Nonostante tutto, nonostante Belsito, Rosy Mauro, la faida interna con i maroniani, nonostante i soldi del finanziamento pubblico impiegati come “cazzo” vogliono, i senatori leghisti rimangono fedeli alla linea del Pdl e, anche affermando il contrario, salvano il senatore De Gregorio dall’arresto. Leggere le dichiarazioni di voto del leghista Mura, tutt’altro che forcaiole:
Signor Presidente, gentili colleghi senatori, credo sia superfluo ricordare – è stato detto più volte – come oggi in quest’Aula il nostro compito non sia quello di valutare la fondatezza delle accuse rivolte al senatore De Gregorio. Il nostro esame deve concentrarsi su altro. Prima di tutto, con il nostro voto dovrà essere stabilito se esiste il fumus persecutionis, se esista quindi un intento persecutorio da parte della procura di Napoli che, come sostiene il senatore De Gregorio, avrebbe un quadro esclusivamente indiziario, molto debole e per fatti che riguardano sue presunte azioni risalenti al 2006 [una frase capolavoro, oscar del garantismo 2012]. Al riguardo credo sia importante per tutti sottolineare il dato temporale, che deve sicuramente far riflettere. È vero che si tratta di indagini complesse e che le procure hanno bisogno di tempo per il loro lavoro investigativo, quindi può sembrare sicuramente censurabile, ma bisogna tener presente che anche questo lasso temporale tra l’esaurimento dei fatti e la richiesta di arresti domiciliari in sei anni potrebbe anche essere giustificato da un lavoro che i magistrati hanno svolto in questi anni per gradi.
Ritengo però che un aspetto importante da evidenziare oggi sia quello delle fattispecie di reato. Quelli contestati al senatore De Gregorio esulano da quella che era fino a un recente passato una prassi che si è venuta a modificare col tempo. È stato ricordato anche dal collega Balboni come normalmente si sia sempre acconsentito all’arresto per reati di sangue o comunque per reati gravissimi come l’omicidio o le stragi. Questa è sempre stata la prassi parlamentare, sia alla Camera che al Senato, ma i recenti casi hanno modificato un po’ questa prassi per cui l’interpretazione che si dà a questo limite alle richieste di arresto è cambiata. Di conseguenza, la domanda è: si ritiene che i reati contestati al senatore De Gregorio potrebbero essere considerati reati di grave allarme sociale?
Sono stati recitati durante la sua relazione dal relatore, senatore Sanna: l’associazione per delinquere e il concorso in truffa e in truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, il concorso in bancarotta fraudolenta, il concorso in emissione di fatture e altri documenti per operazioni inesistenti [ergo, non è omicidio, quindi non è reato grave; anche alcuni leghisti si sono macchiati di un reato simile, perciò è meglio esser cauti...].
Questi sono reati nei confronti dei quali è vero che l’evoluzione e la sensibilità dell’opinione pubblica sono montate in questi ultimi tempi per cui sono convinto debbano essere riviste anche con il nostro concorso quelle prassi parlamentare a cui ho accennato prima, andando ad estenderle a questo tipo di reati che generano un atteggiamento da parte dell’opinione pubblica che credo richieda da parte nostra un comportamento di estremo rigore.
Per concludere questo mio breve intervento, ritengo sia assolutamente importante creare quelle le condizioni per cui la procura di Napoli possa completare le sue indagini ascoltando il senatore De Gregorio e consentendogli di esercitare il suo diritto di difesa. Qui non accusiamo nessuno e tanto meno questo vuol essere un processo anticipato, bensì l’autorizzazione all’esecuzione dell’ordinanza applicativa della misura cautelare, nella convinzione, peraltro, che il diritto di difesa del senatore De Gregorio sia sacrosanto e inalterato e che vi siano tutte le condizioni per lui di dimostrare – come tutti noi auspichiamo – che il prosieguo delle indagini vedano chiarita la sua estraneità ai fatti che gli vengono contestati.
Come Gruppo Lega Nord confermiamo pertanto il nostro voto favorevole alla proposta della Giunta di concedere l’autorizzazione all’esecuzione dell’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari e ad eseguire le perquisizioni dei locali utilizzati dal senatore De Gregorio (Senato, resoconto stenografico in corso di seduta, seduta n. 738 del 06/06/2012).
Un discorso che è ambivalente. Dichiarano di votare sì all’arresto, ma esprimono una posizione di estremo garantismo nei confronti di De Gregorio, quando invece le carte dell’inchiesta sono piuttosto chiare ed eloquenti. Non accusiamo nessuno, concordiamo sul fatto che si tratta di reati di bassa pericolosità sociale, è un quadro assolutamente indiziario (lo dice De Gregorio, quindi è così). Sembra evidente che i voti che hanno salvato il senatore arrivino proprio dai banchi della Lega Nord, dai compagni di merende del finanziamento pubblico dei partiti.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.