Attenzione alle bufale. Non è assolutamente vero che si debba votare soltanto il sindaco e non la lista. E’ vietato il voto disgiunto, vale a dire votare per un sindaco e per la lista opposta. Ma è possibile votare con una croce sia sul nome del candidato che sulla sua lista:
Ballottaggi: come si vota? – In questi giorni circola in modo virale attraverso la rete un appello che invita categoricamente a mettere il proprio voto soltanto sul nome del candidato a sindaco, pena l’annullamento del voto.
In realtà, l’articolo 143 delle istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali (qui il pdf di tutta la legge), è meno severo. Si spiega, infatti, in modo chiaro che il voto è valido “anche quando l’espressione del voto stesso sia stata impropriamente apposta fuori dallo spazio contenente il nominativo del candidato ovvero sul contrassegno di un gruppo o di una lista collegati.”
Insomma, quello che dice la norma è che il voto dato sul simbolo a sostegno del candidato è improprio (per chiarezza sarebbe meglio mettere la croce sul nome del candidato prescelto), ma quando la volontà dell’elettore è chiara, il voto è da ritenersi valido.
Niente voto disgiunto – Tutt’altro caso invece se si mette il voto su uno dei due candidati e anche su una delle liste che sostengono l’altro candidato. In questo caso la volontà dell’elettore non è per nulla chiara e dunque il voto viene annulato.
D’altra parte, i voti dati alle liste in questa fase dell’elezione sono comunque inutili. Al ballottaggio, infatti, si deve scegliere tra i due candidati che hanno preso più voti al primo turno. Eventuali croci sui simboli dei partiti non servono a spostare gli equilibri del consiglio comunale. Meglio dunque essere chiari ed esprimere il proprio voto solo sul nome del candidato prescelto (SKY.it).