M5S, Morra capogruppo al Senato prima reazione alla crisi?

Morra capogruppo per due voti. Crimi cede il posto senza nemmeno presentarsi. Fa capolino in video e appena prende parola, lancia una battuta (“scusate, mi ero perso”), una chiara citazione del recente diverbio fra sé stesso e Giarrusso ai margini della nomina del presidente della Giunta per le elezioni, carica per la quale Giarrusso medesimo aveva qualche remota aspirazione e che Crimi ha clamorosamente snobbato.

Morra è un fedelissimo di Grillo. Forse più di Crimi. Ma le differenze con Orellana sono puramente ipotetiche. Forse una parte dei senatori a 5 Stelle preferiva una figura più moderata. Ed ha scelto Morra che, con i suoi modi affabili e le citazioni colte, rappresenta certamente un passo in avanti rispetto alla grettezza di Crimi. Se volete, in un certo senso, è una notizia significativa.

Il linguaggio politico para-leghista assunto da Grillo nel dopo elezioni e durante le due campagne elettorali delle amministrative, ha causato una serie di danni difficili da quantificare per i 5 Stelle. La Sicilia, al voto in alcune città la scorsa domenica, non è più quella pentastellata delle regionali 2012. E’ successo che pure Grillo, tanto capace di comprendere il linguaggio della strada, ha parlato una lingua diversa, troppo intrisa di retorica anticasta e per questo priva di prospettive. Già, il Movimento 5 Stelle aveva uno scopo, ma l’aver rinunciato al governo con il Partito Democratico lo ha reso un guscio vuoto. I 5 Stelle, i suoi elettori, sono stati privati della prospettiva del cambiamento. L’Italia ideale è rimasta nel territorio dell’idealità, nuovamente posticipata, posta come un traguardo là nel futuro, un traguardo lontano, mentre il paese attende risposte adesso.

Lo staff se ne è accorto in ritardo. E’ corso ai ripari con le espulsioni dei contestatori interni e con corsi di formazione in comunicazione politica. Risposte ridicole. Dal Blog, Grillo continua a usare il pugno duro coi suoi e anche con tutti coloro che si permettono di discutere l’approccio alla sconfitta elettorale. Un approccio negazionista. Ma è evidente anche ai sassi che, se a Catania, solo tre mesi fa, il M5S prendeva il 30% dei voti e oggi solo il 4% – 5869 voti soltanto – non ci si può nascondere dietro giustificazioni improvvisate (la Politica! la solita Politica! lo schifo della Politica!).

No, gli elettori non ne possono più. La politica ha subito, dopo il 24-25 Febbraio, un crollo di interesse. Insieme ad essa, è crollato l’interesse verso il blog di Grillo e Grillo medesimo. I trend di ricerca di Google sono un indicatore insolitamente chiaro, in questo caso:

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