La Legislatura dell’Oca

Di fatto, siamo tornati ad Aprile. cinque mesi di non governo archiviati con una dimissione ad orologeria. Stessa strategia che avrebbero seguito un mese fa se il governo Letta non avesse trovato i denari per coprire la rata di Giugno dell’Imu e provvedere all’eliminazione dell’odiata tassa. Ma Letta-Saccomanni avevano solo una cartuccia da sparare. L’hanno usata subito ed hanno ottenuto il brillante risultato di prolungare la vita poco dignitosa delle Larghe Intese per qualche settimana ancora. Il secondo ricatto è stato vinto da Berlusconi. Ora i suoi sodali potranno dire che hanno lasciato l’esecutivo per l’incapacità di Letta di scongiurare l’aumento automatico dell’Iva. Parleranno di gestione fallimentare, come se loro non fossero mai stati seduti allo stesso scranno del presidente Letta.

La verifica si svolgerà in aula martedì. Ora è interessante quello che faranno i 5 Stelle. Orellana è già da giorni nell’occhio del ciclone poiché ha proposto un governo civico, con presidente del Consiglio proposto da M5S.

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https://www.facebook.com/luis.orellana.info/posts/158008361074327

I commenti sono fra i più deprecabili. Orellana viene apostrofato come traditore. Naturalmente, in serata, le dichiarazioni di Morra mettono deputati e senatori pentastellati in guardia da possibili trattative. Si attende invettiva domenicale di Beppe Grillo.

Dall’altra parte, Scelta Civica fa sapere di essere disponibile alla formazione di un nuovo governo con una maggioranza diversa da quella attuale (la presenza della formazione di Mario Monti è indispensabile per ottenere avere la fiducia al Senato); le primarie democratiche dell’8 Dicembre possono trasformarsi in consultazioni per il nuovo candidato premier e il congresso finirebbe per essere rimandato a data futura.

Insomma, siamo tornati al caos di cinque mesi or sono. E’ la Legislatura dell’Oca.

 

One Comment

  1. […] La Legislatura dell’Oca è un post di Yes, political! che mi è piaciuto molto. Di interessante ha diverse informazioni ma mi ha colpito la conclusione (che fa anche da titolo) e d è quella che tanti elettori di normale buon senso si aspettavano come l’esito più probabile del governo di ‘larghe intese’, visto l’alleato con cui il Pd era andato al governo. Ma tant’è, il buon senso sembra non abitare più nei palazzi del potere. […]

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