Grillo: Polizia Postale vuol chiudere il blog

In seguito alle indagini per vilipendio del Capo dello Stato. E’ il medesimo Grillo a rivelarlo durante il comizio a Barletta. Ve ne sarete accorti, la campagna elettorale per le amministrative è nel pieno del suo svolgimento. Le indagini per il reato di cui sopra sarebbero state avviate circa un anno fa da parte della procura di Nocera. L’accusa avrebbe a che fare con commenti rilasciati dagli utenti sul blog di Grillo in seguito ad un post relativo al famigerato ‘boom’ dei 5 Stelle non udito dal Presidente.

Sia chiaro, non è stato deciso da nessuna autorità giudiziaria l’oscuramento del blog. Per ora. Ma è pur vero che – solo dopo un anno, un anno in cui le accuse sono state abbandonate su qualche scrivania e quei commenti del tutto dimenticati o persino rimossi – la Polizia Postale ha fatto visita alla sede della redazione del blog al fine di eseguire i rilievi e formalizzare l’accusa. Non è tanto il blog nel mirino, né Grillo che non è indagato, ma ben 22 persone identificate come quei commentatori che avrebbero offeso la figura del Presidente della Repubblica.

Nel Maggio 2012, Grillo definì Napolitano “una salma” e così facendo incitò l’hate speech nei commenti. Un meccanismo molto semplice e redditizio in termini di visualizzazioni. Si impiega il flusso dell’indignazione contro la Casta al fine unico di generare traffico. E il traffico è l’anima del web. E’ l’elemento che giustifica gli investimenti.

Dalla giornata di oggi, 15 Maggio 2013, i commenti sul blog sono sospesi.

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