La legge elettorale Calderoli è antidemocratica: impedisce all’elettore di scegliere i deputati ed i senatori ma soprattutto contiene un meccanismo fortemente distorsivo della rappresentatività, il premio di maggioranza, che è persino differentemente attribuito fra Camera e Senato. E’ alla base della situazione di ingovernabilità che si è creata sia nel 2006, sia nel 2013.
Per cambiare questa legge sono state raccolte migliaia di firme in giro per il paese da più comitati ed in tempi diversi. Ma i referendum che sono sinora stati proposti sono finiti nel nulla poiché puntavano alla reviviscenza della vecchia legge elettorale, il Mattarellum, aspetto che rendeva i quesiti non ammissibili poiché tale effetto – la reviviscenza, appunto – poteva sussistere solo in seguito ad una effettiva espressione della sovranità popolare in tal senso, naturalmente per il tramite di un voto parlamentare. E’ questo il punto focale, il Parlamento. Un Parlamento di nominati (salvo i casi delle candidature espresse per mezzo di consultazioni primarie) potrà mai votare contro la legge che ne ha permesso la selezione e l’elezione? La volontà politica di riformare il Porcellum non si è mai radicata pienamente e senza l’indicazione chiara da parte di uno dei due partiti della attuale maggioranza, nessuna riforma è possibile. Enrico Letta ha recentemente affermato che la riforma della legge elettorale è prioritaria ed in conseguenza di ciò, una delle due Camere (il Senato) ha decretato la procedura d’urgenza per una bozza di legge di cui nessuno parla (l’ennesima riedizione della bozza Violante) ma che crescerebbe sulla mala pianta del Porcellum con l’assegnazione del premio di maggioranza alla coalizione maggioritaria solo in seguito al voto del secondo turno.
E Grillo? Oggi ha dettato la linea politica dal suo blog: ai 5 Stelle deve piacere il Porcellum. La spiegazione di questo ravvedimento (che è tale solo in parte, a Grillo piace l’idea di possedere il 51% dei seggi con il 20% dei voti)? Forse Grillo pensa di salvaguardare il governissimo, fonte inesauribile di indignazione, mostrando i denti e facendo intendere che qualora cadesse il governo Letta, il Movimento continuerà a stare per proprio conto, sulla Montagna, ignorando qualsiasi appello alla responsabilità verso il paese.
Ora io vorrei parlare con Luigi Di Maio. Di Maio è un deputato dei 5 Stelle, vicepresidente della Camera. Il primo di Agosto ha pubblicato questa frase sul suo profilo Facebook (non saprei dire quanto di quel che vi era scritto fosse espresso a titolo personale e quanto a titolo di rappresentante dei pentastellati):

Questa schizofrenia del Movimento tornerà ad allietare i nostri giorni man mano che la crisi di Letta e la decadenza di Berlusconi si faranno avanti. Qualche giorno fa, Andrea Scanzi, esperto in fenomenologia del grillismo, ha avanzato l’ipotesi per cui l’unica mossa strategica in mano ai ‘fautori del governissimo’ sarebbe un governo di scopo con i 5 Stelle. Il programma: una sola legge, la legge elettorale.
L’unica contromossa dei pasionari del governicchio Letta, quando ricevono critiche, è: “Se cade finisce tutto, non ci sono alternative”. La solita litania del meno peggio.
Invece un’alternativa c’è. Ed è anzi l’unica decente. A settembre il governicchio cade, con buona pace di Re Giorgio. Pd, Sel e Movimento 5 Stelle si mettono d’accordo per fare solo la legge elettorale, ipotesi già prospettata da Vendola e Di Battista ma credo gradita anche ai renziani.
Fanno la legge elettorale, alla svelta e senza troppi duropurismi o tentennamenti. Magari un bel doppio turno, la prospettiva più odiata dal centrodestra. O comunque qualsiasi cosa migliore del Porcellum, cioè tutto.
La approvano in tempi brevi.
E poi si va al voto (profilo Fb di Andrea Scanzi).
Questa ipotesi, che Scanzi ricorda esser prospettata da Vendola ma non ricorda affatto che era la via d’uscita proposta da Civati nei terribili cinquanta giorni prima di Letta, come si può collocare nel quadro politico odierno, vista e considerata l’ennesima chiusura ventilata dal loro sponsorizzatissimo Capo Comico?
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