E Deutsche Bank si fa la bad bank

Ah, questa Germania non smette di sorprenderci. Sebbene la Locomotiva d’Europa abbia già fatto segnare un trend decrescente sul PIL almeno negli ultimi due trimestri senza che nessuno si sia minimamente preoccupato, sebbene il sistema bancario fatto anche di Casse di Risparmio (es. Commerzbank) sia già stato oggetto di salvataggi pubblici, parte della classe politica, specialmente i falchi della CSU, continuano a guardare oltrealpe per indicare esempi di malagestio finanziaria. Ma, udite udite, Deutsche Bank, una delle più importanti banche d’affari tedesche, ha aperto una vera e propria “bad bank” da stipare di titoli tossici e asset poco remunerativi.

La banca si è adeguata ad un obiettivo standard da raggiungere entro il 2015: ottenere un rendimento del patrimonio netto al netto delle imposte di almeno il dodici per cento. Lo swap dei titoli rischiosi comporterà una riduzione del rischio a livello corporate: 2non sono titoli spazzatura”, ha affermato Anshu Jain, co-CEO di Deutsche Bank. Si tratterebbe però di alcune tipologie di titoli strutturati, che ancora esistono, ma che non sono più attivamente perseguiti, così come titoli “garantiti da attività”.

I du eCEO, Jain e Fitschen, intendono creare inoltre una quarta divisione indipendente dedicata alla “gestione patrimoniale” (Asset Management). Qui Jain e Fitschen si aspettano notevoli risparmi sui costi. “Questo è probabilmente il cambiamento più fondamentale”, ha detto Jain. Con questo passaggio il profitto al lordo degli interessi e delle imposte dovrà essere in questo doppio nuovo campo entro il 2015 superiore a 800 milioni di euro. “Nel mercato c’è un sacco di scetticismo sul fatto che siamo effettivamente in grado di farlo,” ha ammesso Jain. Ma la pressione nell’ottimizzare era troppo grande. “Siamo in ritardo rispetto alla concorrenza”, ha spiegato.

Detto per inciso: se Deutsche Bank deve ristrutturarsi per poter mantenere inalterati i profitti significa che il rigore monetarista sta avendo i suoi effetti perversi anche sulla Germania, nonostante Merkel e i suoi soci della CSU bavarese. Deutsche Bank nemmeno si fa scrupoli di impiegare il sistema della bad bank (stesso sistema impiegato per Bankià, per esempio, o per Alitalia). Naturalmente non ci sarà alcuna correzione sulla politica finanziaria e la banca, una volta ripulita di asset tossici, tornerà a speculare come prima. “Per essere diversi”, come scrivono sulla FAZ.

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