Dietro gli scandali, la mafia. Parola di Berlusconi

Opera Buffa, "Una commedia che dura da troppo tempo", The Economist, oggi 04.11.2010

Il caso Ruby? Le rivelazioni di Nadia Macrì? Sono opera della mafia che si vendica di Berlusconi e della sua politica irreprensibile in fatto di lotta alla criminalità. In verità la frase pronunciata dal Presidente del Consiglio dinanzi alla platea della Direzione Nazionale del partito è diversa:

Per la prima volta si profila la possibilità di sconfiggere per sempre la piaga della mafia e della criminalità organizzata. I colpi che infliggiamo ci fanno dire che nessuno oggi può eslcudere che alcune cose che accadono siano vendette della malavita (Il Fatto Quotidiano).

Stasera, Fabrizio Cicchitto, portavoce del PdL, durante Otto e Mezzo la trasmissione di La7, avverte: certe dichiarazioni di alcuni presunti pentiti, di Ciancimino, di Spatuzza, lasciano presagire uno scenario allarmante. Si farebbe un uso criminoso del pentitismo a fini politici. Non mi sento di specificare oltre, fa presente Cicchitto. All’insistenza della Gruber, che lo incalzava in maniera molto morbida sia chiaro, chiedendogli se il caso Ruby e Macrì fossero da mettersi in correlazione con una possibile probabile vendette mafiosa, Cicchitto ha sin quasi balbettato. Ha preferito riparare dietro il discorso anti-Ciancimino. Una frase, quella del premier, che imbarazza persino i suoi. Ma che c’entrano le escort con la mafia? Quale salto quantico si può compiere per mettere in congiunzione due ambiti apparentemente distinti? Come si arriva da Ciancimino e dal caso del Generale Mori alla vicenda tristissima di puttanopoli?

Una frase tanto grave dovrebbe mettere in agitazione tutto lo staff dedicato alla sicurezza del (finto) premier. Ma ancora una volta si compie lo scempio della parola al solo fine di riparare al danno politico creato dallo scandalo escort. Basta spararla grossa, poi tutto si aggiusta. Magicamente.