Fukushima, è allerta nucleare per tutto il Giappone. Fra otto giorni sarà come Chernobyl

Questione di tempo. Questione di ore. Poi sarà raggiunta l’esposizione radioattiva registrata a Chernobyl, quella degli ultimi 20 anni, in soli – soli – otto giorni. Lo scrive Pietro Cambi su Crisis, una bibbia in questo momento:

A Nord Ovest dell’impianto, circa quindici ore fa, quindi PRIMA delle due nuove esplosioni, si misuravano 680 microSievert/h, ovvero 0.68 MilliSievert/h, in rapido aumento rispetto a sei ore prima. Tanto, poco? Partiamo, dal fondo naturale da quelle parti. Quale è? Beh, senza pretese di grande precisione, nel documento che vi ho linkato esistono altre misure prese presso l’altra centrale elettrica di Fukushima, quella di  Dai-Ni. Possiamo leggere che i valori misurati si attestano intorno a 0.036 microsievert/h. Intanto: questo è un valore circa 19.000 VOLTE più basso di quello misurato nei dintorni del reattore 1 scoppiato. Come dire che per ogni ora passata da quelle parti ti prendi la dose di radiazioni di due o tre anni (Pietro Cambi su Crisis, What Crisis?).

A Chernobyl, negli ultimi 20 anni, appunto, “il livello CUMULATIVO su VENTI anni nella zona interessata dall’incidente di Chernobyl non supera, se non in una zona ristrettissima, i 150 millisevert” (ibidem). Lo potete verificare sulla mappa ad inizio post.

Inoltre, il comunicato ufficiale delle autorità giapponesi alla Nisa (Nuclear and Industrial Safetu Agency) si conclude con la citazione dell’articolo 15 dell’Act for Special Measures Concerning Nuclear Emergency Preparedness, naturalmente omesso. Un articolo che non lascia spazio ad equivoci: è allarme su tutto il territorio del Giappone, allarme rosso in cui il Capo del Governo sussume in sé poteri speciali, di emergenza. Di fatto è sospeso lo stato di diritto in fatto di materia di sicurezza nucleare e tutti i poteri si concentrano nelle mani di uno. Vuol dire che non c’è più scampo e che vale tutto pur di fermare la catastrofe nucleare.

4 Comments

  1. Mi pare ci sia un errore di fattore 10 (forse è stato confuso il mcroSv con il mR). 0,36microSv/h e non 0,036 è il valore medio di radioattività naturale lontano da rocce persiliciche (anzi direi 0,25 che corrispondono a circa 0,025 mR/h). In Italia misurai valori di 50volte superiori nelle pozzanghere di Torino la settimana successiva al disastro di Chernobil. Valori non letali ma impressionanti se si pensa alla distribuzione degli isotopi radioattivi su tutto il territorio europeo, dalla Scandinavia al Portogallo! pertanto suppongo di misurare questa volta, dovesse succedere il disastro, valori un po’ più bassi. Dato che sono vecchio ho un Geiger ancora con l’unità di misura in mR/h, ma nulla cambia nella sostanza.

  2. cari amici,
    per il momento a Torino la radioattività ambientale è normale: 0,025mR/h=0,25microsievert/h. In valle di Susa, in presenza di rocce persiliciche la radioattività risulta un po’ maggiore: 0,045mR/h=0,45microsievert/h. Consiglio sempre di non usare i graniti come pavimenti e/o davanzali, perché aumentano la radioattività. Inoltre il decadimento dell’uranio, presente in 4 parti per milione nei graniti, produce il temibile Radon.
    un caro saluto
    Boris Bellone – docente scienze scuola superiore e ANPPIA-Torino

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