#Elezioni2013 | Il confronto alla Camera

Grafico analogo a quello pubblicato oggi sulla ‘decolorazione’ dell’Italia del 2008, a quel tempo così vivida di rosso e di blu, colori oggi appena accennati. Qui si tratta della Camera e mi par di capire che il calo è assolutamente analogo a quello registrato al Senato.

camera_csx_cdxLe ‘regioni’ rosse si sono ridotte alle sole Toscana e Emilia-Romagna mentre Umbria e Marche conoscono un fenomeno di normalizzazione tanto da risultare allineate alla Liguria, per esempio. Colpisce, ancora per quanto riguarda il centrosinistra, il calo del Veneto. Mi pare invece di capire che il cdx abbia mantenuto un certo vigore in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Mi sembra che sono con una analisi dei flussi si possano comprendere da quali ambiti partititi i 5 Stelle abbiano drenato consenso.

[grafici interattivi su http://politiche23013.iobloggo.com]

[segue]

#Elezioni2013 | Il confronto al Senato

Aggiorno con fatica e malavoglia queste analisi dati, ma tant’è, l’esito è quello che abbiamo sotto gli occhi e non si può far finta di niente. Il grafico sottostante lo potete vedere nella sua versione interattiva su http://politiche2013.iobloggo.com ma è evidente che il colpo d’occhio già dice tutto. A sinistra la cartina dell’Italia con la colorazione bluastra identifica la percentuale di voti presa al Senato dalla coalizione di centrodestra; nella parte destra, il colore rosso identifica la concentrazione percentuale del centrosinistra, anch’essa al Senato. In entrambi i casi si nota un calo della concentrazione, ma è significativo che il centrosinistra subisca una dura ‘botta’ anche e soprattutto nelle regioni tradizionalmente rosse.

Ripeto, l’analisi è condotta sulle percentuali e non sui voti assoluti.

sen_csx_cdx

Ho visto un Caimano

maroni_2

La Superballa choc non sarà mai realtà come nemmeno la maggioranza di centrodestra. Perderanno anche in Lombardia. No, dico, se lo volete, si può. Basta fare una cosa semplice. Una cosa che abbiamo già fatto quel giorno di Novembre del 2011. Voltare pagina.

La paura del pareggio deve esser messa fra le cose che furono. Come il processo per Ruby, per esempio. Il Caimano è soltanto un uomo anziano truccato, un uomo che blatera e non sa più cosa dice. Parla di Consigli dei Ministri e di decisioni da prendere, ma non sa o non vuole accorgersi o piuttosto vuol far credere un’altra cosa. La sua coalizione è destinata a finire il giorno dopo le elezioni. Non governeranno mai più. Non tanto perché non vinceranno le elezioni – mancano venti giorni e devono recuperare otto punti percentuali alla Camera (Mentana La7/ EMG, 04/02/13), non saprei al Senato – ma piuttosto perché sono divisi su tutto, leghisti e pidiellini. La XVI Legislatura ha segnato una frattura insanabile nel centrodestra. Non è più tempo di scambi di favori. Berlusconi è in realtà molto debole e sta nascondendo questa debolezza ‘sparandole grosse’. Non sono stati in grado di definire il leader della coalizione; le ricette economiche di Berlusconi vengono smentite nottetempo da Tremonti; il ‘carnevale’ nel PdL è solo sospeso, appena passerà il periodo elettorale, torneranno a farsi le scarpe l’un l’altro e i vari capi bastone esclusi dalle liste avranno modo di rifarsi con lo scalpo di qualche intoccabile vicino a B. o ad Alfano. E’ fango, un fango nerissimo che puzza e che trasborda dagli schermi tv. Ad ogni ora.

Nella Lega, l’epurazione di Maroni ha messo fuori gioco i bossiani e il Cerchio Magico, eppure i conti non sono stati tutti ‘saldati’. Maroni ha impiegato la ramazza, si è mascherato da moralizzatore ma era seduto insieme a chi ha estromesso, era seduto insieme a Berlusconi, insieme a Formigoni. Ha permesso il salvataggio di Cosentino, esattamente come gli altri. Ha collaborato fino all’ultimo istante. Ha poi finto la scissione dal PdL, ha accettato una nuova alleanza al solo scopo di ottenere il Pirellone (O Palazzo Lombardia). La sua idea, quella del 75% di tasse trattenute in Regione, durerà come le sedi dei ministeri a Monza, le cui targhe furono presentate nel Giugno 2011, a Pontida, alla presenza di Bossi, Calderoli, Roberto Cota e da un sorridente Roberto Maroni. Giusto per ricordare.

Sondaggi Politiche 2013: aggiornamento delle tendenze

[1. segue dalla prima analisi]

[2. partecipate al sondaggio sulla Lombardia]

Ho aggiornato l’analisi di due settimane fa con i dati dei sondaggi condotti dalle società di rilevazione e registrati in www.sondaggipoliticoelettorali.it fino alla data del 14 Gennaio. L’andamento non è dissimile da quanto rilevato all’epoca, anche se il centrosinistra tende a perdere slancio e ad attestarsi su una media del 38-39%. Ho calcolato l’oscillazione di ogni coalizione e di alcuni dei partiti mediante la deviazione standard della serie di rilevazioni dal 10 dicembre al 14 gennaio (quarta colonna tabella sottostante). Il Csx ha un valore di 1.8 mentre il Cdx (nella nuova-vecchia alleanza con la Lega Nord) 2.5, al pari della Lista Monti. Significa che c’è molta variabilità nel campione di sondaggi sui risultati delle ultime due coalizioni che nel caso del centrosinistra. Ciò può essere inteso in una scarsa mobilità di opinione (o di elettorato); in soldoni, significa che cambiano le società di rilevazione ma il risultato non cambia. Sinistra, Ecologia e Libertà ha la deviazione standard più bassa, al pari della Lega Nord. Medesimo discorso può essere affrontato per UDC e FLI. Il loro elettorato è recintato, di più non potranno ottenere. Notare che il M5S ha variabilità superiore sia al Cdx che a Scelta Civica di Monti ma ha un trend negativo. Ed è ulteriormente impressionante la stabilità di rivoluzione Civile: l’avvento di Ingroia non ha determinato sinora alcun cambio di passo alla coalizione che avrebbe mantenuto un 4% anche senza di lui (si ottiene il medesimo risultato facendo la somma algebrica delle percentuali di IDV, Fds e Verdi).

MIN MAX MEDIA DEV.ST
PD 29,0 35,3 32,8 1,6
SEL 4,1 6,0 4,9 0,6
IBC 34,9 42,0 39,0 1,8
UDC 3,4 6,4 4,6 0,7
FLI 1,0 2,5 1,4 0,4
LISTE MONTI 1,7 12,0 7,6 2,9
ITALIA FUTURA 1,5 3,0 2,3 1,1
LISTA MONTI 8,0 17,6 12,9 2,5
PDL 15,0 23,1 17,8 1,8
LEGA NORD 3,9 6,8 5,2 0,9
CDX + Lega 21,7 34,2 26,4 2,5
M5S 10,0 19,0 14,4 2,6
RIVOLUZIONE CIVILE 2,0 5,5 4,1 0,7

Segue il consueto grafico con le linee di tendenza lineare.

grafico_sondaggi_2

Il suicidio del Samurai (ma #giorgiopensacitu)

Avrei titolato questo post in maniera diversa fino a due ore fa. Poi ho sentito parlare Angelino Alfano, ricordarci che il suo padrone è il “detentore del titolo”, e ho compreso tutto il dramma di questo strano segretario, di questo manichino che non sa più da che parte voltarsi, che un giorno su due è smentito da chi lo ha messo in quel posto. Berlusconi detentore del titolo! La frase più ridicola della terra.

Le pantomime di questi mesi sono nulla dinanzi alla ipotesi di una nuova candidatura di Berlusconi. Lui, il premier per eccellenza (nella vulgata giornalistica tutti gli altri sono semplici Presidenti del Consiglio, un po’ a indicare che lui è il Primo, il più importante), fu deposto dalla crisi dello spread per manifesta incapacità. Ha avuto un anno per uscire definitivamente dalla politica. Ma invece no. Ha tenuto il coltello puntato al collo di Mario Monti. Ha assistito all’autodistruzione del suo partito minacciandone la dismissione. Ridotto ai minimi termini in fatto di consenso popolare, il Cavaliere, Mr B, il signor Bunga Bunga, pretende, alla fine di questa delirante legislatura, di annunciare il suo ritorno come fosse per questo paese l’annuncio della soluzione di tutti i guai. E’ chiaro che non è così. E’ chiaro che la riproposizione del passato sia tradotto all’estero come segno di instabilità, di inaffidabilità: in poche parole, come un raggiro in piena regola. Il ritorno di B., il solito Italian Job. Lo spread Btp-Bund è la miglior misura di questo sentimento. E da oggi sino al giorno delle elezioni questo indicatore non potrà che disegnare una ripida salita.

B. poteva dunque destinarsi al buen retiro keniano ma invece ha deciso di ributtarsi nella mischia, con quel corpo politico malandato che si ritrova. Non è solo il partito ad essere marcescente. La sua titubanza, la sua indecisione, il suo perenne scostamento dal paese reale, il suo codice fatto di populistica riproposizione del fantasma del comunismo, dello straniero delinquente, della insicurezza dei cittadini, del giogo insopportabile delle tasse, della magistratura che vuole distruggerlo e che è il primo problema del paese, lo fanno apparire ora come un vecchio rimbambito, schiavo delle sue ossessioni, che va dicendo cose non vere come per esempio “sono in molti a chiedermi di tornare” quando fuori da palazzo Grazioli non vi erano che un paio di figuranti con bandiere inedite di una Nuova Forza Italia e recanti scritte puerili, della serie “Silvio for president”:

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Ecco, la sua ricandidatura è un suicidio. Avrebbe potuto dimenticarsi di noi e andare a stare altrove, con tutti quei suoi dannati soldi. Invece vuol perire sul campo. Dategli questa soddisfazione, non votatelo. Soltanto noi elettori possiamo liberarci di lui e di tutti i suoi Colonnelli. E’ una occasione storica. Il nostro paese è vaccinato al berlusconismo, abbiamo avuto una febbre lunga venti anni. Permettergli di perdere con disonore, è l’ultima richiesta accettabile.