La FAZ.net riferisce che in Grecia si è aperto un aspro dibattito sul fatto che molti parlamentari greci, fra il 2009 e il 2011, mentre il governo Papandreu chiedeva ai greci grossi sforzi per rimanere nell’euro ed evitare il default, spostavano ingenti somme, anche superiori a 100.000 euro, sui conti esteri, in Regno Unito e in Svizzera. Venizelos, l’attuale ministro delle finanze, ha rivelato che l’ufficio delle imposte è a conoscenza dei nomi di decine di questi parlamentari. L’elenco comprende i politici e i parenti dei politici. In alcuni casi si tratta di trasferimenti per problemi di salute, per pagarsi interventi chirurgici o altro, ma nella maggior parte delle situazioni si tratta di rimesse all’estero senza altra spiegazione se non quella di mettere al riparo dal pericolo di un default il proprio patrimonio.
Quindi il clima in Grecia si è ulteriormente riscaldamto poiché alcuni parlamentari di Nuova Democrazia chiedono che i nomi dei “traditori” siano rivelati al pubblico. Il partito ha chiesto a un suo deputato, che ha ‘esportato’ in Svizzera un milione di euro, di manifestare la propria identità agli elettori. Venizelos, per contro, ha evitato di rivelare i nominativi e ha chiesto che si formi un forte movimento nazionale per il rimpatrio delle somme. Di certo non hanno pensato a uno scudo fiscale con tassazione al 5%…