Primarie, il confronto tv in diretta su Twitter

Tentativo di fare uno Storify sul confronto tv Bersani-Renzi-Vendola-Tabacci-Puppato in diretta. Si comincia alle 20,30.

[in aggiornamento]

Infine, la chiusura senza sorriso di Bersani.

Renzi, ho trentasette anni: sono un ragazzo fortunato.

Pantheon del centrosinistra: Bersani, Papa Giovanni (!), Tabacci, Alcide De Gasperi, Puppato, Nilde Iotti, Renzi, Nelson Mandela e Nina, blogger tunisina, Nichi Vendola, il cardinal Maria Martini.

Puppato, dobbiamo risultare onesti e coerenti, mettere in campo politiche che si giustifichino. Non fare promesse che non potremmo mantenere. Non è possibile governare con soli dieci ministri.

Vendola e il populismo: ci sono vecchi fantasmi che rientrano nei parlamenti. C’è una relazione con le politiche liberiste.

Renzi replica: dimezzare numero dei ministri, come ho fatto con gli assessori.

Renzi: no a Casini. Credo alla libertà di dire le cose prima. Bersani ha fatto fatica. Casini decide con chi schierarsi all’ultimo.

Tabacci, la coalizione è questa. Come abbiamo fatto a Milano (per le regionali?). Monti? Al Quirinale.

La mia coalizione è questa qua (Bersani) con anche quelli che sono fuori. E va bè.

Vendola attacca con la parità di genere. La mia coalizione va dal mondo del lavoro, ai precari, alle giovani generazioni. Questo prima di parlare di partiti. Non ho pregiudizi nei confronti di Casini, ma ho un giudizio su di lui.

Sulla coalizione.

Domanda a Tabacci (da parte di sostenitrice di Bersani) sulla possibilità del centrosinistra di attrarre voti al centro: io sono qui per questo!

La domanda della sostenitrice di Renzi a Puppato è una buccia di banana. Puppato cerca di ribaltare la domanda medesima al sindaco di Firenze, anch’egli ebbro di ambizioni (o no?) ma il tempo scade e il presentatore le toglie la parola.

Domanda a Puppato: accetta premio di consolazione? Ha abbandonato carica di Sindaco l’altro anno per fare la consigliera in Regione. Credo di aver raggiunto obiettivi nella mia città che l’hanno fatta diventare la più virtuosa d’Italia! Ho fatto della coerenza e della concretezza politica il mio agire politico.

Renzi, siamo contro le centrali nucleari, Oscar Giannino parla di tante cose ma da un punti di vista economico.

E ora una precaria di Vendola che fa una domanda a Renzi… Rivalutare l’energia nucleare? Roberto Reggi ha intenzione di aprirsi a Oscar Giannino, il giornalista che ha sostenuto che la centrale di Fukushima era sicuro? Lei è d’accordo?

Vendola, non ho mai tollerato la raffigurazione ridotta di queste primarie, come primarie del PD. Per chi non voterebbe? Le mie idee sono parecchio lontane da tutti loro, dal fiscal compact… Vendola i nomi! Io non ce la faccio!

Anche Bersani replica. Incredibile. è vivo. Punto clou è quello che ha detto Tabacci un attimo fa (sono mica d’accordo, i due?). Bersani vuole la legge sui partiti.

Renzi è contro il finanziamento pubblico, nella replica a Vendola.

Puppato, eliminare auto blu e scorte per chi non è minacciato.

Tabacci, il problema delle province si poneva già nel 1970. Ecco, già solo perché dal 1970 ad oggi sono passati  42 anni e Tabacci ha sempre saputo che le province erano inutili, che Tabacci non si può votare.

http://twitter.com/CattoDemBersani/status/268090028712923136

Vendola: ho paura di una politica finanziata solo dai ricchi. Non abolire il finanziamento pubblico dei partiti ma eliminare l’ipocrisia dei rimborsi.

Sulla Casta. Renzi cita, “noi amministratori che ci ritroviamo alla Leopolda da qualche anno”. Qualcuno potrebbe fare il fact checking su questa affermazione? Almeno si ricorda come è cominciata.

Fine primo tempo:

Tabacci, no equiparazione e sono molto attento a tema dei bambini. Sono stato orfano di padre…

Bersani, parlamento non approva legge su omofobia. Fare legge come in Germania, sulle unioni civili. Preoccuparsi dei bambini che già vivono nelle coppie gay, abbiamo già un fenomeno. Maturazioni processi non contraddetta da scelte che possano avere effetto contrario.

Vendola, si può cambiare costituzione per equiparare matrimoni gay. E’ il momento di chiedere diritti interi, non pezzettini. Sì anche alle adozioni.

Renzi vuole solo le Civil partnership. Equiparazione. E’ problema terminologico (e cita la revisione della Carta Costituzionale). Legge su adozioni, una coppia deve pagare tangenti a realtà internazionali. Adozioni per omosessuali, tema non sciolto.

Puppato sui diritti civili. E’ pazzesco che ne parliamo ancora. Siamo nel 2012. Nessuna discriminazione. Sì a matrimoni gay, sì a adozioni, su maternità dobbiamo parlarne.

E Vendola, caro ingegnere Marchionne, io non le ho mai creduto! Fantastico. Perché chiude Irisbus, che abbiamo bisogno di bus non inquinanti!

Renzi e Marchionne! Caro Ingegnere, ho creduto in lei! E’ fantozziano.

Puppato su Fiat, non è colpa della competitività o del sindacato, la responsabilità è della mancata innovazione sui veicoli ibridi. Mettere mano all’innovazione.

Renzi sul lavoro: flexsecurity di Ichino. Riesuma la Mozione Terza di Ignazio Marino. Poi c’è Vendola, che così ha l’occasione di affondare il colpo.

Puppato mette gli esodati nella risposta sulla Riforma del lavoro. Ma gli esodati sono stati creati dalla Riforma delle pensioni. Però parla di Green Economy.

Bersani e Tabacci sulla riforma del lavoro, quasi all’unisono. Va ritoccata. Bisogna andare oltre. E’ necessario allargare la base produttiva. Se si comincia a crescere, precisa, incalzato dal conduttore.

Puppato vuole contratto di lavoro a tutele progressive. Renzi, ci legge l’articolo uno della Costituzione (?) L’Italia è un paese basato sulle rendite. E quindi? Sul contratto di lavoro?

Tabacci si è mostrato troppe volte d’accordo con Bersani. La sua è una candidatura?

A ruota, sul fango, ecco Vendola. Che si scalda sulla precarietà. La famosa ars retorica vendoliana.

Puppato parla di Benessere Interno Lordo, nel suo discorso tocca temi cari ai teorici della Decrescita felice. E poi, sicurezza del territorio, stiamo piangendo i nostri morti.

Bersani e la metafora dei vagoni associata ai tedeschi che evoca certi altri vagoni degli anni Trenta-Quaranta, anch’essi guidati dai tedeschi e pieni zeppi di innocenti. Tabacci sfora di nuovo e in coda alla domanda sull’euro parla di esercito europeo (?).

Vendola attacca ancora Renzi sul patto di stabilità (ma quello interno!).

Europa e moneta unica, apre Renzi: ancora la battuta sul sms… Vorrei che l’Europa avesse un’anima. Patto di stabilità non si può rinegoziare, sarebbe danno all’Italia.

Renzi, via Equitalia. Lotta all’evasione va fatta con tecnologia. Patrimoniale solo su milionari? Solo solo 796, caro Vendola. E Vendola gli dice: certo che bisogna allargare la base fiscale. I due si fronteggiano. Dov’è Bersani?

Puppato, su evasione atteggiamento anglosassone con ganasce fiscali.

Bersani: bisognerebbe parlare prima di lotta all’evasione. Abbassare le tasse sui redditi medio bassi per sostenere i consumi. Imposta personale sui patrimoni. Sui patrimoni finanziari, mi accontento di farli emergere (tracciabilità).

Vendola vuole tassare le transazioni finanziarie, premialità imprese che innovano. IMU non deve restare sulla prima casa. E’ ingiusta.

Renzi: chi si candida ha l’obbligo di dire ciò che ha fatto. Noi le tasse le abbiamo abbassate. Dallo 03 allo 02. Di tasse questo paese sta morendo. IMU? Rimane com’è.

Puppato, anche lei cita l’evasione. Però dice, c’è necessità di redistribuzione reddito.

Tabacci: in sostanza, le tasse le posso abbassare solo se le pagano tutti.

Domande concordate. E va bè. Comincia Tabacci, si parla di tasse ed evasione. Tabacci viene subito redarguito poiché va fuori tema (parla dell’evasione fiscale anziché dell’IMU).

Inizia. Ecco Puppato, Renzi. La presentazione di Renzi è seguita da boato. Anche quella di Vendola, ma meno. Bersani riceve anche dei ‘vai, Gigi!’.

Renzi non è d’accordo sul manifesto dei Fantastici 5:

Sul dopo ConfrontoTV siamo aperti a qualsiasi interpretazione, nel senso: che farà Renzi? Attaccherà a testa bassa gli ultimi dieci giorni di campagna elettorale, sfracellandosi?

http://twitter.com/Michele_Darling/status/268070019198513152

Quando mancano trenta minuti, ci si incarta sul giusto #hashtag per la serata: #ilconfrontoskytg24 #fantastici5 #csxfactor o altro? E giustamente, per rispettare l’orario, finire di mangiare, di lavare i piatti (alcuni), di intrattenere i bambini, come nelle migliori (o peggiori tradizioni nazional-pallonare):

Via al televoto:

Ci si organizza per il fact checking

Università di Roma e Paolo Baroni per La Stampa.it

PD-UDC: non solo credere, ma agire (e che sia un gran baccano) – Manifesto

Condivido l’appello ma sarà l’ultimo – perché dalle parole si passi ai fatti, please. E che sia un gran baccano, perché anche i sordi del nuovo terzetto BCV possano sentire.

Noi crediamo

Noi crediamo che l’obiettivo del centrosinistra non debba essere quello di vincere per occupare e spartirsi posti di potere.

Noi crediamo che l’obiettivo del centrosinistra debba essere vincere per cambiare davvero l’Italia: rendendola un Paese all’avanguardia nel mondo per i diritti civili e sociali, per legalità ed equità, per qualità di welfare e ambiente, per accesso a Internet.

Noi crediamo che il rocambolesco balletto inscenato nelle ultime settimane dai leader dei partiti del centrosinistra attorno alle alleanze sia offensivo nei confronti di milioni di cittadini e di elettori.

Noi crediamo che il centrosinistra possa e debba proporre agli italiani una prospettiva ideale e concreta che non rimanga paralizzata per tutta una legislatura dal mercanteggiamento triste con chi in anni recenti e meno recenti ha rappresentato una delle componenti che ci è più lontana culturalmente, politicamente ed eticamente, e che soprattutto è stata complice di Berlusconi nel portare l’Italia in questa crisi.

Noi crediamo che non sia una questione di ‘veti’ ideologici ma al contrario di pragmatica consapevolezza che una coalizione innaturale non porterà mai ad alcun reale risultato politico, né potrà mai dare all’Italia quella frustata di civiltà e di giustizia di cui ha fortemente bisogno.

Noi crediamo che sia necessario puntare non a una coalizione da sopportare, ma a un progetto da supportare. Non a una mediazione prima ancora di incominciare, ma a una grande sfida da raccogliere. Non crediamo a scelte che provengono da lontano, ma a quelle che lontano ci possono portare.

Questo testo è stato scritto da Giuseppe Civati, Sara De Santis, Piero Filotico, Alessandro Gilioli, Patrizia Grandicelli, Ernesto Ruffini e Guido Scorza, ma appartiene a tutti coloro che vorranno condividerlo.

Governo e #ABC verso la rottura sul Beauty Contest?

Scommetto che sarà il principale titolo dei quotidiani, domani mattina.

Angelino Alfano ha intenzione (o mandato?) di minacciare il rovesciamento del tavolo sulla Riforma Lavoro se il beauty contest non viene mantenuto. L’obiettivo minimo è ottenere una compensazione per Mediaset. Altrimenti volano gli stracci. Il Ministro Passera è stato messo nel mirino, il reo (confesso!) di questo terribile tradimento. «Siamo serenamente fermi all’impostazione discussa e data dal governo», è la risposta di Bersani.

Attendiamo sviluppi.

Questa la parte del comunicato del governo sul Beauty Contest. Anche questa parte, nel suo piccolo, è una rivoluzione.

Politica industriale sullo spettro radio
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, ha approvato la presentazione di un emendamento al decreto di semplificazione fiscale in Parlamento che prevede l’annullamento della procedura di gara – nota come beauty contest– per l’assegnazione gratuita delle frequenze derivanti dal cosiddetto “dividendo digitale”.

Con questa decisione – che tiene conto di diversi Ordini del giorno approvati dalla Camera e del mutato contesto economico-sociale rispetto a quando il beauty contest era stato avviato – il Governo intende valorizzare economicamente una risorsa preziosa quale quella delle frequenze, puntando inoltre al consolidamento dell’industria televisiva e allo sviluppo del comparto TLC. Si pongono così anche le basi per la chiusura della procedura di infrazione comunitaria da tempo aperta contro l’Italia e si creano le condizioni per aumentare ulteriormente il pluralismo, la trasparenza e l’apertura del mercato.
I singoli lotti messi a gara saranno composti da reti di più frequenze, modulabili per macroaree di diffusione. Alcune di queste frequenze, posizionate sopra la banda 700,  saranno assegnate per un periodo di tempo più limitato in quanto, coerentemente con le future decisioni comunitarie, potranno essere destinate a servizi diversi da quelli televisivi e dunque riassegnate, tramite ulteriori aste,  a operatori di TLC.
I lotti di frequenze saranno assegnati tramite aste a titolo oneroso. Il bando della prima asta sarà emanato dal Ministero dello sviluppo economico entro i prossimi 120 giorni e sarà basato su regole stilate dall’Agcom, sentiti i competenti uffici della Commissione europea.
Con questo sistema di assegnazione, lo spettro nazionale sarà maggiormente valorizzato e sfruttato in maniera più efficace, consentendo l’adozione delle più avanzate tecnologie trasmissive presenti sul mercato.
Nello specifico, questi i principali aspetti dell’emendamento:
Il bando. Il Ministero dello sviluppo economico emanerà entro 120 giorni il bando della nuova gara per l’assegnazione delle frequenze.
Le regole. Le regole della gara dovranno essere elaborate dall’Agcom, sentiti i competenti Uffici della UE e attenendosi ai seguenti criteri e principi direttivi:

  • aggiudicazione all’offerta economica più elevata, anche mediante rilanci competitivi;
  • partecipazione alla gara riservata agli operatori di rete, assicurando la separazione verticale tra i fornitori di programmi e gli stessi operatori di rete, che dovranno consentire l’accesso ai fornitori di programmi a condizioni eque e non discriminatorie. In questo modo sarà più facile e meno oneroso accedere al mercato televisivo;
  • fissazione dei criteri e delle priorità per favorire i fornitori di programmi nuovi entranti e l’innovazione tecnologica;
  • composizione ottimale dei diversi lotti messi a gara e modulazione della durata dei diritti d’uso delle singole frequenze, così da garantire la tempestiva destinazione delle frequenze secondo la disciplina dello spettro radio stabilita dalla Commissione europea e dagli organismi internazionali competenti, con particolare riguardo agli obiettivi della agenda digitale nazionale ed europea.

Valorizzazione dello spettro. L’Autorità e il Ministero dovranno adottare ogni azione utile a garantire la concorrenza, l’uso efficiente e la valorizzazione economica dello spettro radio, in riferimento anche agli indirizzi dettati dalla Conferenza mondiale di Ginevra 2012 e dall’Unione Europea nell’ambito degli obbiettivi dell’agenda digitale. In questo modo il sistema trasmissivo nazionale potrà rispondere efficacemente ai crescenti bisogni di banda larga e di comunicazione tramite la rete.
Riordino dei contributi di concessione. Si prevede entro la fine del 2012 il riordino dei contributi per l’utilizzo delle frequenze televisive, che saranno progressivamente applicati per favorire l’ottimale utilizzo delle frequenze.
Nuova capacità trasmissiva. Vengono previste misure atte a favorire l’introduzione di nuovi standard televisivi DVB-T2, MPEG—4 e successive evoluzioni, attraverso i quali sarà possibile aumentare la quantità e la qualità della trasmissione televisiva. Per questo motivo, a partire dal 1° gennaio 2015 le aziende produttrici di televisori saranno obbligate a utilizzare solo sintonizzatori digitali in grado di ricevere i nuovi standard. Le nuove tv, dal 1° luglio 2015, saranno le uniche a poter essere commercializzate. Gli standard DVB-T2 e MPEG-4 necessitano inoltre di un numero più limitato di frequenze e ciò consentirà la trasmissione di una quantità più ampia e avanzata di contenuti.
Abrogazione del Beauty Contest. Sono abrogati gli attuali riferimenti di legge alle parti della delibera n. 181/09 dell’Autorità incompatibili con la nuova disciplina, fermi restando i limiti di concentrazione previsti dalla medesima direttiva per ciascun operatore. Di conseguenza viene annullato il bando che ha indetto la gara “beauty contest”, rinviando ad un decreto interministeriale la definizione dei criteri e delle modalità per l’attribuzione di un indennizzo ai partecipanti.

La febbre del No al referendum elettorale agita i sogni dei politici

Sembra un conto alla rovescia. A naso, dicono simultaneamente senza saperlo Follini e Quagliarello, la Consulta dirà no al Referendum contro il Porcellum. Ci sono evidenti ragioni giuridiche, se ne parla da un pezzo ma chi ha evocato la consultazione elettorale con il milione di firme lo ha fatto ‘a tradimento’, sapendo che i quesiti proposti non avrebbero avuto futuro. L’ala maggioritaria del PD e l’IDV al completo dovevano evitare il rischio di un referendum della società civile che era poi l’iniziativa Passigli. Segato in due Passigli, si è pensato alla strategia della pistola sul tavolo (Bersani, cit.), in modo da obbligare l’allora maggioranza a prender in esame la materia, poi è finita l’era berlusconiana e del Porcellum non frega più nulla a nessuno. Questo in sintesi.

Oggi sui giornali sono comparsi tre titoli sulla questione ammissibilità, tre titoli di tenore diverso e che descrivono scenari simili.

La mozione è quella di Vannino Chiti (PD), volta a porre l’attenzione dei colleghi parlamentari verso la riforma della legge elettorale. Una cosiddetta mozione di indirizzo. Acqua fresca. E’ chiaro che davanti ad un no della Consulta, ogni impalcatura di riforma della legge Calderoli verrebbe smontata in quattro e quattrotto. Sul giudizio della Corte sono due le ipotesi più ricorrenti, inammissibilità di entrambi i quesiti, oppure parziale ammissione del secondo quesito, magari riformulato in modo da lasciare in piedi l’architettura del Porcellum, svuotandola degli aspetti più deleteri. In ultima istanza, c’è pure la possibilità che la Consulta ponga al vaglio di legittimità costituzionale alcune norme del Porcellum ma dandosi un termine di tempo molto vago e distanziato nel tempo, lasciando quindi alla Politica tempo e opportunità per un accordo. L’accordo, sia chiaro, è quella cosa che nella discussione parresiastica passa sotto il nome di inciucio: uno scambio fra le propaggini di confine di PD e PdL per un ritorno al proporzionale e ridisegnazione dei collegi in modo da favorire i due partiti più grandi. Far peggio della porcata sarà difficile, ma ci riusciranno.

Se ne è parlato anche qui:

1) Referendum elettorale, le colossali sviste di Panebianco

2) Referendum elettorale, i dubbi sull’ammissibilità

3) Legge elettorale fra referendum e inciucio. Intervista al senatore Belisario

Obiezione, Bersani!

A mio avviso, giuste obiezioni… Riporto per esteso.

Non capisco e non mi adeguo lettera a Bersani – analisi | l’AnteFatto | Il Cannocchiale blog.

31 luglio 2009

Gentile Bersani,
sono onorato di ricevere il suo comunicato. L’ho letto.

1. Non sono necessarie 12 pagine per una mozione. Non poteva spiegarsi un modo più sintetico ?
2. Dove è il contenuto ? Mi può spiegare che cosa farà nei primi 100 giorni di Governo ?
3. Dove l’autocritica? Mi può spiegare perché Lei oggi è credibile quando ha fatto parte di più Governi che hanno contribuito (purtroppo) al casino dell’Italia di oggi? Lei dove era?
4. alcune questioni dividono il Partito. Lei dove sta sulle seguenti questioni ?

a) diritto a matrimonio delle coppie omosessuali o coppie di fatto
b) diritto al testamento biologico
c) diritto all’eutenasia
d) energia nucleare, si o no ?
e) gli inceneritori, si o no ?
f) la legge elettorale, maggioritario o status quo ?
g) riforma in senso liberalista dei contratti di lavoro
h) riduzione del ruolo dello Stato nell’economia (enti locali proprietari di imprese pubbliche)
h) riforma del rito giudiziale
i) l’educazione religiosa nelle scuole
j) la caccia selettiva nei parchi

e così via…

Allora senza avere una risposta chiara a questi argomenti le sue belle parole sono soltanto dichiarazioni di intento. Ma non contengono politiche da attuare. E siccome dentro il partito siamo divisi sul tutto, e se non è chiaro ora sarà chiarissimo durante la prossima campagna elettorale e ancora più chiaro se dovessimo vincere, non sarebbe il caso oggi di dichiarare cose vuole? Possiamo provare di evitare nel futuro le penose e vergognose spaccature che hanno reso ingovernabile l’Italia per molti anni? Sì, si può, chiarendo oggi quello che farà domani.

Sono in attesa, Grazie

David Newman (circolo PD Via dei Giubbonari Roma)