Nel più completo silenzio, legge elettorale verso l’ipermaggioritario alla spagnola

Stefano Passigli, professore ordinario di Scienze della Politica all’Università di Firenze, scrive al Corriere della Sera, il quale pubblica a pagina 50 (!) una lettera in cui espone i pericoli della riforma elettorale come emersa dall’accordo PD, PdL e Terzo Polo. E’ errato parlare di proporzionale alla tedesca. Anche se si tratta di riparto 50-50 fra collegi uninominali e liste, ad essere determinante ai fini della rappresentanza sarà la dimensione delle circoscrizioni abbinata alla soglia di sbarramento:

Questo sistema è l’ideale per far fuori i partiti piccoli ma per ‘salvaguardare’ quelli con forte legame territoriale, come potrebbe esserlo la Lega Nord. Infatti, il partito di Bossi ha tutto da guadagnare da questa legge: non avrebbe più bisogno dell’alleato conservatore, potrebbe mantenere una rappresentanza parlamentare ai livelli di quella attuale, superando la soglia di sbarramento nelle circoscrizioni del Nord Est, laddove è più forte (stando almeno ai dati delle ultime consultazioni elettorali).

In secondo luogo, vi è il perenne problema della selezione degli eletti. Secondo Passigli, sia le primarie che le preferenze comportano rischi di inquinamento (corruzione) e costi. Secondo Passigli sarebbe corretto assegnare all’elettore un limitato voto di preferenza, mantenendo in capo ai partiti la scelta del capolista e dei candidati delle liste. Sarebbe poi fondamentale l’inserimento dell’istituto della sfiducia costruttiva, onde evitare i fenomeni di debolezza di governo e di trasformismo nelle aule.

La mia opinione è che questo dibattito non è sufficientemente sviscerato a livello di opinione pubblica. L’opinione pubblica non è coinvolta nella decisione delle regole democratiche. La legge elettorale futura non può non cogliere l’istanza di partecipazione che viene dai cittadini. Il metodo impiegato per formulare la nuova proposta di modifica è invece quello delle riunioni private fra segretari di partiti altrettanto “privati”. No, questo è inaccettabile. In primis da parte del Partito Democratico, il quale si è messo nelle mani di un certo Luciano Violante. Non vi è stata alcuna discussione pubblica. Nessuna. Cosa ne pensa Bersani? Proviamo a chiederglielo.

3 Comments

    1. E lo faranno di notte, per non farsi scoprire da nessuno, sostenendo che non si può votare con una legge porcata e dall’altra parte preparando la madre di tutte le porcate. Come non cambiare niente cambiando tutto (per gli altri). Il sistemino molto semplice è quello di rafforzare l’oligopolio partitico dando una parvenza di democraticità accettando una qualche forma di preferenza. Che sarà resa inutile con il meccanismo delle liste di quattro o cinque nomi in circoscrizioni piccolissime.

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