E dopo la richiesta al Gip di giudizio immediato contro Berlusconi emessa dai Pm milanesi, il PdL ha elaborato questo campione di fesserie che è il comunicato politico uscito stasera. Tutto ciò alla faccia dell’invito del Colle – giunto soltanto la scorsa settimana- a stemperare i toni, subito accolto da Berlusconi come un saggio propostito da far proprio.
Ma la moderazione sembra non abitare le stanze di Palazzo Grazioli. Stasera si può dire che i berluscones mettono in campo tutto il loro potere di fuoco verbale al fine di difendere il Signor Indifendibile, alias il Capo del governo, alias mister bunga bunga, o se preferite SDS (Sex, Drugs and Silvio).
La Procura di Milano appare ormai come una sorta di avanguardia politica rivoluzionaria, in sfregio al popolo sovrano e ai tanti magistrati che ogni giorno servono lo Stato senza clamori e spesso con grandi sacrifici
Attacco mirato alla Procura di Milano, un covo di rivoluzionari, secondo i pidiellini – e che ci sarà di male nell’essere rivoluzionari, io dico? I rivoluzionari sono coloro i quali si battono per un mondo migliore, un mondo più giusto – a volte. A volte sono coloro che tentano di rovesciare lo status quo di una comunità politica. Ma i magistrati milanesi operano solo secondo legge, e al fine di farla rispettare, la legge.
La Procura milanese “agisce come un vero e proprio partito politico calibrando la tempistica delle sue iniziative in base al potenziale mediatico”.
Tempismo mediatico che però è pura teoria, essendo il mondo mediatico cooptato da Berlusconi, se non di totale proprietà della famiglia Berlusconi. Quale potere ha la Procura di Milano di poter incidere sull’agenda politica, dettata dai media su iniziativa dei ‘problem solvers’ del (finto) premier?
Il venir meno dei contrappesi nei rapporti tra poteri dello Stato, l’applicazione arbitraria di principi astratti come l’obbligatorietà dell’azione penale e l’affermarsi della ‘giurisprudenza creativa’ rispetto alla stessa legge hanno infatti dilatato a dismisura la sacrosanta autonomia della magistratura trasformando di fatto l’ordine giudiziario da ordine autonomo in potere irresponsabile e privando i cittadini e la stessa democrazia di tutele rispetto a possibili azioni spregiudicate dal carattere eversivo.
No, eversivo è questo comunicato. Eversivo è affermare che l’obbligatorietà dell’azione penale è un principio “astratto”, quando in realtà è un principio costituzionale. Eversivo è dire che il potere giudiziario è un potere irresponsabile, invocando pertanto alla gogna per i magistrati invisi al potere politico. Non c’è irresponsabilità per i magistrati: essi rispondono davanti al Csm per le questioni disciplinari. Inoltre il Ministro della Giustia detiene questo potere – abnorme – di inviare ispettori nelle procure, fatto puntualmente verificatosi quando inevitabilmente la giustizia ha dovuto sfiorare la sfera politica.
L’Ufficio di presidenza del Popolo della Libertà esprime pieno sostegno al premier Berlusconi, vittima da 17 anni di una persecuzione che non ha precedenti nella storia dell’Occidente. Stabilisce inoltre di avviare tutte le iniziative politiche necessarie per difendere il diritto di tutti i cittadini ad una Giustizia giusta e di intraprendere tutte le opportune iniziative parlamentari per scongiurare un nuovo 1994 o, ancor peggio, che a determinare le sorti dell’Italia sia una sentenza giudiziaria e non il libero voto dei cittadini.
Diciassette anni di vittimismo giudiziario. Ci sarà una fine? Potremo finalmente occuparci di noi (noi = comunità politica italiana)? Basterebbe un unico gesto: le dimissioni. Non solo da capo di governo, ma anche da parlamentare, e da tutte le cariche del PdL.