Per Alfonso Papa il carcere duro non s’ha da fare

L’opinione delle Libertà, “organo ufficiale del Movimento delle libertà”, pubblica oggi una intervista ad Alfonso Papa sul regime carcerario cosiddetto “duro”, il 41 bis. Ovvero l’oggetto della oscura trattativa fra Stato e Mafia. L’ex magistrato ritiene che il dibattito in corso sia “una disputa cui manca un elemento essenziale, l’onestà intellettuale di chiamare le cose con il proprio nome”. Già perché il 41 bis è una fesseria, una invenzione, un arzigogolato sistema fatto apposta per imbeccare i mafiosi e infamare qualche avversario politico:

Trattasi, di tutta evidenza di un reato impossibile, perché alla mafia o si appartiene o non si appartiene. L’invenzione, che non trova riscontro normativo e non essendo l’Italia un paese di common law si tratta dell’unico caso di norma di uso consuetudinario giurisprudenziale, è stata pensata per trovare un riscontro alle parole di quei pentiti che in molti casi un riscontro o non lo trovano o faticano moltissimo a trovarlo […]Il reato è un mostro giuridico, un reato associativo è in quanto tale alternativo al concorso. Falcone e Borsellino vengono tirati nella polemica perché ovviamente non possono pronunciarsi in merito. La verità è che l’applicazione e l’uso di questo strumento avviene subito dopo la morte dei due magistrati, per iniziativa della pro­cura di Palermo, dando il via a innumerevoli indagini sui rapporti presunti tra mafia e politica grandissima parte delle quali finita nel nulla, come risultato finale processuale (L’opinione delle Libertà, 13/03/12, p. 1).

Papa si spinge così tanto in profondità nell’analisi che suggerisce un’equazione che neanche la mente di @angeaIfa (l’account twitter fake che fa il verso ad Angelino Alfano, quello con la I maiuscola) avrebbe inventato. Per Papa il 41 bis è come Guantanamo. Oibò, qui si paragona un campo di prigionieri di guerra – peraltro fuori delle regole del diritto internazionale – con una disposizione carceraria prevista per reati gravissimi che, anche per i detenuti in attesa di giudizio, viene comunque sottoposta alla valutazione del GIP. E il giornalista di questo giornalaccio che è l’Opinione delle Libertà non si permette neanche un attimo una obiezione al pensiero di Papa? Non c’è bisogno di dirlo. Leggete questa domanda:

D: E questi pentiti, sbaglio o in molti casi iniziano a parlare dopo lunghi periodi di detenzione in regime di 41 bis?

R: Purtroppo non si sbaglia affatto. Il combinato disposto della carcerazione preventiva in 41 bis, che per me andrebbe abolita in quanto trattasi di tortura psicofisica vera e propria e della contestazione di quel reato per me impossibile che è il concorso esterno in associazione mafiosa ha prodotto i tanti processi per mafia che si trascinano per anni con clamore ma che quasi sempre finiscono in un nulla di fatto. Troppi pentiti sono passati dal carcere duro al programma di protezione, come folgorati sulla via di Damasco, io penso che solo noi al mondo, e gli Stati Uniti con Guantanamo, istituito però solo dopo 1’11 settembre 2001, custodiamo le persone con queste modalità.

Per Papa sembra assurdo che la misura dell’isolamento sia “estesa ai detenuti in attesa di giudizio, per la costituzione innocenti, solo perché c’è un’imputazione di criminalità organizzata”. Così insignificante questo reato, non è vero Papa? Così ridicolo? La criminalità organizzata non si sarà mica macchiata di stragi e di omicidi plurimi. E’ solo un’allegra congregazione di amici.

Giallo al Senato: chi ha salvato Tedesco?

AGGIORNAMENTO: leggete i commenti. I fatti non sono andati come racconto in questo post – scritto troppo a ridosso degli eventi… Pare che fra l’altro la tastiera per il voto al Senato sia diversa da quella della Camera e quindi non si potesse in alcun modo rendere evidente la votazione nonostante il segreto imposto – parola di Legnini, segretario d’aula del gruppo PD.

Se fosse vera le tesi del Pd secondo cui i 23 voti che hanno salvato Tedesco provengono dagli scranni leghisti, perché la Lega, dopo aver defenestrato Papa, ha salvato Tedesco?

Anna Finocchiaro, capogruppo PD al Senato, la pensa così:

(Corriere della Sera, 21/07/11, p. 6)

Riassumendo l’ipotesi del PD: la Lega scarica Papa approfittando del voto segreto poi mette in scena il salvataggio di Tedesco per far ricadere sul PD la responsabilità del primo voto. E’ logico, secondo voi?

E Tedesco come l’ha presa? Con gioia e letizia, direi:

In coda all’intervista Tedesco confida al giornalista del Messaggero la sua nuova mission:

Bè, certo, di tutti i mali meglio cancellare la cura che pure fa star male. Via la custodia cautelare! Cosa ne pensano i leghisti?

[seguito del post di ieri, parzialmente errato]

Così Paniz stasera: la sinistra ha avuto due pesi e due misure. La sinistra ha salvato Tedesco. Così ci raccontano. Al Senato, nel derby delle autorizzazioni all’arresto, Tedesco è stato salvato da 151 voti contro l’arresto vs. 127 a favore.

Senatori presenti 290; Senatori votanti 289; Maggioranza 145; Favorevoli 127; Contrari 151; Astenuti 11.

Nonostante l’esplicita richiesta del senatore Tedesco, l’aula ha deciso di mantenere segreto il voto. Tedesco ha anche chiesto ai colleghi senatori di votare all’unanimità per il suo arresto per “sgomberare il campo da tutti gli inceppi” e per “arrivare rapidamente al processo”, ribadendo comunque la propria “estraneità ai fatti che mi vengono contestati”. Insomma, quella furbizia tutta del PD di accoppiare la votazione su Tedesco a quella di Papa alla Camera, ha creato il presupposto per salvare il senatore pugliese con le “mani degli altri”. Dico questo perché i numeri non sono diversi dalle votazioni consuete del Senato: qui la maggioranza il governo ce l’ha e vota quasi sempre compatta. Ecco, allora: è il PdL ad aver salvato Tedesco, auspicando il soccorso del PD alla Camera per Papa. Soccorso che non c’è stato. Alla Camera il PD ha votato in maniera palese ad alzata di mano. Al Senato è rimasto nei ranghi. Una difformità inspiegabile se non con l’ipotesi che i senatori guidati dalla Finocchiaro abbiano “simulato” l’interesse allo scambio di prigionieri – Tedesco per Papa – per far maturare l’idea a qualche leghista dissidente di votare contro l’indicazione di Bossi – non quella esternata in pubblico, “la galera”, bensì quella confidata in gran segreto che si è poi consolidata nella formula della libertà di coscienza, tradotta dai più in “votare conformemente al PdL”.

Leggete il Resoconto in Corso di Seduta del Senato (qui). In coda alle votazioni, è riportato quanto segue:

Con votazione a scrutinio segreto, ai sensi dell’articolo 113, comma secondo, del Regolamento, il Senato respinge la domanda di autorizzazione all’esecuzione della misura della custodia agli arresti domiciliari decisa dal tribunale del riesame nei confronti del senatore Alberto Tedesco. (Applausi dal Gruppo PdL).

Sono le 18,45 di oggi e il Senato ha già deliberato su Tedesco mentre alla Camera la seduta è sospesa.

Applausi del PdL. Per il salvataggio di Tedesco. E’ fin troppo chiaro. Il PdL è caduto nel trappolone del PD, che incassa anche il salvataggio di un suo ex (mai dimenticarsi degli amici). Poi accade quello che sapete alla Camera: il dibattito riprende alle 19, si chiama il voto e… La richiesta per Papa è passata grazie a 30 voti di 30 leghisti che non la pensano come Bossi e i soci del cerchio magico. La Lega, scriveva ieri La Padania, sta dalla parte del popolo (e di Papa). Oggi si può dire che la Lega è finita. Insieme alla sua maggioranza. La corrente dei Maroniani è oramai un partito a se stante. Domani si voterà il rifinanziamento delle missioni all’Estero e Castelli ha già preannunciato il suo – personale – voto contrario. La disciplina di partito è saltata. La maggioranza è al capolinea.

Leghisti in soccorso di Alfonso Papa – diretta streaming del voto in aula

La Camera vota l’autorizzazione all’arresto dell’ex magistrato Alfonso Papa. Seguite la diretta streaming dalle ore 16 su CubicaTV: http://cubicatv.iobloggo.com/

Aggiornamenti in diretta.