Romanzo Nazareno | #renziberlusconi

Il racconto dell’incontro Renzi-Berlusconi ha un qualcosa di drammatico e insieme grottesco che resterà a lungo come archetipo della narrazione mass mediatica, questa volta non circoscritta alla sola televisione ma che dalla televisione si è trasferita, in un gioco di rimandi e percezioni distorte, ai social-cosi, ai giornali web: qualcosa che domani rifletterà, come la pancia lucida di un cetaceo spiaggiato, sulla marcescibile carta stampata.

Ecco B. salire le scale del Nazareno. Lo scatto è sfocato, rubato, chissà. La foto del Che e di Fidel Castro che giocano a golf – i Rivoluzionari intenti in un gioco così borghese, mentre sotto di loro si consuma il Grande Peccato.

Prima ancora, l’auto del Prescelto solca due ali di folla. Parte il lancio di uova, ma la mano è la solita che recita lo stesso copione mandato a memoria per venti lunghi anni. Fanno l’accordo con il diavolo, che poi era al governo fino a qualche mese fa proprio con quel partito la cui sede è ora un santuario violato.

Renzi prende il treno dopo che in mattinata ha inaugurato un gruppo di case popolari. Il tempo di tagliare il nastro che il sindaco sale sul Treno ad Alta Velocità e giunge a Termini, dove in mezzo ad una ressa di giornalisti una donna cade rovinosamente a terra, e il buon Renzi si arrabbia tanto, titolano quelli di Repubblica. Per un buon quarto d’ora, sembra la notizia più importante della giornata.

Alle 19 Renzi convoca la conferenza stampa. Quasi un’ora dopo la conclusione dell’incontro. I giornalisti devono salire al secondo piano del Nazareno e l’ascensore porta solo quattro persone alla volta. Che iattura.

Angelino tuona tramite alcuni tweet non appena sente parlare della ‘profonda sintonia’ che ha unito il suo ex capo e il nuovo Leader. In fondo, che sarà mai un partitino, @angealfa.

In due ore e mezza, dice il responsabile comunicazione del Pd, Francesco Nicodemo. In due ore e mezza abbiamo chiuso il ventennio. Forse era già chiuso e lo avete riaperto. Forse era già chiuso e basta. Poi percula @angealfa:

In ogni caso, se l’accordo è sul modello spagnolo, dite a Renzi che vince Grillo: http://www.youtrend.it/2014/01/09/proposte-matteo-renzi-legge-elettorale/

3 Comments

  1. la cosa che ho trovato più incredibile è stata proprio questa idea del “santuario violato”: forse era meglio un incontro a Palazzo Grazioli?
    personalmente, a contrario, ho trovato un fatto simbolico abbastanza importante che B. sia dovuto andare “a Canossa” nella sede dell’odiato PD.

    sul modello spagnolo avrei qualche commeto (preferenze, soglie di sbarramento, ripartizione nazionale dei seggi, premio di maggioranza…), però mi convince poco la simulazione di youtrend: in sostanza, ripartire voti (passtati, non attuali) su circoscrizioni immaginarie ha poco senso.

    1. Sì, è vero, le simulazioni sono statiche, riferite al periodo e non valgono come proiezione futura. Tuttavia aiutano a capire come funziona il modello. Aggiungo che in un sistema politico tripartito è molto difficile trovare maggioranze.

      1. Questo è verissimo: difficilmente, quale che sia la legge elettorale, potremmo uscire da questa impasse (senza un meccanismo perverso come il premio di maggioranza del porcellum, of course)

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