Così Giulio Terzi ha sbrigato su Twitter la faccenda del ‘trattenimento’ in Italia dei due marò responsabili della uccisione di due pescatori scambiati per pirati mentre erano di pattuglia sulla petroliera Enrica Lexie:
Ora si impongono due dilemmi. Il primo: perché il Ministero degli Esteri scopre soltanto ora che le autorità indiane hanno violato il diritto internazionale (se mai l’hanno fatto)? Secondo: questa radicale decisione rientra nei cosiddetti ‘affari correnti’ che il governo dimissionario del professor Monti deve disbrigare da qui alla formazione di un nuovo esecutivo?
La Farnesina, nel comunicato in cui si annuncia che l’ambasciatore italiano a New Delhi Daniele Mancini ha informato le autorità indiane “su istruzioni del Ministro degli Esteri Giulio Terzi”, cita un principio del diritto consuetudinario – il principio dell’immunità dalla giurisdizione degli organi dello Stato straniero – secondo il quale ogni Stato deve astenersi dall’esercizio della propria giurisdizione nei confronti degli altri Stati.
Il primo strumento internazionale di carattere generale adottato in materia è stata la Convenzione del Consiglio d’Europa sull’immunità degli Stati del 1972, entrata in vigore nel 1976. Ispirandosi alla concezione restrittiva dell’immunità, tale Convenzione stabilisce la regola dell’immunità, indicando in via di eccezione i casi in cui uno Stato non può invocarla. Ciò si verifica quando lo Stato in questione accetta, espressamente o con comportamenti concludenti, la giurisdizione del tribunale di un altro Stato, o in caso di procedimenti relativi a situazioni che si collegano all’attività iure gestionis dello Stato, come controversie in materia di lavoro, contratti commerciali, partecipazione a società o attività industriali, proprietà e altri diritti reali, proprietà intellettuale, riparazione di un danno morale o materiale (Treccani.it).
Esiste, sul piano delle relazioni extraeuropee, la Convenzione ONU del 2004, che ricalca nella sostanza la Convenzione del Consiglio d’Europa, ma non è ancora in vigore. Il problema giuridico risiede nella difficoltà di interpretare la fattispecie. Infatti “l’esenzione degli Stati stranieri dalla giurisdizione è limitata ai soli atti compiuti dallo Stato nell’esercizio delle funzioni pubbliche (atti iure imperii)” (cfr. Treccani). L’immunità, che può essere sempre oggetto di rinuncia da parte dello Stato straniero, non si estende invece agli atti iure gestionis, cioè compiuti dagli Stati in regime di diritto privato (come l’acquisto di un immobile, o l’emissione di prestiti obbligazionari). I due marò eseguivano una funzione pubblica o privata? Erano cioè al servizio della Nazione o al servizio privato dell’armatore della Enrica Lexie? Terzi risolve il dilemma a modo suo, unilateralmente, e a distanza di oltre un anno dai fatti.
Al secondo punto non saprei rispondere. Il governo Monti resta in carica per il disbrigo degli affari correnti. Può gestire una crisi diplomatica a una settimana dall’insediamento del nuovo Parlamento? Ha informato il Capo dello Stato? Quali sono i rischi di questa decisione e perché è stata presa proprio ora, che il clima politico interno è così burrascoso e totalmente avvinto su sé stesso?
Ho aperto un gruppo su Fb: Ridiamo i due maro’ all’India: pacta sunt servanda
https://www.facebook.com/groups/345430228891263/permalink/345430232224596/
e’ molto strano,ambiguo.e la parola data? o era gia’ tutto convenuto?
La legge del più forte?
‘A pollo! Allora non l’hai capito che i governi indiano e italiano, sotto sotto sono d’accordo! L’amministrazione della Giustizia penale spetta allo Stato del Kerala e non al Governo centrale.
Anche la domanda se l’iniziativa rientri nel disbrigo degli affari correnti è una domanda del CAVOLO !
Oh! è arrivato il capiscione!
Capiscione sarai tu! Vatti a leggere le dichiarazioni del Ministero degli esteri indiano. Sulla questione degli affari correnti non c’è nessuna norma in base alla quale una domanda di arbitrato internazionale esula dagli affari correnti di uno Stato che gestisce le sue relazioni internazionali.
Se un Governo si dimette non per questo deve smettere di gestire le relazioni internazionali.
Mi sembra un po’ più della normale gestione
ma ci fai o ci sei? tensione dopo la decisione dell’italia di non far tornare i fucilieri a new delhi
Marò, India: pronti a tutto per riaverli
L’Ue: «Soluzione nel rispetto delle leggi»
Il premier Singh: «Una decisione inaccettabile». Convocato l’ambasciatore italiano a New Delhi
http://www.corriere.it/esteri/13_marzo_12/maro-india-pronti-a-tutto_20522136-8b1c-11e2-b7df-bc394f2fb2ae.shtml
E quindi rientra o non rientra negli ‘affari correnti’?
scusate ma Giulio Terzi di Sant’Agata è un ambasciatore di carriera, non è un politico. Se lui ha ritenuto che la domanda di arbitrato internazionale rientra tra gli affari correnti chi altri dobbiamo scomodare, la redazione dell’Enciclopedia Britannica o la Treccani?
Va bè, mi sembra ancora molto debole come argomentazione.