70 miliardi in 7 giorni: la manovra più veloce della Storia. Tutti i dettagli della stangata

Eh, già, la paura dei mercati. Della crisi finanziaria. Così i parlamentari, liberamente eletti, anzi no, nominati dai segretari di partito, hanno approvato a scatola chiusa un pamphlet di norme che tagliano alzo zero tutto, ma proprio tutto, con qualche piccola eccezione.

Per esempio questa:

(Livellamento remunerativo Italia-Europa)

All’articolo 1 è stato specificato il trattamento economico di titolari di cariche elettive e i vertici di enti e istituzioni non può superare la media, ponderata rispetto al PIL, degli analoghi trattamenti economici percepiti dai titolari di omologhe cariche negli altri sei principali Stati dell’area euro. Nella formulazione originaria il riferimento è alla media tra tutti gli Stati dell’area euro e senza alcun richiamo a criteri di ponderazione.

E’ ciò di cui parla Il Fatto Q in home page stasera: E di notte la casta si salva i privilegi. Nell’articolo si fa cenno al resoconto parlamentare della seduta notturna tenutasi il 14 Luglio in Commissione Bilancio al Senato, resoconto non pubblicato sul sito web, pertanto non verificabile dal sottoscritto. Secondo Libero, e secondo Il Fatto Q che rilancia la notizia, la Casta si è tutelata rispetto ad un tagli indiscriminato della diaria:

Nel resoconto del Senato si trovato gli interventi integrali. Raffaele Lauro del Pdl “per quanto riguarda la questione dei costi della politica, lamenta come tale questione sia affrontata con modalità improprie, così alimentando la pubblicistica antiparlamentarista che produce una pericolosa disaffezione dei cittadini nei confronti delle pubbliche istituzioni e dei suoi rappresentanti”

Non sanno però che la pericolosa disaffezione si genera piuttosto con interventi indiscriminati in materia previdenziale, come contenuti nell’articolo 18:

(Interventi in materia previdenziale)

L’articolo 18 è stato ampiamente modificato e integrato al Senato.

Per quanto concerne la rivalutazione dei trattamenti pensionistici, è stato previsto che essa operi, per il biennio 2001-2013, esclusivamente con riferimento ai trattamenti di importo superiore a 5 volte il trattamento minimo INPS. Per tali trattamenti la rivalutazione opera nella misura del 70% per la sola fascia di importo inferiore a 3 volte il trattamento minimo (comma 3) .

Nel testo originario del decreto-legge era previsto che,per il medesimo biennio, l’indice di rivalutazione dei trattamenti pensionistici non si applicasse in alcuna misura per la fascia di importo dei trattamenti superiore a cinque volte il trattamento minimo INPS e si applicasse nella misura del 45% per la fascia di importo dei trattamenti compresa tra tre e cinque volte il predetto trattamento minimo.

Per quanto riguarda l’adeguamento dei requisiti pensionistici all’incremento della speranza di vita rilevata dall’ISTAT, è stato disposto l’anticipo del primo adeguamento al 1° gennaio 2013 (comma 4).

Nel testo originario del decreto-legge l’anticipo era fissato al 1° gennaio 2014, mentre nella normativa previgente il primo adeguamento era previsto per 1° gennaio 2015.

Il nuovo comma 22-bis ha introdotto un contributo di perequazione, applicabile dal 1° agosto 2011 e fino al 31 dicembre 2014, sui trattamenti pensionistici più elevati corrisposti da enti gestori di forme di previdenza obbligatorie, pari al 5% per gli importi che superino i 90.000 euro lordi annui e fino a 150.000 euro, e del 10% per la parte eccedente i 150.000 euro.

I nuovi commi 22-ter, 22-quater e 22-quinquies prevedono un posticipo delle decorrenze del pensionamento di anzianità, pari a 1 mese per coloro che maturano i requisiti nel 2012, a 2 mesi per coloro che maturano i requisiti nel 2013 e a 3 mesi per coloro che maturano i requisiti a decorrere dal 2014; le decorrenze previgenti continuano tuttavia ad applicarsi a un contingente di 5.000 lavoratori che si trovino in particolari condizioni.

Poi c’è il capitolo AUMENTI di tasse, imposte e tariffe:

(Sovraprezzo canone trasporto alta velocità)

L’articolo 21, comma 4, lett. a), introduce un sovrapprezzo al canone per il trasporto di passeggeri sulle linee ad alta velocità. La determinazione del sovrapprezzo dovrà essere effettuata in conformità al diritto comunitario. Nel corso dell’esame da parte del Senato è stato specificato che si dovrà tenere conto in particolare della direttiva 2007/58/CE, finalizzata a favorire l’apertura del mercato dei servizi ferroviari passeggeri all’interno della Comunità.

(Disposizioni in materia di IRAP)

I commi 5 e 6 dell’articolo 23, a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 6 luglio 2011 incrementano l’aliquota IRAP applicata nei confronti di alcuni soggetti passivi:

§       per le banche e gli altri enti e società finanziari, l’aliquota è aumentata al 4,65 per cento (+0,75 per cento rispetto a quella ordinaria);

§       per i soggetti operanti nel settore assicurativo l’aliquota viene portata al 5,90 per cento (+2 per cento rispetto a quella ordinaria);

§       con le modifiche operate durante l’esame alSenato, l’aliquota è aumentata al 4,20 per cento (+0,30 per cento rispetto all’aliquota ordinaria, pari al 3,9 per cento) anche nei confronti delle società esercenti attività in concessione, purché diverse da quelle di costruzione e gestione di autostrade e trafori.

(Imposta di bollo deposito titoli)

Il comma 7 dell’articolo 23 incremental’ammontare dell’imposta di bollo sulle comunicazioni relative ai depositi di titoli inviati dagli intermediari finanziari.

Nella formulazione originaria della norma, tale imposta era portata a 120 euro l’anno sino al 2012; dal 2013 era incrementata a 150 euro l’anno per i depositi inferiori a 50 mila euro e a 380 euro per i depositi con valore superiore a 50 mila euro.

La lettera b) del comma 7, oggetto di novella, sottopone le comunicazioni relative ai depositi di titoli a imposta di bollo secondo le seguenti modalità:

–       per i depositidi titoli il cui complessivo valore nominale o di rimborso presso ciascuna banca sia inferiore a cinquantamila euro, dal 2011 per ogni esemplare di comunicazione inviato con periodicità annuale l’imposta è aumentata ammonterà a 34,20 euro (ossia 17,1 euro per quelle con periodicità semestrale, 8,55 euro con periodicità trimestrale e 2,85 euro con periodicità mensile); rispetto alla formulazione previgente della norma, per i depositi di tali entità non è previsto un ulteriore incremento dell’imposta nel tempo;

–       per le comunicazioni relative a depositi di ammontare pari o superiore alla predetta soglia di 50.000 euro, le norme dispongono un graduale aumento dell’imposta nel tempo, variabile secondo l’entità dei depositi.

(Aliquote di accisa sui carburanti)

Il comma 50-quater dell’articolo 23, conferma dal 1° gennaio 2012 gli aumenti delle aliquote di accisa sui carburanti disposte dalla determinazione del Direttore dell’Agenzia delle Dogane n. 77579 del2011: nel dettaglio tale determinazione fissa dal 1° luglio 2011 l’aliquota di accisa sulla benzina a 613, 20 euro per mille litri e quella sul gasolio a 472,20 euro per mille litri.

(Regime fiscale contribuenti minimi)

L’articolo 27 prevede che, a decorrere dal 1° gennaio 2012, il regime fiscale semplificato per i cosiddetti contribuenti minimi si applica, per il periodo d’imposta in cui l’attività è iniziata e per i quattro successivi, esclusivamente alle persone fisiche che intraprendono un’attività d’impresa, arte o professione o che l’abbiano intrapresa dopo il 31 dicembre 2007. Pertanto la platea dei beneficiari del c.d. “forfettone” (una tassazione forfettaria del 20 per cento per i titolari di partite Iva e i lavoratori autonomi che a fine anno incassano meno di 30 mila euro) è ridotta a coloro i quali hanno iniziato l’attività negli ultimi tre anni e mezzo o vorranno iniziarla adesso. Contestualmente l’imposta sostitutiva dell’imposta sui redditi e delle addizionali regionali e comunali viene ridotta al 5 per cento a decorrere dal 1° gennaio 2012.

Con una norma introdotta nel corso dell’esame al Senato è previsto che il suddetto regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile si applica anche oltre il quarto periodo d’imposta successivo a quello di inizio dell’attività, ma non oltre il periodo d’imposta di compimento del trentacinquesimo anno d’età.

Se vi sembra poco.

 

 

Un metodo Boffo per Giulio Tremonti

I fatti risalgono ad inizio Giugno e sono riportati nel verbale dell’interrogatorio di Tremonti eseguito dal pm Woodcock nell’ambito dell’inchiesta sulla P4:

La Stampa ha potuto prendere visione del verbale dell’interrogatorio, durante il quale i magistrati hanno fatto ascoltare a Tremonti la registrazione di una telefonata avvenuta il 7 giugno scorso tra il presidente del Consiglio e il capo di stato maggiore della Guardia di Finanza, generale Michele Adinolfi. Con Berlusconi, spiega Tremonti ai magistrati, «ebbi una discussione (…), seguito di precedenti discorsi sulla politica in generale, sulla manovra di pareggio economica da fare, eccetera», nella quale «io e il presidente del Consiglio manifestammo posizioni diverse sulla politica di bilancio» (La Stampa.it)

Successe allora che B. e Tremonti ebbero un diverbio acceso derivante dalle critiche dello stesso B. sulla sua “attività di ministro”. Nei giorni successivi, Giulio temette di esser sottoposto al metodo Boffo, tanto più che su “alcuni settori” della stampa si poteva registrare una certa tendenza a chiederne le dimissioni. Fu allora che Tremonti espresse la sua “refrattarietà ad essere oggetto di campagne stampa tipo macchina del fango. Tremonti avrebbe espresso il suo disappunto anche in relazione a quella che lui chiama “conflittualità” fra i vertici della Guardia di Finanza. Chiaro il riferimento al generale Adinolfi.

Di fatto Tremonti è diventato negli ultimi mesi, man mano che il malcontento sull’azione di governo è diventato palese con i voti alle amministrative e ai referendum, il capro espiatorio dell’insuccesso politico di B. Anche la Lega Nord ha partecipato all’applicazione del metodo Boffo su Tremonti. Diversamente che in passato, il metodo Boffo si è esplicato in questo caso quasi sotterraneamente, senza casi specifici. Stamane, sulla scia della intervista – poi derubricata a chiacchierata – di Berlusconi a La Repubblica, in cui B. critica pesantemente l’ex amico Giulio, le prime pagine dei giornali di “alcuni settori” della stampa mettevano letteralmente e figurativamente Giulio in croce. Per tutta la giornata si sono inseguite le voci su possibili dimissioni di Tremonti. L’esito è stato il tonfo in Borsa (-4%) e il picco sullo spread fra Bot e Bund tedeschi e questo significa aumento degli interessi pagati sul debito e vanificazione degli sforzi e degli impegni presi in Finanziaria. Un disastro tecnico e tattico.

Ma Berlusconi viene oggi dipinto come un signore stanco e malato, solo, incapace di sorridere, privo dello slancio degli anni che furono, in preda forse a amnesie, che chiacchiera a briglia sciolta – in presenza del suo portavoce Bonaiuti – con un cronista di La Repubblica senza immaginare la portata devastante sui mercati delle sue parole. Insomma, un pericolo pubblico.

Manovra, c’è anche la norma anti risarcimento Lodo Mondadori

Testo Manovra: Manovra, testo presentato al Quirinale –4 Luglio

La Repubblica scova un altro comma truffa ad personam. Questo:

pag.111. Al codice di procedura civile sono apportate le seguenti modificazioni:

Articolo modificato del Codice di Procedura Civile:

Art. 283. (1)
(Provvedimenti sull’esecuzione provvisoria in appello)

Il giudice dell’appello, su istanza di parte, proposta con l’impugnazione principale o con quella incidentale, quando sussistono gravi e fondati motivi, anche in relazione alla possibilita’ di insolvenza di una delle parti, sospende in tutto o in parte l’efficacia esecutiva o l’esecuzione della sentenza impugnata, con o senza cauzione.

La modifica come riportato sulla bozza di decreto approvata dal CdM:

a) All’articolo 283 del codice di procedura civile è aggiunto, in fine, il seguente comma: «Se l’istanza prevista dal comma che precede è inammissibile o manifestamente infondata il giudice, con ordinanza non impugnabile, può condannare la parte che l’ha proposta ad una pena pecuniaria non inferiore ad euro 250 e non superiore ad euro 10.000. L’ordinanza è revocabile con la sentenza che definisce il giudizio»;

Infine, la norma come è comparsa oggi:

a) […] La sospensione prevista dal comma che precede è in ogni caso concessa per condanne di ammontare superiore a dieci milioni di euro se la parte istante presta idonea cauzione (fonte La Repubblica.it).

La sospensione dell’efficacia della sentenza sul Lodo Mondadori, sentenza che prevede un rimborso di 750 mln di euro circa per i danni derivanti dalla corruzione dei giudici che B. e soci misero in atto per strappare la casa editrice a De Benedetti, è la salvezza per Mediaset. Las società potrebbe infatti trovarsi improvvisamente, per gli effetti della sentenza, in uno stato di insolvenza. L’effetto sarebbe dirompente. Al punto da dover fregare il CdM e nottetempo inserire una norma ad aziendam.

Pensioni, la norma fantasma che blocca la rivalutazione automatica

Un comma solo, scritto nel Decreto Legge della Manovra Finanziaria, su cui Tremonti ha sorvolato ma che è stato scovato dalle redazioni del Sole24Ore e da La Repubblica. Una norma che ha l’effetto di dimezzare il meccanismo di rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici per gli importi medi (1.000 – 1.400 euro lordi):

1. A titolo di concorso per il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, per il biennio 2012 – 2013, alla fascia di importo dei trattamenti pensionistici superiore a cinque volte il trattamento minimo di pensione Inps la rivalutazione automatica, secondo il meccanismo stabilito dall’art. 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, non è concessa. Per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici comprese tra tre e cinque volte il predetto trattamento minimo Inps, l’indice di rivalutazione automatica delle pensioni è applicato, per il periodo di cui al comma 1, secondo il meccanismo stabilito dall’articolo 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, nella misura del 45 per cento.

Cercate anche voi le norme fregatura contenute nella manovra:

Bozza Decreto Legge 30 Giugno 2011 Manovra Finanziaria

 

Manovra finanziaria, la bozza di decreto approvata dal CdM

Testo Manovra: Manovra, testo presentato al Quirinale – 4 Luglio

Udite! Udite! La manovra finanziaria con decorrenza a tre anni si compone di:

– contenimento dei costi della politica (indennità per i parlamentari, voli di Stato, auto blu);

– misure generali di contenimento della spesa;

– disposizioni in materia di entrate tributarie;

– misure per sostenere lo sviluppo.

Testuale dal sito del Governo: “per quanto riguarda il contenimento della spesa le disposizioni non prevedono misure particolarmente severe per gli anni 2011 e 2012, proiettando gli interventi necessari al perseguimento degli obiettivi negli esercizi 2013 e 2014″. Come dire: c’è la crisi finanziaria, la tempesta del debito pubblico e noi non spostiamo una virgola sulla spesa 2011-2012.

Standard & Poor’s ha dichiarato oggi, a mercati aperti e ancor prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto, che la manovra non è sufficiente per far ripartire la crescita economica. La Consob – esiste davvero? – ha convocato la società di rating americana per chiarimenti su questa improvvida pronuncia. Non si capisce come mai S&P non abbia creduto a quanto detto ieri da Tremonti e da B. Se avessero letto il testo ufficiale, avrebbero letto che: “tra le misure di sviluppo, si annoverano interventi di fiscalità di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità, nonché di liberalizzazione del collocamento, di attivazione del capitale di rischio verso le nuove imprese, di finanziamento e potenziamento delle infrastrutture, di riordino dell’Anas e dell’ICE”.

Riordino dell’Anas e dell’ICE. Misure draconiane. Potenziamento delle infrastrutture (la Salerno-Reggio?). Liberalizzazione del collocamento (tradotto: se siete disoccupati, sarete presto preda di società di collocamento private che si contenderanno il vostro profilo senza trovarvi alcuna occupazione).

Il Consiglio dei Ministri ha inoltre approvato un disegno di legge delega per la riforma fiscale. Il solito vecchio progetto tremontiano delle tre aliquote con taglio di quelle più alte.

Bozza di legge delega della Riforma Fiscale

Bozza Decreto Legge 30 Giugno 2011 Manovra Finanziaria

Può Tremonti allargare i cordoni della borsa? La risposta è: no! no! no!

Tremonti, l’uomo del governo che ha un seggio al Club Bilderberg, è la pietra dello scandalo, il capro espiatorio a cui sia Lega che PdL possono orientare le ire del proprio elettorato. Già il governo è per metà contro di lui – Prestigiacomo, Brunetta, Carfagna – ora Giulio rischia di cadere davvero per il fuoco amico. Peccato che non si dica che Tremonti è un ministro senza portafoglio. Non ha potere di spesa poiché quel potere, o sovranità, è migrata altrove, a Bruxelles, in Consiglio Europeo. Nessuno ve l’ha detto, è chiaro. Poiché tale cessione di sovranità doveva perlomeno avvenire in conseguenza di un nuovo trattato europeo – in mancanza di costituzione…; invece è avvenuta a nostra insaputa, senza voto del parlamento, senza discussione pubblica. Chi scrive è europeista convinto, ma l’Europa plutocraica di Bruxelles è quanto di più distanti ci possa essere dall’Eropa federale di Ernesto Rossi e Altiero Spinelli.

Cosa è accaduto: in seguito a uno dei periodici picchi della crisi del debito, i governi europei lo scorso 24 Marzo hanno stabilito di comune accordo alcuni punti fissi, i paletti della politica economica europea, una vera e propria riforma della governance europea:

  1. raggiungere il pareggio di bilancio entro 5 anni;
  2. ridurre il debito per un importo annuale pari ad un ventesimo della cifra eccedente il rapporto del 60 per cento fra debito e PIL;
  3.  sanzioni per chi non rispetta i punti 1 e 2;  al tal scopo i governi europei concordano una serie di azioni legislative volte a rafforzare tali sanzioni – il cosiddetto Six Packe a rendere automatica la loro applicazione, attraverso il reverse mechanism, una sorta di silenzio-assenso (la commissione fa partire le sanzioni salvo opposizione del Consiglio);
  4. tramite l’Euro plus Pact e il Semestre Europeo si esplicano le attività di indirizzo e controllo sulle politiche nazionali: da un alto, con l’Euro plus Pact, attuando politiche fortemente liberiste su lavoro, flessibilità, salari; dall’altra, attraverso la presidenza del Semestre, mettendo in pratica la sorveglianza sui conti pubblici ed emettendo raccomandazioni a carattere vincolante, sempre improntate a liberalizzazioni e a riforme liberiste.

Di fatto i governi nazionali sono messi sotto controllo di Bruxelles. Tutto bene se non fosse che il potere di Bruxelles non è democratico ma tecnocratico, ed è espressione della peggior razza presente sulla terra oggi, le Banche.

Tradotto per l’Italia:

Per l’Italia, che ha un rapporto debito/PIL eccedente il 110%, questo implica una riduzione compresa fra due e tre punti percentuali di tale rapporto, almeno per i primi anni (…). Si tratta di un aggiustamento importante, pari in valore assoluto ad oltre 40 miliardi di euro l’anno”[fonte] Tale importo potrebbe diminuire in presenza di una crescita significativa del PIL, mentre “minore sarà la crescita del PIL, maggiore sarà l’onere a carico della finanza pubblica, onere che potrebbe velocemente diventare insostenibile nell’ipotesi di un tasso di crescita non superiore all’1% annuo [fonte].

Ora rispondete alla domanda: Tremonti è in grado di allargare i cordoni della borsa? E colui che verrà dopo di lui?

Qui non approfondisco il tema della democrazia delle istituzioni europee nonché del dilemma stato centrale o sovranità limitata. Certo, gli indignati d’Europa dovrebbero lottare per istituzioni democratiche a Bruxelles. Dovrebbero rendersi conto da chi davvero sono governati.

Manovra Finanziaria, il testo completo (…di norma interpretativa)

Cliccando sull’immagine potete accedere al testo ufficiale della manovra finanziaria 2011-2013. Il volume, disponibile anche sul sito del governo, non è affatto agevole nella consultazione: trattasi infatti di pdf derivato dalle scansioni per immagini delle singole pagine del provvedimento come pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, con le firme del presidente del Consiglio e del presidente della Repubblica. In ogni caso, a pagina 77, potete trovare il comma fantasma sul blocco dei rimborsi IVA della Tariffa di Igiene Ambientale o TIA. Si tratta dell’art. 14, comma 33, norma interpretativa della legge 238/2006 che riforma il tributo comunale dovuto per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. La norma, introdotta da Tremonti, interpreta detta legge in senso diametralmente opposto a quanto fatto dalla Consulta, ribaltando di fatto una sua pronuncia.

Se ne è già detto abbastanza qui: