Dimissioni del Papa, Ior e Beppe Grillo

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“Forse c’è anche il caso Monte Paschi dietro le dimissioni del Papa”. lo ha detto Beppe Grillo durante un comizio a Bergamo, oggi pomeriggio. Una equazione semplice semplice, quella del Comico. Molti dietrologi ne stanno scrivendo sul web e sulla carta stampata. L’affermazione è alquanto pericolosa, anzi potrei dire infondata. Nessuno è in grado di dire ora che sia il coinvolgimento dello Ior nella vendita di Antonveneta a Mps ad aver determinato la scelta di Benedetto XVI. Non è mia intenzione qui ricostruire il ruolo di Ettore Gotti Tedeschi nei rapporti fra Santander e Monte dei Paschi. E’ più interessante invece l’incrocio di vicende fra la nomina del nuovo presidente dello Ior e le dimissioni improvvise, o forse no, del Papa.

Innanzitutto occorre sapere che sull’Istituto Opere Religiose si sta combattendo una guerra per la successione: una guerra fra chi vuole modificare profondamente l’assetto dirigenziale della banca e che invece vuole una modesta revisione di alcune figure chiave e una nomina a presidente in continuità con la presidenza Gotti Tedeschi. Da un lato troviamo il Cardinale Tarcisio Bertone, che presiede la commissione cardinalizia della Banca; dall’altra, il cardinale Attilio Nicora, presidente dell’Autority vaticana sulla trasparenza bancaria e cosigliere Ior, nonché il cardinale curiale francese Jean-Louis Tauran. Questi ultimi due si erano opposti, nel Maggio 2012, alla defenestrazione di Gotti Tedeschi. I due oppositori dovrebbero essere quanto prima accompagnati alla porta dal medesimo Bertone. Qualcuno scrive che ciò accadrà proprio alla fine del mese. Ratzinger lascerà il soglio pontificio in quei giorni. Le sue dimissioni sono quindi un messaggio, un segnale? Significa che nello Ior e in Vaticano il partito di Bertone sta prendendo il sopravvento?

Secondo il monsignor Bettazzi, Vescovo Emerito di Ivrea, Ratzinger era già prossimo alle dimissioni circa un anno fa. Il Papa, secondo Bettazzi, è un uomo “non disposto a lasciarsi condizionare dai suoi collaboratori o segretari”. Questa è una malcelata allusione proprio a Bertone, che è segretario di Stato nonché Camerlengo (cioè colui che ha il compito di presiedere la Santa Sede in morte o dimissioni dl Papa).

Però, come è stato scritto stamane da Il Sole 24 Ore, le dimissioni di Benedetto XVI faranno slittare la nomina del nuovo capo dello Ior a dopo il Conclave. Se la scelta del Papa di dimettersi è da mettere in relazione con i fatti dello Ior, allora questo deve essere forse inteso come l’atto estremo di colui che sta per perdere la partita: l’atto di immolarsi per distruggere i piani dell’avversario. A questo è veramente giunto Benedetto XVI?

[Non credo che Grillo ne possa sapere più di uno come me che ha letto qualche articolo sui giornali. Che ci sia uno scontro in atto ai vertici della Santa Sede è abbastanza chiaro fin dai tempi dello ‘scoop’ di Gianluigi Nuzzi. Grillo può speculare finanche sulle dimissioni del Papa, ma ha così dimostrato di non saper minimamente interpretare i fatti.]

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