La fase nuova (Bersani non ha capito niente)

Ora si apre una fase nuova, ha detto Bersani. Dopo una riunione serale in cui ha imposto al partito una decisione assurda e irrazionale. Dopo essere stato pubblicamente sconfessato, sia dall’alleato (ex alleato?) Vendola, sia da metà dei suoi parlamentari, sia dalla base degli iscritti, specie i giovani – che occupano le sedi e i circoli – sia da tutto l’elettorato attivo, che si è pure mobilitato non solo via web.

Dire oggi che si è aperta una fase nuova significa avere seri problemi di comprendonio. La fase nuova si è aperta da mesi, o almeno dal 24-25 Febbraio. Si parla di una enorme pressione esercitata dai social network. Che se nel 2006 ci fossero stati i social network (e c’erano), Napolitano non sarebbe stato eletto. E Ciampi, pure, non sarebbe stato eletto. Se ci fossero stati i social cosi. Tutta colpa di Facebook, quindi? O di Twitter? Questa enorme pressione. Non capiscono che i social media sono solo un mezzo (da cui la parola media, eh!) facilitatore della comunicazione fra più livelli ed è naturale che, in prossimità di una fase politica così delicata in cui si decide il futuro di questo paese, ci sia attenzione da parte del popolo/pubblico/elettorato. La novità è che c’è attenzione, tantissima attenzione. E attesa. Attesa di un nome che possa finalmente archiviare anni di tetro berlusconismo.

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