roma capitale 0 300 300 300
Misure che riducono le spese -381 -10.186 -15.742 -17.445
Spese correnti -381 -9.436 -14.442 -15.545
-Riduzione del 10% spese dei Ministeri e delle spese  PCM -45 -665 -750 -800
-Redditi da lavoro -5 -1.003 -1.485 -1.787
-Sanità (risparmi spesa farmaceutica) -300 -600 -600 -600
-Rateizzazione TFS per il pubblico impiego 0 -400 -240 0
-Riduzione finestre pensionamento 0 -360 -2.600 -3.500
-Pensioni di invalidità (aumento requisiti e accertamento) 0 -80 -160 -220
-PSI e disposizioni su RSS e PA: 0 -6.300 -8.500 -8.500
—-RSO 0 -4.000 -4.500 -4.500
—-Comuni 0 -1.500 -2.500 -2.500
—-Province 0 -300 -500 -500
—-RSS + PA 0 -500 -1.000 -1.000
-Altro -31 -29 -107 -138
Spese in conto capitale 0 -750 -1.300 -1.900
-Riduzione del 10% spese dei Ministeri e delle  spese 0 -750 -1.300 -1.900
VARIAZIONE NETTA SPESE 662 -7.958 -14.891 -16.975
VARIAZIONE INDEBITAMENTO NETTO -31 -12.053 -24.982 -24.979

Secondo la Banca d’Italia, negli anni 2011-2012-2013, la manovra permetterà di risparmiare 62 miliardi di euro (12 nel 2011, circa 25 nel 2012 e nel 2013).

Effetti della manovra sul conto economico delle PA

Le misure che accrescono le spese sono pochissime. E’ quindi presumibile che la manovra non abbia alcun effetto sul PIL. Ciò che provoca sconcerto è il taglio alle Regioni a Statuto Ordinario (RSO nella tabella): -13 mld in tre anni –  nel 2011 4 mld, pari al 39% dei tagli alle spese. Complessivamente il 62% dei tagli alla spesa nel 2011 riguarderanno gli enti locali (in arancione nel grafico).  Solo il 14% dei tagli è relativo alle spese della “casta” (in blu nel grafico). Invece circa il 25% della riduzione spese è riferibile a Lavoro pubblico, Pensioni (invalidità, riduzione finestra), Sanità (riduzione spesa farmaceutica) – (in verde nel grafico).

Manovra - Misure che riducono le spese

I grafici che seguono mettono in evidenza il peso crescente che la mini riforma pensionistica (chiusura “finestre” di pensionamento) e la stretta sulle pensioni di invalidità avrà nel corso del biennio 2012-2013:

Le maggiori entrate che il governo pensa di realizzare deriverebbero tutte dal contrasto alla evasione fiscale – circa il 75% di tutte le nuove entrate del 2011 (in giallo nel grafico). Potenziamento dell’accertamento e della riscossione, divieto di compensazione crediti e nuovo redditometro dovrebbero incidere per il 36%:


Conclusione: il governo mente. Tremonti mente. Le cifre sono diverse. Tremonti parla di 24 mld di euro, ma evidentemente riferisce solo alle nuove entrate. I tagli saranno pesantissimi e colpiranno le Regioni. Poi si rimesta nelle tasche dei soliti “noti”: lavoratori pubblici e lavoratori prossimi alla pensione. Le entrate sono tutt’altro che certe – legate alla sola attività di contrasto dell’evasione. Le aziende – in special modo le piccole e gli artigiani – potrebbero venire ‘colpiti’ dai criteri per il Nuovo Redditometro. Politiche di sviluppo non sono contemplate. Il taglio ai costi della politica è assolutamente marginale.