Mali / Bamako si autodistrugge mentre Timbuctu è nelle mani dei jihadisti

Nelle ultime ore è stato un susseguirsi di notizie di golpe. I fedeli all’ex presidente ATT (Amadou Toumani Touré), defenestrato dai ribelli militari guidati da Sanogo lo scorso 22 Marzo, hanno attaccato una caserma e il palazzo della tivù. Qualche ora più tardi Sanogo è comparso alla televisione ed ha comunicato ai cittadini in fuga che la capitale Bamako era sotto il loro controllo e che un manipolo di ribelli era asserragliato in una caserma ma presto sarebbero stati tutti imprigionati. I giornali hanno parlato di golpe e di contro-golpe. Nessuno può dire in questo momento chi comanda a Bamako. Gli scontri di oggi sono costati 14 morti e 40 feriti (Le Nouvelle Observateur).

Intanto MNLA si è ritirato da Timbuctu. I Tuareg laici si sono allontanati dalla città “per evitare una carneficina”. Ci sarebbero andati di mezzo i civili. Timbuctu, come altresì detto, è sotto il controllo di Ansar Edine, il gruppo jihadista salafita capeggiato da Iyad Ag Ghaly. Fuori della città volteggia la bandiera nera della Jihad islamica. Ansar Edine si è resa protagonista di saccheggi ed ha imposto alla città la Sharia. I suoi miliziani prendono a cannonate le statue che celebrano Alfarouk, l’angelo difensore della citta’ del nord del Mali. Si temono danni anche per le numerose e importantissime biblioteche contenenti testi islamici antichissimi.

Arrigoni, “arrogante” e “clown da circo”: la memoria calpestata di Vittorio

Arrigoni l’arrogante, Arrogant-he: un gioco di parole per l’autore di Stop The ISM, Lee Kaplan. Il sito filo-israeliano commenta la morte di Vittorio in maniera sprezzante, quasi irridendolo. Arrigoni viene dipinto come una sorta di supertifoso, un ultras pro-palestina. L’autore poteva forse impiegare altre parole, anche dure: il suo punto di vista rappresenta pure il punto di vista di un israeliano che ritiene Vittorio schierato con Hamas (e invece stava dalla parte dei più deboli, con la parte soccombente del conflitto eterno della striscia di Gaza). Poteva definire Vittorio unhooligan. Invece no. Ha fatto di peggio. Vittorio viene definito in un’altra maniera. Il tono impiegato è tremendo: Arrigoni, una cheerleader di Hamas. Stop The ISM ghigna sul cadavere di Vittorio. Questo modo di raccontare un avversario è intriso di cinismo, il medesimo cinismo che c’è forse nel guardare migliaia di palestinesi schiacciati nella striscia di Gaza senza battere ciglio.

Vittorio Arrigoni, 36 anni, si era recato nella Striscia di Gaza per assistere Hamas come parte di una delegazione per l’International Solidarity Movement. L’ISM (o Io Supporto gli Assassini) è un movimento terrorista complice che appoggia apertamente la lotta armata da parte degli arabi contro gli ebrei, vale a dire il terrorismo genocida. Ha collaborato con i terroristi, li nasconde, ha armi per loro, e ha tentato di interferire con le truppe israeliane nell’arrestare i terroristi.

Il terrorismo genocida è solo arabo: nulla si dice della carneficina quotidiana dei bambini di Gaza raccontata da Vittorio. In un altro articolo si afferma che Vittorio partecipava alle iniziative di ISM prestandosi come scudo umano sulle ambulanze che i palestinesi terroristi usano per trasportare le armi:

Oggi, questi “attivisti”, tra cui Darlene Wallach e Vittorio Arrigoni a Gaza sono tornati a lavorare come scudi umani per Hamas. Il loro scopo è quello di viaggiare nelle ambulanze usate da Hamas per trasportare terroristi e armi […] interferendo, ancora una volta, con le operazioni anti-terrorismo. Oltre ad accusare Israele di atrocità inutili, essi possono mentire e accusare, quando le forze IDF distruggono una di queste ambulanze usate da Hamas nel suo ‘sforzo bellico’, per esempio, che Israele sta commettendo “crimini contro l’umanità”. Nel frattempo, questi rivoluzionari “wannabe” anarchico-comunisti dell’Europa e degli Stati Uniti, stanno mettendo in pericolo le vite dei soldati israeliani […] devono essere considerati combattenti, alla stregua di ogni braccio armato di Hamas in questa guerra (Lee Kaplan, http://www.israelnationalnews.com/Articles/Article.aspx/8501)

Kaplan non può esimersi dal dare la sua versione circa le ragioni del rapimento e dell’uccisione di Arrigoni: trattasi di banale concorrenza fra terroristi. I Salafiti sono soci del movimento wahabita saudita, affiliati ad al-Qaeda ma forse più nella sfera di influenza della Jihad islamica. Arrigoni dava loro fastidio poiché elemento di Hamas. Questa spiegazione è alquanto superficiale: traduce uno scenario complicato come quello palestinese in una storia di competizione mercantilistica fra organizzazioni islamiste. Ma il finale dell’articolo di commento alla morte di Vittorio è ancor più becero, se possibile:

Confesso che per più anni, dopo il primo bicchiere di vino al pranzo pasquale, ho bevuto succo d’uva per i rimanenti tre bicchieri. Ma non quest’anno! Quest’anno quattro bicchieri di vino! Stop the ISM aveva scritto su Vittorio Arrigoni definendolo uno scudo umano che correva in giro per Hamas, ed ha agito come scudo umano. In una dimostrazione di gratitudine classica araba, è stato ucciso un giorno fa da terroristi arabi. Arrivederci, Arrigoni …. (Lee Kaplan, http://stoptheism.com/).

Addirittura sul suo blog, in un post intitolato “Altre novità sul clown da circo Vittorio Arrigoni”,  immagina un dialogo fra Vittorio, oramai morto, e il nonno partigiano:

Vittorio: nonno! Sono io! Vittorio! Sono stato ucciso difendendo Gaza dai Giudei! Ho voluto essere ricordato come proprio come te per la lotta contro il fascismo!

Nonno: Stupido! Ho combattuto il fascismo, tu lo stavi promuovendo ogni giorno contro le democrazie occidentali come parte della filosofia anarchica. Mi vergogno di te! Ti sei alleato con gli amici di Hitler e Mussolini.

La ragione di questo accostamento è che, secondo Kaplan, Hamas è un’organizzazione nazista che “prende ordini da Dio per uccidere tutti gli ebrei del mondo e, infine, anche i cristiani”. Tanto più che Husseini, il leader dei palestinesi,

“durante la seconda guerra mondiale ha trascorso la guerra come ospite personale di Adof di Hitler. Molti storici ritengono che fu l’architetto dei campi crematori come Auschwitz dopo il 1943. Naturalmente, dopo che il fascismo è stato sconfitto in Europa nel 1945, molti nazisti corsero dagli arabi che provvidero a nasconderli” (blog di Kaplan, cit.).

Pino Cacucci, scrittore e giornalista, definisce Kaplan come “uno dei tanti agitatori fascisteggianti della pancia reazionaria americana” (Megachip). Sul sito Stop The ISM, racconta Cacucci, si fecero nomi e cognomi delle persone – occidentali – di intralcio alle operazioni – per così dire – antiterroristiche dell’esercito israeliano, con l’invito a eliminarli. Kaplan sarebbe al centro di una congiunzione fra ambienti cristianisti e fondamentalismo ebraico in chiave anti-islamica: qualcosa che in Italia trova ogni tanto spazio nella retorica leghista e in certi ambienti cattolici.

il signor Kaplan lascia briglia sciolta al sito per sollecitare l’eliminazione di Arrigoni e altri. Non senza profetizzare che il governo italiano non si preoccuperà più di tanto se qualcuno provvederа all’auspicata ‘rimozione permanente’ del nostro connazionale. Lo ripetiamo: questi auspici criminali non appaiono in un forum semiclandestino, ma in un sito accessibile gestito da un noto personaggio pubblico (Pino Cacucci, Megachip, cit.).

Tutto quanto detto e scritto sinora fa il paio con la notizia che la polizia di Hamas non avrebbe affatto arrestato i veri assassini di Arrigoni. Questa storia della “cellula impazzita” fa sempre più fatica a reggersi da sola.