Di questa vicenda dell’acquisto di auto da parte della Consip, una società del Ministero dell’Economia e Finanze che si occupa fra l’altro del Programma per la razionalizzazione degli acquisti nella P.A., resterà solo che il governo Monti ha acquistato 400 nuove auto blu. Sarà un caso, ma in questo periodo di forte discredito vissuto dal sistema partitico, alcuni giornali, fra cui l’Espresso ed a ruota Il Giornale e Libero, sparano titoloni a cinque colonne sulle Auto Blu di Monti.
Peccato che non si tratti di auto blu, nemmeno di auto vere e proprie. Il bando di gara lanciato dalla Consip prevede la stipula di una convenzione, ovvero di un accordo all’acquisto opzionale, nella fattispecie di auto e servizi. E’ tutto scritto e in chiaro. Tanto più che la vicenda era stata sollevata da una interrogazione parlamentare a firma di Antonio Di Pietro, a cui il viceministro Grilli ha fornito una risposta schiettamente tecnica nella seduta della Camera del giorno 11 Aprile 2012. Da allora sono passati quindici giorni senza che alcun giornale scrivesse una sola riga sulla vicenda. Ieri, come ci ricorda il Corriere della Sera, gli articoli online de Il Giornale e L’Espresso hanno innescato l’ennesima “rivolta del web”.
Nelle ultime ore è arrivata la risposta direttamente dal Presidente del Consiglio nella sua veste di Ministro dell’Economia:
Il Governo non acquisterà nuove “auto blu” nel 2012 e auspica, per le amministrazioni territoriali, l’adozione di un’analoga impostazione. Il bando di gara della Consip non determina automaticamente l’acquisto di nuove autovetture. Con l’aggiudicazione delle convenzioni, Consip stipula soltanto un accordo quadro che può essere utilizzato dalle pubbliche amministrazioni per soddisfare le necessità di spostamento sul territorio. Il bando è pensato soprattutto per le esigenze delle Forze dell’Ordine e di quelle che svolgono servizi di utilità sociale che, più di altre, hanno bisogno di mezzi operativi. Attualmente, infatti, il 61% del parco auto ha tra i 5 e oltre 10 anni. Gli elevati e continui costi di manutenzione rendono l’utilizzo di queste vetture, oltre che inquinante per l’ambiente, particolarmente diseconomico (governo.it).
Non pensate che ci sia una incongruenza di fondo nel protestare – imbeccati da Nicola Porro e Belpietro! – contro l’acquisizione di auto da parte della Pubblica Amministrazione, peraltro mediante bando di gara, auto che al massimo avranno una cilindrata di 1600, e indignarsi perché Polizia e Carabinieri devono pagarsi la benzina? Questo abbiamo fatto. Come soldatini ammaestrati, pigiamo il tasto del mouse e ci facciamo trascinare nella corrente del qualunquismo. Sappiate che avete fatto il gioco di quell’area politica che vuole perpetuare il ladrocinio del denaro pubblico attraverso i rimborsi elettorali. Queste auto nulla avranno a che vedere con le Maserati del Ministero della Difesa, sulle quali invece nessuna testata giornalistica di quelle citate poc’anzi (tranne l’Espresso) ha sprecato dell’inchiostro. Queste auto sono sicuramente più legittime dei diamanti di Belsito e “Family”. Sappiatelo.
Sono d’accordo.
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