Attenti perché la strategia berlusconiana sta prendendo pieghe insolite, per un magnate televisivo come lui. Sì, l’uomo che scoprì il primo motore di ricerca russo, Gogol, punta dritto su Internet. Ci avvertono dalle colonne de Il Tempo, giornale fedele al Governo, che B. ha studiato Internet per filo e per segno, a cominciare dalla campagna elettorale di Obama, dalla quale sta prendendo esempio. Dovete sapere che il nostro SDS – sex, drug and Silvio – si è rivolto verso la nuova tecnologia con un nuovo cipiglio, e ciò è confermato dall’adesione al Manifesto Digitale di agendadigitale.org dei due berlusconiani doc, Marco Camisani Calzolari e Edoardo Colombo, i guru del sito http://www.forzasilvio.it, quella inutile propaggine della grancassa di Mediaset dalla quale ogni settimana Lui ci pregia di discorsini in stile videocassetta, moderna rivisitazione del balcone di Piazza Venezia. Ed è vero, il Silvio Digitale qualche difettuccio ce l’ha, come ad esempio la mancanza di interattività del comiziante con i netizen, tanto per citarne uno. Ma piuttosto che lasciare il web alla Sinistra, la quale spadroneggia per sputtanare il (finto) premier, Berlusconi ha in mente un’idea che nessuno ha avuto, vista la vacuità e l’inutilità della figura: creare un sottosegretario “ad Internet”. Tanto qualche posticino a Palazzo Chigi bisognerà pure crearlo per accontentare i “Responsabili” che gli hanno votato la fiducia a Dicembre. Una vera rivoluzione, non c’è che dire. E quali poteri diamo al sottosegretario? Forse, per caso, quelli che ha il governo egiziano nei confronti degli operatori di telefonia mobile e di internet? Certo, in tempi di rivolta delle giovani generazioni, chiudere il web è la prima cosa da farsi.
