Vittorio Arrigoni è un famoso blogger e giornalista free lance italiano, collaboratore de Il Manifesto, trapiantato a Gaza dal 2008 per motivi umanitari. Attivista per i diritti umani dell’International Solidarity Movement, schierato dalla parte dei deboli, ha da sempre sostenuto le parti della Palestina. Suo il blog http://guerrillaradio.iobloggo.com, una bibbia in fatto di questione israelo-palestinese. Anti-sionista, rimase a Gaza nel 2008 sotto i bombardamenti israeliani, fianco a fianco della gente che cerca di aiutare quotidianamente. Insomma, un coraggioso, che si è speso per la causa. Uno che ha mollato tutto in patria per fare volontariato in una zona di guerra permanente.
La notizia lascia scioccati: Vittorio sarebbe stato rapito dai palestinesi, più precisamente da un “gruppo salafita locale”:
La conferma verrebbe da un video, pubblicato da una fonte di stampa palestinese Hala, nel quale Arrigoni appare con gli occhi bendati dal nastro adesivo nero e con una ferita alla tempia. Nel filmato, il cui testo è in arabo, viene dato un ultimatum di 30 ore a partire dalle 11 di oggi (le 10 in Italia) per soddisfare le richieste dei rapitori. Nel video che mostra Arrigoni in mano ai rapitori, il cooperante italiano viene descritto come ”uno che entra nella nostra casa portandoci la corruzione morale” e dietro il quale c’è uno ”staterello, l’Italia, infedele, il cui esercito è presente ancora nel mondo islamico” (AdnKronos).
Uno che entra nella nostra casa. Uno che porta la corruzione morale. Arrigoni è tutt’altro che corrotto. Arrigoni non è entrato nella loro casa da straniero, è entrato come se fosse da sempre la sua casa. Come se la causa palestinese fosse da sempre la sua ragione di esistenza.
L’ultimo post su Guerrilla Radio riguardava la morte di quattro palestinesi dentro ad uno di quei tunnel che passano al di sotto del confine di Rafah, una specie di cordone ombelicale che resiste al durissimo embargo israeliano. Poi il nulla. Vittorio posta quotidianamente sul blog e su Facebook. La foto qui sopra è ripresa dal suo profilo personale: Vittorio ama i bambini, spesso viene fotografato insieme ad essi.
I rapitori chiedono la liberazione di tutti i detenuti salafiti e hanno stabilito un ultimatum di 30 ore. La vita di Arrigoni è in serio pericolo.
E’ veramente terribile. Ma noi che stiamo seduti ad una scrivania, che cosa possiamo fare di concreto? Datemi qualsiasi suggerimento, spargerò immediatamente la voce.
Arrigoni è già stato ucciso. E’ terribile.