Rossella Urru, nuovi particolari sulla stampa africana

L’Agenzia Nouakchott d’Information aggiunge alcuni particolari sulla presunta trattativa che avrebbe portato alla liberazione di Rossella Urru e del gendarme mauritano Edy Ould. Secondo l’agenzia di stampa, i due rapiti dovevano già ieri tornare in libertà sulla base di un accordo i cui termini sono rimasti indefiniti. In ogni caso, il successo della trattativa verrebbe dal coordinamento fra il presidente della Mauritania, Mohamed Ould Abdel Aziz, e l’inviato speciale del governo italiano Margherita Boniver. L’accordo ruoterebbe intorno alla scarcerazione del membro di Al Qaeda, Abdel Rahman Madou al-Azawadi, il quale sarebbe stato portato in una località sconosciuta in attesa dello scambio. Abdel Rahman Madou al-Azawadi era stato ondannato a 5 anni di carcere dai giudici della Mauritania per il sequestro nel 2010 di un italiano, Sergio Cicala.

Fatimettou Mint Brahim, madre di Ely Ould Elmoctar, ha detto in un contatto con ANI, che la moglie di suo figlio è stata informato dalla polizia di Amourj (es Mauritaniat) della sua liberazione e che dovrebbe arrivare in pochi ore a Nouakchott. Invece, sempre secondo ANI, Rossella Urru dovrebbe arrivare a Bamako, nel Mali. Ma dalla divulgazione di questi dettagli sono passate più di ventiquattro ore.

Secondo fonti di Sky TG 24, Rossella sarebbe libera, ma non in mani italiane.

Bamako, sud Mali

ore 11.45: AdnKronos rilancia informazioni del sito mauritano al-Akhbar:

“Resta fitto il mistero sullo scambio che sarebbe dovuto avvenire ieri tra le autorita’ Mauritane e i terroristi di al-Qaeda nel maghreb islamico”. E’ quanto si legge sul sito informativo mauritano ‘al-Akhbar’ a proposito della vicenda della nostra connazionale Rossella Urru e del poliziotto mauritano. Il sito commenta la notte di attesa e di assenza di notizie parlando unicamente dell’agente mauritano in mano ai terroristi. “La famiglia del poliziotto mauritano Aal Ould al-Mukhtar – si legge – e’ in forte ansia per il loro caro perche’ temono che la trattativa, data ieri per riuscita, sia invece saltata”. Alcuni rappresentanti della famiglia del poliziotto, rapito due mesi fa nel sud della Mauritania, sostengono che “il silenzio tenuto dal governo di Nouakchott sulla vicenda potrebbe voler dire all’opinione pubblica che tutto quanto venuto fuori ieri potrebbe essere falso”. I familiari dell’agente affermano inoltre che “ora iniziamo ad avere paura perche’ ci troviamo di fronte al governo che non parla e questo e’ un brutto segno” (via iltempo.it).

Su Mallorca Diario si afferma che gli ostaggi spagnoli sequestrati con Rossella Urru starebbero bene.

Inoltre, secondo Point Chauds On Line, la liberazione del gendarme mauritano non sarebbe avvenuta in maniera contemporanea a quella di Rossella. Edy Ould sarebbe stato condotto nel deserto fra Mali e Mauritania e là scambiato con il membro di Al Qaeda scarcerato dal governo mauritano ieri. Di Rossella si scrive, con una buona dose di approssimazione, che la sua liberazione sarebbe avvenuta solo dietro il pagamento di un riscatto da 30 milioni da parte del governo italiano.

Ore 13.37: il giornale maghrebino Taqadoumy afferma che fonti governative malesi smentiscono sia la liberazione di Rossella Urru che quella del gendarme mauritano Edy Ould. Non ci sarebbe stato nessuno scambio nel deserto, né nessuna liberazione.

Stamane il Corsera ha precisato che: “I detenuti dei quali è stato chiesto il rilascio appartengono ad Aqim, la branca qaedista principale nel Maghreb mentre la volontaria italiana è stata catturata dagli scissionisti del «Tawhid», formazione composta soprattutto da africani”.

ore 14.32: La notizia della liberazione di Rossella Urru è stata ufficialmente smentita dallo stesso Sahara Media, fonte primaria della notizia come descritto qui. Sahara Media afferma che la medesima fonte, dalla quale è venuta a conoscenza della presunta liberazione, ha detto che le informazioni ricevute a sua volta non erano corrette. Non c’è stato alcuno scambio nel deserto, e quindi anche il gendarme, nella mani della Jihad Al Qaeda del Mali, è ancora nelle mani dei propri sequestratori.

[in aggiornamento]