ILVA Taranto: analisi dei dati hackerati da Anonymous Italy

Anonymous Italy è penetrato nel server dell’Ilva di Taranto e ha copiato i dati delle rilevazioni sulle emissioni. Anche se è già stato detto tutto sull’Ilva e questi dati, che sono per giunta incompleti, sono già stati oggetto di indagine da parte degli stessi hacktivisti di Anonymous. La loro conclusione è molto semplice: a fine Maggio i valori di furfurano immesso in atmosfera sono usciti dai limiti di legge ma all’Ilva hanno fatto una cosa molto semplice: hanno alzato l’asticella. Hanno spostato il limite da 640 ng/m3 a 800.

Scrivono sul blog di Anonymous: “Il furano o furfurano (nome comune dell’ossido di divinilene) è un contaminante ambientale persistente di tipo organico che decade naturalmente in benzofurani policlurati, i quali son associabili alle diossine”. I dati pubblicati su pastebin.com sono suddivisi per valvola. Ogni valvola è distinta con un codice, ad esempio. CK2NO2 giornaliero – il che dovrebbe forse indicare il tipo di furano monitorato, una base NO2, biossido di azoto – e la frequenza, sebbene i controlli in alcuni casi sono mensili. Anonymous ha presentato un paio di grafici che mostrano una tendenza in crescita ma non è chiaro di cosa si tratta. Ho quindi provato a fare di questi dati una analisi su base giornaliera, pertanto ho raccolto media, minimo e massimo per ogni valvola. Ecco cosa ne è uscito fuori:

Vavlola CK3SO2 – si noti la grande variabilità registrata il giorno 31/05/2012 e il cambio di valore limite nella registrazione successiva (da 800 a 640).

Valvola CK4NO2 – anche questa valvola registra nel giorno 31/05/2012 un incremento delle emissioni e una estrema variabilità che non è presente nei giorni precedenti e successivi.

Valvola CK6NO2 – stessa tendenza delle altre valvole – non sono presenti dati relativi a giorni successivi

Valvola CK2NO2 – in questo caso le poche rilevazioni disponibili sono anche molto ravvicinate fra di loro – in ogni modo è inequivocabile la tendenza del giorno 31/05/2012 (estrema variabilità e incremento del valore massimo e medio).

Valvola CK2SO2 – questo è il grafico della discordia, quello che ha permesso ai tipi di Anonymous di sparare la conclusione che all’ILVA hanno truccato i dati. Il limite viene aumentato da una rilevazione all’altra da 640 a 800. Ma è l’unico caso in cui ciò avviene. E’ comunque evidente la tendenza di crescita delle emissioni di furfurani nel giorno 31/05/2012.

 

Valvola CK3NO2

 

Valvola ALGNO2 – inequivocabile tendenza di crescita di emissioni di furfurani fra il 25/05 e il 31/05

Valvola AGLSO2 – la tendenza torna ad aggiustarsi nella registrazione di luglio – da notare l’assenza di ulteriori registrazioni a giugno.

Conclusioni:

  1. l’aumento del limite di tolleranza si verifica solo nel caso della valvola CK2SO2, troppo poco per sostenere la tesi dell’aggiustamento dei dati;
  2. la tendenza degli ultimi giorni di maggio è di un aumento delle emissioni di furfurani, ma le registrazioni successive indicano un rientro nei valori precedenti;
  3. ci sono troppe poche rilevazioni e/o il furto di dati di Anonymous è stato parziale; non solo il database è privo delle registrazioni del mese di giugno, ma anche del mese di aprile e di marzo;
  4. non è chiaro a quale tipo di emissione i dati facciano riferimento (l’attribuzione alle polveri di furfurano è stata fatta dai tipi di Anonymous ed è quindi tutta da verificare).

 

Il Blog Beppe Grillo sotto attacco Ddos e Anonymous si spacca

Da ieri pomeriggio i server che ospitano il blog del fondatore del Movimento 5 Stelle sono andati sotto attacco DdOS, Denial of Service. Non è un fatto nuovo: già nel 2007 il blog di Grillo fu “defacciato”. D’altronde Grillo non è un campione della difesa del libertarismo digitale, anzi egli si nutre di copyright e spesso non cita le sue fonti, quindi per certi versi è “attaccabile”.

Il Tango Down odierno dovrebbe essere invece opera del gruppo di hacker Anonymous, ma la primaria rivendicazione che circola in rete viene contestata dal profilo twitter di @anonita, gli Anonymous italiani ufficiali:

A metterci del suo ci ha pensato Byoblu, noto videoblogger marcatamente filo-Grillo, secondo il quale l’attacco DdOS non sarebbe opera di Anonymous. Le argomentazioni – ribadisco, argomentazioni, non fatti – portate a suffragio di questa affermazione sono le più disparate:

  1. non è stato fatto defacement;
  2. Anonymous non attacca blog o media di informazione non mainstream (non ci metto la mano sul fuoco);
  3. quanto scritto sullo screenshot del presunto defacement non convince: Grillo che fa il saluto romano; Grillo che non ammette gli stranieri nelle sue liste;
  4. un DOS può arrivare da chiunque.

In realtà l’attacco è stato riconosciuto da @anonita che quindi smentisce Byoblu e le sue ricostruzioni artificiose:

E pure sul blog ufficiale di Anonymous Italia si dispiega una verità diversa: “AnonOps è una rete completamente autogestita il suo fine è mettere a disposizione di ognuno gli strumenti di protesta informatica, nessun utente può garantire del comportamento dell’altro, ognuno ha diritto a sviluppare liberamente il proprio dissenso, purché non sia manifestamente discriminatorio verso religione, etnie, orientamenti sessuali etc… etc… Riguardo al recente attacco al blog di Beppe Grillo questo non crea discriminazione alcuna verso minoranze o altro quindi è un’azione che può essere rivendicata da anonymous e come tutte le azioni di anonymous è sostenuta da alcuni ma non da tutti” (Anonymous blog ufficiale).

Insomma, una gran confusione. Un “anonimo fra tanti” si chiede su pastebin.com a chi fa comodo Anonymous. Secondo questo anonimo, Anonymous serve a chi fa sicurezza informatica poiché ogni attacco è una nuova possibilità di lavoro; ai giornalisti, “così da poter parlare di criminali e terrorizzare le masse”; alle persone montate. “Era un bel movimento”, scrive, “ora è roba da giornali, da pettegolezzo, da comunicato e  da Tango Down a random”. Ecco, questo mondo è intriso dell’idea che tutto ciò che va sui giornali sia dozzinale, sia pettegolezzo, gossip, pastura per innocenti pesci che abboccano. I giornali che “terrorizzano le masse”.

Anonymous Italia era una piattaforma anarchico-democratica agli albori. Scrive “anonimo” che essa era il luogo della libertà. Ne siamo sicuri? Siamo sicuri che la libertà coincida con la possibilità di mettere “tango down” blog o siti altrui? Tutto ciò ha a che fare con la libertà di espressione, nel senso che la pregiudica. Gli attacchi DOS altro non servono se non a esplicitare che esiste una tecnica, fra le tante in Rete, che permette di far tacere qualsiasi voce. Ma a lungo andare questa presunta patente di Giustizieri del Web diventa una chimera.

Ripetiamo l’accaduto per alcuni giornalisti che hanno evidentemente problemi nel recepire i messaggi: L’attacco al blog di Beppe Grillo è vero, c’è un comunicato sul blog del movimento Italiano, ma l’attacco era contro uno dei principi che ci siamo posti all’inizio di questa avventura con i gruppi internazionali: cioè non attaccare media/blog. Quindi di conseguenza chi l’ha fatto non ha rispettato questa regola condivisa comunemente e ha solamente rovinato la reputazione di qualcosa più grande e profondo di un semplice attacco Ddos. Con questa penso che sia chiaro. Ora scrivete quello che volete. Cioè, scrivete quello che vi dicono di scrivere (@anonita).

Gli anarchici della Rete non sono certo diversi dai loro parenti di sessanta anni fa. La mancanza di organizzazione e di struttura rende il movimento “pieno di spifferi”. Chi ha agito ha “rovinato qualcosa di più grande”. Cos’era? Il senso di giustizia? Battersi per la neutralità della Rete è un principio valido per cui fare dei Ddos? Prima di fare la cyberguerra dovremmo tentare una soluzione “più politica”, non credete? A che servono queste tecniche se possono essere usate per fini di lotta partitica? Non ho ancora visto nessun hacker di Anonymous mettere tango down il sito di Google, il primo e principale attore della rete che con il suo algoritmo di ricerca “malleabile” è il più importante fattore di pregiudizio della net-neutrality. I diritti digitali sono un catalogo di diritti che è ancora tutto da scrivere. Che deve esser portato alla luce del dibattito pubblico e incorporato nel quadro costituzionale europeo e nazionale. Battersi contro Acta e contro Sopa e Pipa è stato un momento di grande vivacità della Rete, un momento in cui anche gli attacchi Ddos erano uno strumento per far parlare i media tradizionali di questi provvedimenti oscuri, tenuti estranei al dibattito pubblico dai loro stessi relatori.

Oggi è stato compiuto semplicemente un abuso. Oggi il Ddos è stato impiegato per mettere a tacere.

Anonymous Italy defaccia il sito di Paniz

Anonymous vendica l’oscuramento del sito http://www.vajont.org “deafacciando” il sito di Paniz. E Scilipoti? Ci sarebbe del gusto a metterlo sotto attacco DoS.

ilNichilista

Dopo la chiusura di vajont.info per «offese agli onorevoli Domenico Scilipoti e Maurizio Paniz», Anonymous Italia ha attaccato il sito del deputato del Pdl, defacciandolo:

(via @Wu_Ming_Foundt)

Il comunicato di Anonymous Italy.

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