Luca Abbà è rimasto folgorato mentre, inseguito dalla polizia, è salito su un traliccio dell’alta tensione. Luca stava protestando contro l’esproprio dei terreni per ampliamento del cantiere TAV in Val Susa. Questa è la versione del leader di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero. Ferrero dice testuale che Luca è stato inseguito su per il traliccio. Luca pare essere sfuggito ai controlli della polizia ed è salito lui medesimo sul traliccio. Da lassù ha persino avuto un contatto con Radio Black Out: “Mi sono arrampicato sul traliccio dopo essere sfuggito ai controlli. La situazione è tranquilla e non vedo violenze. Sono riuscito a svicolare. Mi guardavano attoniti. Gliel’ho fatta sotto il naso un’altra volta”. Poi ha interrotto le comunicazioni dicendo che stava per essere raggiunto da un rocciatore e che “doveva difendersi”. Dopodiché la dinamica si fa meno chiara. Luca ha ustioni da folgorazione e traumi per la caduta. E’ in condizioni ritenute gravissime al CTO di Torino. Il volo di 10metri “del giovane è avvenuto a causa del contatto accidentale con dei fili scoperti dell’alta tensione presenti nel traliccio”, secondo Lawika web magazine. Quindi Luca non si è appeso volontariamente ai fili come peraltro aveva minacciato di fare poco prima alla radio.
La ricostruzione riportata da Ultime Notizie è invece più accurata, ma aggiunge un nuovo particolare alla vicenda:
Luca Abbà aveva comunicato la sera prima che sarebbero salito sul palo dell’alta tensione per tentare di rallentare i lavori e attirare l’attenzione della Val di Susa contro lo sgombero della baita che da mesi è diventato il punto di riferimento per i manifestanti No Tav. Alle nove di questa mattina Abbà inseguito dalle forze dell’ordine è salito ancora più su e poi la scintilla. L’uomo è rimasto a terra per 15 minuti con un polmone perforato, diverse fratture e ustioni sul corpo (Ultime Notizie).
Ne consegue che l’azione era premeditata. Ultime Notizie conferma la ricostruzione di Perino, secondo il quale i soccorsi sarebbero stati lentissimi. Quindici minuti con un polmone perforato. E’ agghiacciante.
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cari redattori,
di seguito allego frase di sfogo scritto alla redazione di la repubblica. Non se ne può più delle falsità contro il movimento notav della valsusa:
Gentili Redattori di repubblica,
le accuse ai militanti notav della valdisusa di violenze, sono ridicole. lo sanno tutti. ma le forze dell’ordine (o meglio del disordine come vengono definite in valle) continuano nella loro opera di provocazione e disinformazione. Come figlio di perseguitato politico antifascista condannato a 14 anni di galera solo perché antifascista, conosco bene tutte le tecniche adottate dalle varie polizie. Ne ho i coglioni pieni.
Un caro saluto
Boris Bellone
t.3209441222
ANPPIA- TORINO