Di tutto il terabyte di e-mail della agenzia di sicurezza Stratfor, trafugato da hacker anonimi lo scorso dicembre e poi “donato” a Wikileaks, emergono in queste ore tre fatti relativamente importanti.
- Gli USA sono pronti ad incriminare Assange, anzi hanno in serbo un atto d’accusa secretato che potranno impiegare in qualsiasi istante, come arma di dissuasione contro altri ulteriori tentativi da parte di Wikileaks di pubblicare documenti segreti della diplomazia americana (mail del 26 gennaio 2011 indirizzata dal vicepresidente di Stratfor, Fred Burton, agli analisti della società di intelligence);
- diversi funzionari del governo del Pakistan, o più precisamente parte del proprio servizio segreto, l’Isi, avevano contatti “di routine” con Osama Bin Laden e conoscevano la sua ubicazione nel fortino di Abbottabad. Almeno in dodici sapevano dove si trovava. Analisti della Stratfor affermerebbero ciò in uno scambio di e-mail: essi avrebbero preso visione dei documenti trafugati dai Navy Seals durante il raid in cui è morto lo stesso Bin Laden (Unione Sarda.it);
- Il fondatore e presidente di Stratfor, George Friedman spiega in una mail riservata dello scorso 5 settembre, che cosa è e come funziona il fondo di investyimento denominato Stratcap, fondato insieme a Goldman Sachs: “StratCap userà le nostre informazioni e analisi per commerciare nel campo degli strumenti geopolitici, in particolare titoli governativi, valute e simili nei mercati dei Paesi emergenti”. Friedman spiega come il dirigente di Goldman Sachs abbia ideato il progetto StratCap investendovi appositamente oltre 2 milioni di dollari (oltre ad altri grossi finanziamenti diretti a Stratfor), ma non sarebbe una pratica nuova per Stratfor: “Abbiamo già fornito consulenza ad altri hedge fund: ora, grazie a Morenz (ex CEO di GS), ne abbiamo uno nostro”. Il fondo dovrebbe diventare operativo nella prossima primavera. Lo scandalo dei #GIFiles ne fermerà il debutto sui mercati?