Dopo mesi di silenzio e vergogna è arrivata coe la primavera la sentenza Mills. O per meglio dire, mezza sentenza. Poiché l’altra metà, ovvero quella che riguarda David Mills, ha sancito la condanna dell’avvocato inglese in primo e secondo grado per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza in favore di Silvio Berlusconi nei processi Arces (tangenti alla Guardia di Finanza) e All Iberian. La mezza sentenza, sia chiaro, è definitiva, mentre quella emessa ieri dal Tribunale di Milano, è una sentenza di proscioglimento per intervenuta prescrizione. Sapremo fra novanta giorni se i giudici hanno o meno ravvisato gli indizi di colpevolezza contro B.
Deve essere ricordato, nella fattispecie, che il caso David Mills si è concluso con la pronuncia della Corte di Cassazione, la quale aveva annullato la sentenza di condanna “senza rinvio per intervenuta prescrizione del reato” (cfr. Wikipedia). La prescrizione è stata prodotta da una “differenza di circa tre mesi nel calcolo della data di compimento del reato e dalla riduzione dei termini di prescrizione data dalla legge ex Cirielli”.
Secondo il procuratore il reato dovrebbe considerarsi effettuato l’11 novembre del 1999, quando «Mills, in proprio, e non come gestore del patrimonio altrui, fornisce istruzioni per il trasferimento dei circa 600 mila dollari dal fondo di investimento Giano Capital al fondo Torrey» e non il 29 febbraio 2000 quando si era verificata l’effettiva disponibilità del denaro, come invece valutato dalla Corte di appello, e la differente data porterebbe il reato ad essere prescritto. Il procuratore nella requisitoria evidenziava anche che «il ritardo del passaggio finale nella intestazione delle quote non incide sul momento consumativo della prescrizione ma trae origine dalla volontà di Mills di rendere difficoltosa la ricostruzione di questo illecito passaggio di soldi e la sua origine» e che «quando c’è incertezza sulla data di commissione di un reato, da sempre vale la regola del favor rei: e il decorrere della prescrizione va fissato nel momento più favorevole all’imputato» (Wikipedia, cit).
In fondoi è anche inutile e superfluo ricordarlo, la legge ex Cirielli è una delle leggi ad personam storiche dei governi Berlusconi. E’ tutto noto e non ci si deve sorprendere: i giudici si sono solo allineati alla pronuncia della Cassazione sull’altro spezzone di processo, e alla legge. Niente di diverso.
Certo, se ci fosse stato Minzolini alla direzione del Tg1, questo proscioglimento sarebbe stato celebrato come una assoluzione. In mancanza del fedele di turno, B. ci ha pensato da solo a definirsi assolto. Assolto dal Signore.