A corredo delle discussioni inutili sull’influenza dei social network intorno alla elezione del Presidente della Repubblica, cito ad esempio questa amabilissima discussione che Francesco Boccia ha appena avuto su Twitter:
http://twitter.com/F_Boccia/status/325559852493570049
Il problema è fin troppo chiaro. C’è una domanda, forte, che si dipana attraverso i social, di cambiamento. Se non ci fossero stati i social, saremmo già in sciopero generale o in piazza a Montecitorio a sfasciare le vetrine. Capito?
In secondo luogo, è la risposta che latita. Rivendicare, come ha fatto Boccia, il fatto di aver preso 5000 voti in primarie avvenute quattro mesi fa quando questo clima era ancora sottotraccia, e farlo con quel tono, significa sordità cognitiva. O qualcosa di simile.
I social, come detto, sono solo il mezzo.