Le terribili regole delle primarie (del M5S)

Matteo Renzi ha sollevato un putiferio sulle labili regole delle primarie del centrosinistra. La norma contestatissima è la registrazione all’albo degli elettori del centrosinistra, possibile sino al giorno della prima consultazione ed in seguito soltanto dietro “giustificazione”. L’intento di chi ha inventato queste regole è senz’altro quello di circoscrivere l’elettorato e di congelarlo fra il primo e il secondo turno. Evidentemente, per questo fatto i sostenitori delle primarie aperte (fra i quali mi annovero pure io) storcono il naso. Effettivamente, però, il caso nefasto delle primarie palermitane aveva suggerito ai vertici del centrosinistra di abbandonare lo stile gazebo e di dotarsi di un quadro di norme più stringente, vista e considerata la posta in palio: l scelta del candidato premier. Evitare infiltrati, primo obiettivo. Evitare il sabotaggio. Quel che è accaduto ieri con le mail bombing di Renzi altro non è che un tentativo di un candidato – per ora perdente – di ribaltare il risultato ribaltando il tavolo con le regole e le schede e tutto quanto. Se Renzi fosse stato primo in classifica, mica si sarebbe sognato di procedere con questo stile ‘eversivo’.

In ogni caso, le primarie come organizzate dal PD rappresentano un unicum non solo in Italia ma persino in Europa. Alle primarie del Partito socialista francese parteciparono ottocentomila persone. Le primarie dell’UMP, il partito di Sarkozy, sono finite in un guazzabuglio, con ben due vincitori, Fillon e Copé (poi Fillon è uscito dal partito per fondare un movimento politico tutto suo). E se pensate che le regole delle primarie del centrosinistra sono una inutile burocrazia, qualcosa che confligge con l’idea democrazia diretta che promana da una certa vulgata sul web, dovete immediatamente leggere quelle del M5S. L’altro esempio di ‘democrazia dal basso’ si scopre strettamente regolamentato e recintato, con numerosi e burocratici filtri all’ingresso. Qualcosa che Nico Stumpo faticherebbe a immaginare anche sotto lsd.

Già, i pentastellati faranno le primarie per decidere le liste dei parlamentari, un’idea nata altrove (vedi alla voce #ReferendumPD). Le consultazioni avverranno soltanto online, fra il 3 e il 6 Dicembre, rigorosamente dalle ore 10 alle ore 17. Nè prima, nè dopo. Volete parteciparvi? Vi sentite coinvolti dal partito dei 5 Stelle e volete essere protagonisti della scelta collettiva delle liste elettorali onde sconfiggere il Porcellum? Non potete. Non potete e basta. Fareste bene ad arrendervi. Anche perché non c’è nessun consiglio dei Garanti a cui appellarsi. Per partecipare siete fuori tempo massimo. Le regole parlano chiaro. Molto semplicemente:

  1. dovete essere maggiorenni (ah com’è antidemocratico il PD che vieta ai sedicenni di votare!);
  2. dovete essere iscritti al portale nazionale del Movimento 5 Stelle; la scadenza era il 30 Settembre scorso;
  3. dovete aver certificato la vostra identità tramite invio di una copia di un proprio documento entro e non oltre il 2 Novembre 2012, 24 ora italiana.

Vi siete dimenticati? eravate all’estero? o malati o male informati o distratti o senza connessione perché non avete pagato la bolletta a Telecom? Spiacenti, il 5 Stelle non ha bisogno di voi e se per caso voi voleste partecipare alle deliberazioni del partito della democrazia dal basso, ebbene non potete farlo. Punto. Siete esclusi. Niente mail bombing, please. Andate a votare per il PD, là c’è ancora tempo.

E poi trovo che le primarie online abbiano senz’altro meno fascino di quelle organizzate in scuole o in palazzetti dello sport, con quei seggi di cartapesta e quei pastelli neri che vedi attraverso la scheda, e le persone che incontri, l’umanità varia che fin dalle otto e dieci è disposta a fare la fila per registrarsi, pagare due euro, fare delle firme, aspettare, avvicinarsi allo scrutatore che ha l’accento siciliano, e poi aspettare lo spoglio, incazzarsi perché al Sud ma quanto tempo ci mettono, alzarsi l’indomani con il dubbio, l’attesa per i risultati mai definitivi e sempre ufficiosi, mentre un Nico Stumpertruppen sciorina dei numeri scritti sulla carta cellophane. Tutto ciò è impagabile, ed è la sinistra, bellezza.

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