Il lodo D’Alema è quella formula molto particolare che trasformerebbe la regola dello statuto PD, secondo la quale il segretario è anche il candidato premier, in una opzione ‘diversamente’ praticabile, a scelta, seguendo le circostanze politiche del momento. E’ una formula melliflua che intende far passare agli elettori/iscritti che il prossimo segretario potrebbe essere candidato premier ma anche no, dipende dalla condizione di salubrità del governo Letta, sembra scritto fra le righe. Una formula che sembra godere dell’appoggio del sindaco di Firenze, non obbligato quindi a disarcionare Letta per prendere il partito, suo nuovo e malcelato obiettivo.
Guglielmo Epifani si è autodichiarato presidente della Commissione pre-Congressuale, o per meglio dire, un presidente ombra: non è ufficialmente tale, ma lo è nella prassi. Agirà in coordinazione con i segretari regionali Bonaccini (PD Emilia-Romagna ex bersaniano) e Lupo (PD Sicilia, franceschiniano). Tanto per rinfrescare agli smemorati che le correnti son sempre quelle.
Epifani ha dettato i tempi per la revisione delle regole dello Statuto. Ancora una volta ha suggerito l’idea che le primarie congressuali si debbano tenere su una base ristretta e selezionata di elettori-iscritti. Ha riesumato la storia dell’albo, di bersaniana memoria. Se così fosse, bisognerebbe ricordare al segretario che di albo ce n’è già uno, quello di Ottobre 2012, che conta quasi tre milioni di elettori. Una buona base, si potrebbe dire, se di quei tre milioni ne fosse rimasta almeno la metà disponibile a votare nuovamente per il Partito Democratico. Epifani la mette giù così, un po’ dimenticandosene, di quelle primarie di Ottobre (potere della Sconfitta). A lui piace come fanno gli ammericani: “visto che parliamo di primarie andrei a lezione dai maestri: lì per votare ci si iscrive in albi, chi è iscritto a quell’albo vota il suo candidato alle primarie”, dirà stasera durante Porta a Porta (europaquotidiano.it).
Le altre modifiche statutarie dovrebbero accogliere l’idea di Civati, Barca e altri, secondo i quali l’ordine della discussione deve essere invertito e perciò deve promanare sempre dai circoli verso la Direzione Nazionale e non viceversa, come invece di consuetudine. In secondo luogo, aspetto degno di revisione potrebbe essere anche la composizione dell’Assemblea Nazionale, l’organo che materialmente elegge il segretario e che è composta dei delegati eletti con le primarie congressuali: si prevede una riduzione consistente del numero dei suoi componenti, che potrebbero essere eletti dalle assise regionali.
Epifani ha comunque assicurato che il congresso si terrà entro l’anno. Qualche buontempone suggerisce le date del 29 e 30 Dicembre.