
Dal 3 Gennaio sino a qualche ora fa, Falluja è stata sotto il controllo delle milizie di ISIL, una formazione qaedista il cui acronimo significa Stato Islamico dell’Iraq e del Levante e dove Levante significa parte della Siria. Mentre si scrive, alcuni tweet rilanciano la notizia secondo la quale le tribù locali della Regione di Anbar avrebbero ripreso il controllo – almeno – di Falluja mentre il paese è scosso da attentati. Un attacco è stato portato ad una base militare congiunta USA-Iraq nel distretto di Ghanikhel della provincia orientale di Nagarhar, mentre una bomba ha colpito la capitale, Baghdad, provocando 14 morti (ANSA).
Gli Stati Uniti hanno mantenuto una linea di non interferenza. Il Segretario di Stato, John Kerry, afferma che potrebbero fornire supporto ma non mediante truppe di terra.
https://twitter.com/housingforvets/status/419812741973815298
Secondo altri tweet, sarebbero invece le milizie di ISIL vicine al controllo totale di Falluja (Kevin Pina, giornalista cita il NYT, ma l’articolo riferisce di eventi accaduti ieri) e l’attacco simultaneo è ora condotto in almeno altre cinque città.
Le due città, Falluja e Ramadi, sono governate dalla maggioranza sciita, ma la regione di Anbar è prevalentemente sunnita. Già durante il 2006-2007 fu respinto un attacco qaedista mediante l’alleanza sunnita-sciita – sotto l’egida degli Usa. Ma il gruppo ISIL ha una finalità più ampia che sarebbe quella di costituire uno stato ordinato secondo i rigorosi principi della pratica islamica sunnita medievale attraverso il confine iracheno-siriano. Questo obiettivo ha unito i potenti gruppi qaedisti che lottano contro Assad (Al Jazeera).
LIVEBLOGGING
16.05 I morti a Baghdad per le bombe sono circa 15; i feriti quaranta.
16.17 La posizione dell’ayatollah ALi Khamenei viene divulgata tramite l’account @khamenei_ir: le tre etnie della regione, Sunniti, Sciiti e Curdi stiano attente, ben due le crisi in altrettanti paesi. La guerra civile è la rovina del futuro di un paese.
16.25 Mentre Kerry spiega di non voler impegnare truppe nella battaglia di Falluja, il senatore John McCain e Lindsey Graham stanno attaccando a testa bassa l’amministrazione Obama per la sua politica in Iraq. Un pressing che è destinato ad aumentare qualora il PM Maliki non riuscisse a fronteggiare l’offensiva qaedista.
La propaganda repubblicana spinge sull’emotività delle morti del 2004-2006, quando Falluja fu confine di sangue per le truppe americane. Se l’amministrazione Obama non prende iniziative, quei morti lo sono stati invano.
La reazione da parte democratica tende invece a sottolineare l’inutilità dell’intervento militare. Dodici anni di guerra sono trascorsi invano:
16.48 Così AP/The Guardian descrivono ISIL, la formazione qaedista che opera in Medio Oriente:
ISIL è anche una delle più forti unità ribelle in Siria, dove ha imposto una versione rigorosa della legge islamica nei territori che detiene e rapito e ucciso chiunque critichi le sue regole. Inoltre Sabato, ha rivendicato la responsabilità di un attentato suicida in un quartiere dominato dagli sciiti in Libano (http://www.theguardian.com/world/2014/jan/05/iraq-general-al-qaida-fallujah).
17.30 Falluja è caduta interamente sotto il controllo di Al-qaeda
17.53 L’Iraq lancia l’attacco aereo su Ramadi. Inoltre, secondo Al Arabiya, l’Iran sarebbe pronto a dare aiuto militare al governo iracheno.
18.19 France24: l’Iraq starebbe preparando l’attacco a Falluja
18.26 The Guardian riporta le informazioni sugli attentati di oggi a Baghdad da parte della polizia locale:
Le autorità dicono che gli attentati a Baghdad hanno ucciso almeno 15 persone e provocato decine di feriti. La polizia afferma che il più mortale degli attacchi di oggi ha avuto luogo nel quartiere Shaab a nord di Baghdad, quando due autobombe parcheggiate sono esplose simultaneamente vicino a un ristorante e una casa da tè. I funzionari dicono che l’esplosione ha ucciso 10 persone e ne ha ferite 26. Un altro attentato ha ucciso tre civili e provocato il ferimento di altri sei in una zona commerciale nel quartiere centrale di Bab al-Muadham. Tutti i funzionari hanno parlato a condizione di anonimato perché non erano autorizzati a rilasciare informazioni
In realtà, le tre città (Fallujah, Ramadi e Karma) in cui le milizie di Al-qaeda hanno attaccato, sono molto vicine alla capitale:

19.56 Le reazioni della stampa americana sono molto deboli. La battaglia di Falluja era stata la più sanguinosa per i marines, nel 2003. Oggi i giornali americani dedicano ai fatti solo qualche box laterale, qualche video. Anche il prestigioso The New York Times parla dell’escalation qaedista in Iraq in un commento generale dell’area del Medio Oriente. Alcuni commentatori su Twitter lamentano l’assenza di iniziativa di Obama e parlano apertamente di ‘sangue’ buttato, riferendosi alle numerose perdite del 2003.
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