Secondo un comunicato divulgato poco fa dal Coordinamento Nazionale del Popolo della Libertà, il partito di Berlusconi avrebbe ottenuto circa il 28,6% su proiezione nazionale, quindi solo il 2% in meno rispetto alle precedenti elezioni. Surreale:
”Nessuno nel Pdl ha negato la delicatezza della situazione che emerge dai risultati elettorali. In particolare, l’aumento dell’astensionismo, il premio a liste quali quella di Grillo (comunque limitata al 4,9% su base nazionale) e la frammentazione in centinaia di civiche ha penalizzato tutti i partiti presenti in Parlamento. Il Pdl inoltre ha pagato la mancata tradizionale alleanza con la Lega, sacrificata sull’altare della responsabilità verso il governo di emergenza, mentre la sinistra, pur divisa a Roma, e’ rimasta quasi sempre unita sul territorio. Ciò premesso, va tuttavia segnalato che la lettura dei dati elettorali, come emerge dai media va decisamente approfondita e corretta” (AdnKronos).
Il comunicato continua sottolineando la sorprendente prestazione del PdL che avrebbe ottenuto su 26 capoluoghi di provincia ben 4 sindaci vincitori già al primo turno (Catanzaro, Gorizia e Lecce al Pdl; Verona alla Lega) contro i soli 3 del centrosinistra (La Spezia, Brindisi, Pistoia). Originale lettura quella di includere Verona, che non sarebbe da considerarsi nemmeno una vittoria leghista, ma una vittoria di Tosi e basta. Restano 19 capoluoghi in cui si terrà il ballottaggio. Tenetevi forte: il Pdl sara’ presente in 11 città.
Se poi separiamo i comuni sopra i 15.000 abitanti con votazione a doppio turno (che è noto loro odiano) per chissà quale recondita ragione, 168 comuni (compresi i 26 capoluogo) sopra i 15.000 abitanti, pari a 3.571.798 votanti (pari al 67,69% degli aventi diritto): il Popolo della Liberta’ ha preso 417.766 (11,70%) a cui – scrivono – “vanno ovviamente sommati i voti delle liste civiche ufficialmente predisposte da esponenti del Pdl, pari a 316.575 voti (8,86%), fanno un totale di 20.56%”.
”A tale dato, e’ corretto accostare anche il risultato delle altre liste civiche, emanazioni di realtà locali ma alleate con il Pdl e spesso capitanate da uomini del nostro partito. Tali liste hanno riportato 225.709 voti (6,32%). Sommando tale dato si arriverebbe al 26,88%. Vale la pena segnalare, inoltre che in tale computo non sono stati prudentemente compresi i voti di partiti sicuramente alleati del Pdl, quali il Pid (52.053 voti pari all’1,46%) e l’Alleanza di Centro di Pionati (0,32%). Questo 1,78% porterebbe il totale dei voti riferibili al Pdl al 28,66%.
”In conclusione, pur senza sminuire il significato del messaggio che arriva dagli elettori ai partiti, respingiamo con dati obiettivi la lettura catastrofica che alcuni media hanno voluto riferire al Pdl. Per maggiore completezza, teniamo a disposizione dei media la tabella completa dei dati disaggregati di tutti i partiti’.
Signori, fermatevi un momento. Fermatevi. Perché per ricordare chi siano il Pid e l’Alleanza di Centro c’è bisogno di una buona dose di concentrazione. La matematica elettorale creativa del PdL è degna di un testo teatrale, di un Mistero Buffo. Questa è arte.
ma hanno conteggiqato anche gli astenuti?
Anche i deceduti…
ma sono matti?in ongi caso i numeri contano poco quello che conta è che andranno via presto come tutti gli altri grillo dice che sono morti sono finiti, loro e tutti i partiti, non ha tutti i torti, vedremo presto anzi prestissimo appena vremo i numeri in parlamento a meno che non intendano boicottare di andare a votare alle nazionali. dovranno fare i conti non con i numeri ma con gl’italiani, La rivoluzione è partita e credo che non riusciranno a fermarla.
Ciaosssssssssss