Il Mali cede sotto i colpi dei Tuareg

Dopo Kidali è caduta Gao, oggi Timbuctu. L’esercito maliano è in disfatta. Secondo Sahara Media il colonnello Elhadj Ag Gamou si è unito ai combattenti Tuareg. Due giorni fa il capo della autoproclamatasi Giunta Militare del Mali, Amadou Sanogo, ha lanciato un appello per un aiuto militare straniero. Viene scritto, anche sui giornali italiani – come La Repubblica – che i ribelli Tuareg si sono alleati con la cellula di Al Qaeda nel Sahel, AQMI. In realtà si tratterebbe di un gruppo minore, islamista, chiamato Ansar Edine, una formazione politico militare che vorrebbe applicare la Sharia nel nuovo stato dell’Azawad. Ma l’Azawad è la terra dei Tuareg e i Tuareg sono nomadi, seppur islamizzati, e mantengono una identità culturale ben definita.

Dire che i Tuareg si sono alleati con Al Qaeda non è completamente corretto. Il Movimento Nazionale per la Liberazione dell’Azawad (MNLA) si è formato all’inizio dell’Ottobre 2011. L’impulso per questa nuova guerra dei Tuareg (l’ultima è terminata nel 2009) è venuto alla fine del regime di Gheddafi in Libia. Tuareg di diverse tribù hanno combattuto sia per il Raìs che contro. Il comandante militare dell’MNLA, Mohammed Ag Najm è stato certamente un ufficiale libico di origini maliane ed ha servito durante il regime di Gheddafi ma si è espressamente dichiarato in disaccordo con il regime fin dall’inizio dell’insurrezione di Bengasi. Ma non si tratta di mercenari. Essi sono ex ufficiali libici di etnia Tuareg. Combattono ora per il loro vero paese.

Ansar Edine è un gruppo salafista Tuareg. Certo è difficile distinguere. La presa della città di Kidal è un punto di non ritorno. Dopo sono cadute Gao – in seguito a una sanguinosa battaglia in cui l’esercito maliano ha dispiegato persino degli elicotteri, senza evidentemente ottenere l’effetto di fermare l’avanzata dei ribelli berberi – e Timbuctu. Il nord del Mali è fuori del controllo del governo di Bamako e potrebbe suggerire alla cellula di Al Qaeda in Algeria, AQMI, responsabile dei rapimenti di Rossella Urru e dei due cooperanti spagnoli, di iniziare attività terroristiche o di guerriglia in territorio algerino. Aveva ragione Giulio Sapelli sul Corriere: la caduta di Gheddafi ha spezzato l’equilibrio dell’area, importantissima per la produzione di petrolio ma anche per il traffico della droga e degli immigrati verso l’Europa. L’Azawad potrebbe nascere come narcostato, come Stato Canaglia, un nuovo Afghanistan, palestra del terrore qaedista. O forse no. Forse ci stiamo ingannando. forse siamo vittime della propaganda del governo diBamako, che già otteneva i soldi e le armi dalla Comunità Internazionale per combattere il Terrore di AQMI, soldi che invece hanno ingrassato le tasche dell’ex presidente ATT, Amadou Toumani Touré, deposto dai militari.

Cosa succederà se la guerra coinvolgerà l’Algeria? Cosa farà la Francia, da sempre dominus dell’area? Le elezioni presidenziali in Francia saranno discrimine per un intervento militare straniero, come è successo per la Libia, questa volta però in chiave conservativa, anti-ribelli? Oppure anche Francoise Hollande vede nell’Azawad una minaccia agli interessi francesi?

4 Comments

  1. Merci pour un article eornce une fois bien renseigne9 et bien re9fle9chi sur la situation au Mali, e0 l’heure of9 les me9dias occidentaux s’empare du sujet sans rien en comprendre, se contentant de resservir les de9clarations d’A. Juppe9 sans inte9reat.Au Mali, les journaux continuent de s’inquie9ter du soutien qu’ils imaginent de la part de la France envers le MNLA. Cette hypothe8se est alimente9e par les de9clarations officielles frane7aises, qui n’accusent jamais le MNLA, ou eornce par l’invitation du MNLA au re9cent de9bat organise9 par France 24. Tout cela semble donner raison e0 la presse malienne : tout se passe comme si cf4te9 frane7ais, on e9tait tre8s sensible aux charmes du MNLA, que l’Azawad semblait une bonne ide9e, et que l’avis des maliens du Sud, on s’en fout pas mal. On semble se diriger vers une coope9ration MNLA-occident pour lutter contre les re9seaux islamistes.Mais si la condamnation des putschistes e0 Bamako a e9te9 imme9diate et tre8s partage9e, pourquoi aucune condamnation des rebelles du MNLA ? pourquoi les occidentaux semblent trouver normal qu’un mouvement arme9 s’empare de la moitie9 d’un pays souverain ? (il y a d’ailleurs le0 un important de9saccord potentiel entre France et CDEAO, non ?) Tout cela va faire renaeetre les sentiments anti-frane7ais au Mali, et malheureusement les maliens n’auront pas tout e0 fait tort Qui expliquera e0 Juppe9 que Tombouctou et Gao ne sont pas des villes touaregs ? qui lui dira qu’un pays compose9 de sables et de roches aura bien du mal e0 survivre (sauf pe9trole ou autres richesses eornce e0 venir) ? Qui lui dira que le Mali, pays e0 la population varie9e, est un cadre of9 les populations touaregs pourront eatre aussi heureuses que dans ce mythique Azawad , qui semble plus plaire aux diplomates europe9ens que aux populations de Gao et Tombouctou ? c’est la corruption et les trafics qui nuisaient aux populations du Nord, et qu’il fallait combattre dans le Mali d’ATT. Mais de9couper les pays ne fera que les affaiblir dans le grand jeu des rapports de force internationaux. Je n’ose imaginer que c’est ce que cherchent certains pays

    1. Your comment is very welcome. Now in Mali the military junta took over the powers. Chaos is the highest level. MNLA is not as strong as it seems and does not share the same goal of Ansar Edine.
      If it’s in your opportunity, the next time write in English, please, and tell us what you know about the fate of Sahel and Azawad.

  2. […] del governo la regione abitata dai Tuareg, dichiarando l’indipendenza dell’Azawad (leggi l’articolo). A rinforzare le forze del MNLA sono stati anche i Tuareg alleati di Gheddafi che alla sua morte […]

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