#PubblicoLive: e Di Pietro diventa trending topic con l’aiutino dei Bot

Se vi fosse capitato di seguire la diretta streaming di oggi dell’intervista di Luca Telese e dei tipi di Pubblico Giornale al leader IDV Antonio Di Pietro, vi sareste imbattuti in una fittissima cronaca su Twitter che vi avrebbe indotto certamente spegnere il video. Addirittura, l’hashtag #PubblicoLive era diventato trending topic in pochi minuti. L’intervista è cominciata alle 12, ed è durata circa un’ora: poco dopo le 13 #PubblicoLive era terzo nella classifica degli argomenti del giorno su Twitter.

Naturalmente i giornalisti di Pubblico si sono dati da fare per divulgare quanto più possibile le parole di Tonino Di Pietro. E’ il loro lavoro e lo fanno pure bene.

Ma se foste stati più attenti ed aveste seguito esclusivamente il flusso di tweet aventi l’hashtag #PubblicoLive, vi sareste certamente interessati ad alcuni utenti particolarmente eccitati dalle parole di Di Pietro e nemmeno sfiorati dall’idea di lanciare lì qualche domanda scomoda. Anzi, ogni parola del Leader viene accompagnata da esclamazioni di giubilo. Ho provato a vedere di chi si trattasse. Grazie ad Hootsuite, ho potuto vedere istantaneamente che c’erano alcuni account che utilizzavano tutti indistintamente la piattaforma Sprout Social. Inoltre, le foto di questi utenti erano chiaramente foto “con il trucco”: date una occhiata ai profili Twitter di @GiuseppeSionett, @panealpane, @giomarcucci, @AnnaGardini, @AlessioDeLuca4, @mirianasantoni, @GiuliaBernini1. Questi sono alcuni dei tweet di giubilo che hanno spinto #PubblicoLive fra i primi tre TT del giorno:

Un’altra prova a suffragio della tesi che Tonino si sia portato dietro una claque fatta di Twitter-Bot proviene dal fatto che tutti questi account hanno retwittato il 25 Settembre scorso un post di Gianfranco Mascia (quello del Popolo Viola alias Bo.Bi, Boicottiamo il biscione, uno dei professionisti dell’antiberlusconismo):

 

 

 

 

 

Insomma, credo che basti. Verificate anche voi, se volete. Diciamo che l’approccio al web da parte di questi politici (che fanno di tutto per essere 2.0) è alquanto errata. Forse mal suggeriti dagli esperti del web marketing, finiscono per dopare i propri profili sui social network e a gonfiare le fila di poco frequentate discussioni in diretta streaming. Dispiace che i tipi di Pubblico Giornale siano stati coinvolti in questa triste messinscena.

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