Servizio Pubblico, diretta streaming seconda puntata (per Linux OS)

Aggiornato con la playlist della seconda puntata (via DiBaRocks): http://bit.ly/s4mM71

La seconda puntata di Servizio Pubblico in diretta streaming. Sul sito di http://www.serviziopubblico.it la diretta va in onda su piattaforma Silverlight2, decisamente poco compatibile con i sistemi Unix. Al link sottostante potete trovare un player compatibile con i sistemi operativi Linux (Ubuntu, Fedora, ect.). Non è di ottima qualità, ma funziona.

http://bit.ly/uZZku5

Solo per Windows: vai sulla pagina Fb di Yes, political!

Dove vedere la diretta di Servizio Pubblico

3 Novembre 2011, la televisione di Santoro prova a fare la rivoluzione con un prodotto televisivo multipiattaforma- che brutta parola… In ogni caso, in mancanza di una strategia diversa, per esempio di compartecipazione di blogger e webtv, quello che rimane è pur sempre la nuova edizione di Annozero, questa volta fuori dalla Rai, quindi fuori dai tentativi di censura. Non dite che è poco.

Se volete donare 10 euro a Santoro, che a sua volta vi donerà questa trasmissione, visitate questa pagina: http://www.serviziopubblico.it/donazione.html

Pertanto questi sono i canali dove vedere Servizio Pubblico:

  1.  webtv:

http://bit.ly/tMzbJp

http://bit.ly/u0KaWu

http://www.serviziopubblico.it

http://www.ilfattoquotidiano.it

http://www.repubblica.it

http://www.corriere.it

2. Tv tradizionali:

Santoro, La7: “Interrotte trattative”

“Sono state interrotte le trattative con Michele Santoro a causa di inconciliabili posizioni riguardo alla gestione operativa dei rapporti tra autore ed editore”. Lo comunica, in una nota, Telecom Italia Media. Dopo la conclusione del rapporto con la Rai, si era avviata una trattativa tra il giornalista e la società per la conduzione di un programma su La7.

Tratto da Il Fatto Q

Tutti in piedi! 110 anni di FIOM: rivedi la manifestazione in streaming

Vodpod videos no longer available.

oppure sul canale youtube: http://www.youtube.com/playlist?p=PL185A2BDDDF014B25

Mauro Masi tenta di bloccare Santoro con una telefonata in diretta

Ma quale liquidazione milionaria: ecco la replica di Santoro

Ecco lo sfogo di Santoro dagli schermi di Raidue: se mi considerate un estraneo all’interno del servizio pubblico, allora arrivederci e grazie, ha detto. Trenta anni di battaglie non possono essere cancellati e il mio pubblico capirà.

Ma quale liquidazione milionaria, l’accordo non è ancora stato firmato. E poi l’importo corrisponde a sole tre mensilità della sua attuale retribuzione, molto più bassa di quella di Bruno Vespa, per esempio. Perché restare in trincea, sottoposti al fuoco di fila di entrambe le parti politiche? Santoro ha scelto di essere libero. Quella libertà che ha respirato quella volta, la volta di Raiperunanotte.

A voi il giudizio. Resta ciò che ha fatto, non il falso moralismo di chi ne giudica la brama di soldi ma in segreto ne vorrebbe la testa. Io difendo il diritto di Santoro di fare il giornalista alla televisione pubblica.

Rai per una notte, (e)versione di Annozero

YouTube

Rai per una notte, la trasmissione completa della (e)versione di Annozero andata in onda ieri e “dimenticata” dal Tg1.

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Rai per una notte, (e)versione di Annozero

Rai per una notte, 25 Marzo, ore 21, la diretta streaming su Yes, political!

“Nell’inchiesta di Trani è stato intercettato il presidente del Consiglio ed è scandaloso che questo possa accadere in un Paese come il nostro. Dovete dirmi in quale altra democrazia questo accada, in quale tv di Stato si possa essere sottoposti a processi senza dare la possibilità di difendersi di fronte alle terribili accuse del signor Travaglio”, è “barbarie, un’inciviltà, che si possa essere processati in una qualunque tv, ma soprattutto in una tv pubblica pagata con i soldi di tutti”.

Con queste frasi un (finto) premier arrabbiato, nervoso, ha condito l’infelice serata al padiglione della Fiera del Levante di Bari. L’uomo trema. E’ accerchiato dai suoi, prima che dai giudici. La Lega Nord tracimerà, facendo del PdL un sol boccone, nel Veneto e in Lombardia e forse anche in Piemonte.

E lui, che fa? Attacca la magistratura. Attacca Travaglio. Attacca l’informazione. Nonostante essa sia stata messa a tacere. Studiava da tempo come mettere il bavaglio ai “chiacchieroni” di Annozero. Ci è riuscito, a forza di pressioni, a forza di telefonate. L’alibi, il regolamento della Vigilanza Rai. I complici, il CdA, la Vigilanza, di nuovo il CdA, il direttore generale, e via discorrendo.

Ma il 25 Marzo, la libertà d’informazione risorgerà. I nuovi media stanno preparando una imboscata alla televisione, la vecchia antiquata, elitaria televisione. Con una manifestazione completamente finanziata grazie alla raccolta delle donazioni dei cittadini (ieri sera l’annuncio di Santoro del raggiungimento dei 50.000 contribuiti richiesti per allestire l’evento), FNSI, USIGRai, la redazione di Annozero daranno vita a una storica alleanza fra blog, tv indipendenti, giornali contro la concentrazione del potere mediatico nelle mani del Padrone. Un vero e proprio attacco al cuore del sistema Berlusconi, il controllo dei mezzi di informazione.
Lui, che ha occupato in questa ennesima campagna elettorale tutti gli spazi televisivi disponibili, telefonando in diretta a Uno Mattina, piuttosto che a Mattino Cinque, riempiendo di dichiarazioni la stampa, ricevendo in grazia dal fedele Minzolini le aperture degli ultimi quattro Tg1 delle 20.

Yes, political sceglie di divulgare la diretta streaming di Rai per una notte. Sceglie di far parte di questa alleanza senza capi, di questo popolo senza volto (ma dal colore viola), che cerca di resistere alla terribile macchina della propaganda berlusconiana.

Da domani, ore 21.

Raiperunanotte, 25 marzo ore 21. Contro il bavaglio Rai.

Guarda la diretta streaming su Yes, political!

rai per una notte

Stiamo preparando una serata davvero speciale, un SuperAnnoZero che incrocerà la piazza, la rete e la televisione per l’ultimo giovedì di campagna elettorale: il 25 marzo alle ore 21. Così, mentre le tv di regime propineranno l’ennesimo stanco rito delle tribune politiche autogestite dai partiti, noi potremo raccontare liberamente tutto ciò che è accaduto in questo mese di vergognoso black out: le indecenze che il regime ha tentato di nascondere agli italiani che non leggono i giornali.

Per tre ore, dal Paladozza di Bologna, Michele Santoro condurrà “Raiperunanotte” davanti a migliaia di persone riunite nel palazzetto fino a riempirlo (e, se ce ne saranno di più, speriamo di riuscire ad allestire un maxischermo esterno), cioè una serata di vero servizio pubblico, con personaggi di vario orientamento politico, ma soprattutto con giornalisti, autori satirici, artisti e musicisti.

I primi nomi già sicuri sono, oltre a Michele e al sottoscritto, Giovanni Floris, Daniele Luttazzi e Vauro. Altri ve li comunicheremo nei prossimi giorni. Ovviamente saremo lì tutti quanti a titolo gratuito, ma per le spese di affitto del Paladozza e per i supporti tecnici abbiamo bisogno di voi, di un vostro piccolo contributo volontario. Michele Santoro ha lanciato un appello sul Fatto Quotidiano (sponsor della manifestazione) e in rete, sull’apposito sito http://www.raiperunanotte.it, per chiedere a tutte le persone interessate alla buona riuscita della nostra iniziativa di contribuire donando 2.50 euro per ciascuna e di far girare l’appello tra gli amici.

Chi vuole darci una mano deve andare sul sito http://www.raiperunanotte.it o su http://www.ilfattoquotidiano.it e cliccare sul riquadro rosso con la scritta PAYPAL: lì troverà le istruzioni per effettuare il versamento. Quando avremo raccolto l’importo complessivo che ci consente di coprire le spese della serata, avvertiremo tutti che ce l’abbiamo fatta e interromperemo la sottoscrizione.

Ci vediamo giovedì prossimo su tutti i siti, i blog e le tv locali che riprenderanno la serata e il cui elenco comunicheremo fra qualche giorno (ilfattoquotidiano.it sarà ovviamente in prima fila). Grazie a tutti, come sempre, di cuore.

Marco Travaglio

Raiperunanotte, 25 marzo ore 21 – Marco Travaglio – Voglio Scendere.

Finora ottomila le sottoscrizioni, ma per coprire tutte le spese dell’organizzazione (la troupe lavora in forma volontaria, senza alcun compenso), ne servono almeno altre 42.ooo. Se vuoi fornire il tuo contributo all’iniziativa, clicca qui:

rai per una notte, contribuisci

Santoro, Annozero sul web il 25 Marzo da Bologna. Il CdA Rai conferma il bavaglio.

Guarda la diretta streaming su Yes, political!

E’ confermato: Santoro andrà in onda sul web con Annozero il 25 Marzo con una trasmissione in live streaming dal Paladozza di Bologna. La manifestazione è indetta dalla Fnsi a favore della libertà d’espressione. Ci sarà anche Giovanni Floris. La Federazione nazionale della stampa ha scelto Bologna e il PalaDozza come scenografia della manifestazione per la libertà d’espressione del 25 marzo prossimo. Si intitolerà “Rai per una notte”.

”La Fnsi ha fatto una comunicazione molto chiara alla Rai per delineare il quadro di questa manifestazione. La nostra presenza sarà a titolo non solo gratuito ma volontario, con grande partecipazione sentimentale”, dice Santoro. “Per quanto potremo far assomigliare questa iniziativa ad una trasmissione tv, non sembrerà mai una puntata di ‘Annozero’…”, conclude Santoro.

La decisione di procedere con l’organizzazione di una manifestazione sulla rete internet è maturata a prescindere dagli ultimi sviluppi in CdA Rai sull’applicazione del famigerato regolamento della Commissione di vigilanza Rai. Oggi, il CdA, riunito d’urgenza su iniziativa del Presidente Rai Garimberti ha nuovamente deliberato a favore della sospensione dei programmi di informazione e approfondimento politico. Il Consiglio ha deliberato a maggioranza (5 a 4) con il voto contrario del Presidente Garimeberti, il quale si è detto deluso da questa “divisione”. Il Consiglio ha dato mandato al dg Masi di interpellare la Vigilanza. Quest’ultimo ha inviato una lettera al Presidente Zavoli. Domani l’ulteriore riunione dell’ufficio di presidenza della Commisione, che provvederà ad ascoltare il direttore generale.

Di fatto, una – improbabile –  revisione della decisione già intrapresa da parte della Vigilanza, arriverà tardi, non in tempo per scongiurare il guasto alla opinione pubblica, oramai indirizzata dai soli telegiornali, ampiamente “monocordi”. Maurizio Lupi (PdL in quota finiana) sostiene che “abbiamo applicato una legge sbagliata, quella del par condicio”. Naturalmente non è così: la legge è stata applicata attraverso un regolamento e una decisione del CdA che eccedono la medesima legge. Ovvero, violandola. Non riconoscere questo fatto, messo in evidenza con enfasi dallo stesso presidente “di garanzia” Garimberti, significa operare una inversione di significato che impedisce ai più di capire. Quello che sfugge, e che si vuole tenere nascosto, è che il bavaglio è come una clava che per bastonarne uno, li ha bastonati tutti.

Aggiornamento 16.03.2010:

‘Rai per una notte’ (ovvero, Annozero di protesta) sarà trasmesso in diretta il 25 marzo dal PalaDozza di Bologna da Current Tv, visibile al canale 130 della piattaforma Sky, che èsolo una tra le tante televisioni (ad esempio, Red Tv) che si e’ offerta di trasmettere l’evento organizzato in seguito al regolamento che cancella i talk show dai palinsesti Rai. Immagini dell’evento sul sito della Fnsi. In allestimento il sito http://www.raiperunanotte.it/

Mobilitazione Rai contro il bavaglio. Il comunicato USIGRai, il silenzio del TG1.

augusto minzolini

Il bavaglio è anche non dare le notizie. E’ anche fare un telegiornale zeppo di serivizi para-giornalistici alla maniera di Studio Aperto. E’ parlare del record di salto con la Harley Davidson e dei rischi per la schiena che questo “famoso” sport produce ai dilettanti che si decidessero a praticarlo. Questo il TG1 stasera. La vergogna continua. Mentre si fa sempre più assordante il silenzio sulla falsa notizia della assoluzione di David Mills, il TG1 seguita ad applicare il sistema della “distrazione di massa” collaudato per anni in Mediaset. Un quarto d’ora scarso di notizie filtrate, il resto gossip, spettacoli, soubrette e previsioni meteo. La calma piatta, mentre fuori dalla porta, in via Teulada 66, prende vita il “girotondo” contro il bavaglio, con Santoro e i giornalisti dissidenti. Solo al TG2, in coda al giornale, un servizio con il parere della redazione sulle censure dei programmi di informazione.

Di seguito il comunicato USIGRai:

E siamo al bavaglio!

E’ uno dei momenti piu’ bui per la liberta’ di stampa in Rai da quando esiste il Servizio pubblico radiotelevisivo. Il Cda a maggioranza ha voluto il bavaglio piu’ soffocante, applicando nella maniera maggiormente restrittiva il gia’ pessimo regolamento della Vigilanza, con la chiusura di tutti i talk show e i programmi di approfondimento giornalistico. Speriamo che il Direttore Generale e i Consiglieri d’amministrazione della Rai, insieme ai commissari della Bicamerale, si rendano conto della responsabilita’ che si sono assunti. A meno di un mese dalle elezioni, anche in presenza di una serie di gravissime vicende di cui l’opinione pubblica vuole sapere, cala il silenzio. Negare gli approfondimenti costituisce una penalizzazione enorme per i cittadini e dunque per la democrazia, che fa passare in secondo piano persino il pur rilevantissimo danno economico per un’azienda come la Rai, che gia’ sta ipotizzando tagli. L’Usigrai intende reagire nel modo piu’ fermo. La legge sui servizi pubblici essenziali ci impedisce di scioperare in tempi utili, nonostante siano state esperite le procedure di conciliazione. Stiamo quindi preparando un video-comunicato ed una manifestazione pubblica. Sullo scandalo del silenzio non c’e’ bavaglio che possa impedirci di gridare.

USIGRai.

Il bavaglio Rai costa 3 milioni di euro. Santoro, io in onda il 25 Marzo.

Il CdA Rai ieri si è spaccato sulla decisione di come applicare il Regolamento della Vigilanza Rai, il tanto discusso bavaglio per le elezioni regionali 2010, una revisione della legge della par condicio con ampi profili di illegittimità. Il CdA ha votato cinque a quattro: Masi per la sospensione di tutti i talk show, da Porta a Porta ad Annozero, mentre il Presidente Garimberti si è dichiarato contro tale interpretazione. Secondo Masi la sospensione dei programmi è l’unico modo di evitare sanzioni all’azienda per la mancata applicazione del Regolamento. Tutti i consiglieri di maggioranza hanno votato su indicazione di Masi. Lo stop delle trasmissioni giornalistiche produrrà alla Rai un danno da 3 milioni di euro per mancati introiti pubblicitari. Per Paolo Gentiloni (PD) viene così realizzato il piano della maggioranza di “affidare al filtro dei soli tg l’attualità in campagna elettorale”. Zavoli, presidente di Commissione Vigilanza, ha ricordato come ora i notiziari debbano essere improntati al più “scrupoloso pluralismo”.

Santoro ha annunciato di voler fare uno sciopero bianco, ovvero di andare lo stesso in onda, tre giorni prima delle elezioni, il 25 Marzo, con una puntata di Annozero fatta non in Rai, ma non si è sbottonato sulle modalità di trasmissione: “La potrebbero trasmettere tutti quelli che la volessero raccogliere per diritto di cronaca”.

Il problema informazione ora si fa molto serio. In mancanza di una presa di posizione chiara sulle menzogne del Tg1 – la notizia fasulla dell’assoluzione di Mills attende ancora una smentita – il rischio è che, in occasione delle elezioni regionali, non ci sia affatto divulgazione di notizie. Una censura soft, necessaria per nascondere i casi di corruzione e malaffare che hanno investito la maggioranza nelle ultime settimane. Un silenzio a cui soltanto il web può far fronte. Santoro venga su internet, troverà posto sui blog. E i bloggers facciano fronte compatto: il 25 Marzo streaming di Annozero, embed pubblico e discussioni in diretta sulle chat. Proviamo a scalfire la “videocrazia”.

Par Condicio, verso l’applicazione del regolamento bavaglio. La censura di Annozero.

L’esito della riunione plenaria della Commissione di Vigilanza Rai è scontato. Non c’è intesa per una modifica al Regolamento voluto da Radicali e Maggioranza: dalla prossima settimana scatterà la tagliola per programmi come Annozero e Ballarò. Niente trasmissioni di approfondimento giornalistico, in aperta violazione alla medesima legge che istituisce la par condicio, ma soltanto tribune politiche. Così si è espresso Sergio Zavoli, il Presidente “di garanzia” della Commissione:

  • E’ pessimista Sergio Zavoli, presidente della commissione di Vigilanza Rai, sull’esito della riunione plenaria di questa sera con tema centrale la modifica al regolamento sulla par condicio. Zavoli, pur preferendo evitare di pronunciare chiaramente il termine ‘pessimista’, ha infatti riconosciuto che ci sono forti dubbi che possano essere introdotte novita’
    “Stasera – ha detto Zavoli – chiedero’ se sono maturate riflessioni tali da poter far proseguire il confronto e che la mediazione possa essere giustificabile. Se e’ cosi’, allora ci aggiorneremo, diversamente ci si saluta in vista di uno scenario nuovo. Non credo pero’ che stiano maturando le condizioni per ritrovare quello che abbiamo smarrito quella sera (quando e’ stato approvato il regolamento, ndr) e mai piu’ ritrovato, anche se si e’ andati vicini alla possibilita’ di creare una volonta’ comune”. (fonte: AGI News On – PAR CONDICIO: ZAVOLI PESSIMISTA, DUBITO STASERA MODIFICHE).

Quindi non se ne verrà a nulla. E’ ormai chiaro a tutti che lo strappo in Vigilanza non sarà ricomposto. Sempre oggi, il presidente della Rai Paolo Garimberti, a margine di un convegno organizzato dalla Vigilanza sotto l’alto patronato del Quirinale in tema di televisione e pluralismo, ha specificato che la Rai applicherà il regolamento, senza ricorrere all’autorità giudiziaria:

Garimberti ha ribadito che “sul piano giuridico ci sono obiezioni notevoli, ci sono dubbi di non aderenza al regolamento vigente”. Secondo il presidente Rai, il problema non è relativo al solo rifacimento dei palinsesti, bensì “chiederci se e’ democrazia, se e’ pluralismo. La risposta mi pare sia no”.

  • “I conduttori – ha ribadito – sono liberi di scegliere gli ospiti. Questa e’ una liberta’ giornalistica tutelata ovunque, e sfido chiunque a contestarla. E’ chiaro poi che in un certo periodo come quello elettorale ci deve essere decisamente equilibrio”.
  • E’ legittimo che il giornalista scelga argomenti ed ospiti, su questo non si discute fino a quando non si entra ovviamente nel periodo della par condicio, tema su cui poi ci possono anche essere dei dubbi. E’ quest’ultimo un argomento delicato, non avrei voluto parlarne, ma ci avete tirato per i capelli. Questa introdotta dall’ultimo regolamento e’ una norma che a mio avviso richiederebbe una interpretazione della Corte Costituzionale” (fonte: FORMICHE.NET).

Intanto l’Agcom fa sapere che domani deciderà sull’applicazione delle norme sulla par condicio per le reti private. Qualora il regolamento avesee valenza solo per la Rai, si creerebbe una posizione di squilibrio che favorirebbe l’operatore televisivo privato. Inodvinate chi.
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Marino non è una scelta di “classe”. Lui segretario, un altro PD è possibile.

Ieri sera Marino era da Santoro. Marino era stato impeccabile, fino alla fine, quando Santoro gli ha lasciato quello che qualcuno ha definito “calcio di rigore”. Questa all’incirca la domanda: stare in parlamento e collaborare con la maggioranza in ottica anticrisi, o stare dalla parte dei “barricaderos”, degli operai sulle gru e sui tetti?
Marino non ha risposto subito. Ha capito che la domanda celava un trabocchetto. Se diceva, sì sto con i barricaderos, si sarebbe appiattito in una classica posizione bertinottiana – con gli operai, ma solo a parole. Se diceva, ok è possibile il dialogo in chiave anticrisi, bé ma chi sta con gli operai? avrebbe ribattuto l’altro.
Ho trovato nella dialettica di Santoro un non so ché di scontato che non mi è piaciuto: è forse vero che farsi portavoce dei “barricaderos”, come li ha apostrofati lui, è in contrasto con una – solo ipotizzabile, per ora – collaborazione con esponenti di maggioranza su disegni di legge anticrisi? La risposta di Marino, “se i provvedimenti del governo sono lo scudo fiscale, certamente no”, è chiara. Non so se mi spiego. Se il governo domani facesse un decreto che palesemente migliora la situazione di solvibilità di certe aziende e aiutasse a mantenere i posti di lavoro a rischio, perché non si dovrebbe votarlo in aula? Il problema posto da Santoro non si pone. E questo perché il governo non fa niente di tutto ciò, e in più blocca il lavoro parlamentare, ponendo la fiducia sui suoi provvedimenti di natura economica. E Santoro, di fronte alla titubanza di Marino a propendere per l’una o per l’altra risposta, ha di fatto definito inutile avere delle idee sulla crisi, se non ci si schiera. Marino è estraneo a questa logica, alla bandiera, alla “classe”. Santoro ha fatto un discorso di “classe”, Marino ha argomentato con idee. E’ diverso. Profondamente diverso. Direi nuovo. Per la “sinistra” italiana, la sinistra ipocrita che siede al tavolo degli operai indossando le giacche di tweed e ai polsi i cronografi firmati, è una bella ventata fresca. E se non comprendiamo questo, non abbiamo l’esatta percezione dell’evento di portata storica che possiamo innescare. Votare Marino il 25 Ottobre è pretendere un altro futuro, è dire “un altro mondo è possibile”.

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    • Ieri sera ho visto Annozero. A dire la verità speravo di sentire qualcosa di piccante, invece mi è toccato ascoltare Ignazio Marino che parlava di come gli altri grandi paesi hanno affrontato la crisi, investendo in innovazione, ricerca e sviluppo. Ignazio Marino è uno che è stato all’estero, sa che cos’è la scienza, sa qual è il valore aggiunto della formazione superiore, sa che cosa vuol dire quando un paese ha il know-how che porta in prima linea nell’alta tecnologia.
    • Lo ha detto e ripetuto almeno tre volte, perché fosse chiaro di che cosa parlava. All’inizio ha evidenziato come altrove si siano raddoppiati gli investimenti, poi lo ha ripetuto.
    • dopo un servizio che raccontava la storia dei 350 ingegneri delle telecomunicazioni della Nokia in Italia messi in cassa integrazione, ha di nuovo sottolineato come la Francia di Sarkozy abbia aumentato l’investimento in R&S al 2,5 per cento, mentre la Finlandia è arrivata (tra pubblico e privato) al 3,54
    • Da noi, invece, diceva ancora il senatore Marino, per la prima volta si scende sotto l’1 per cento. Non so se sia vero, ma se anche fossimo rimasti all’1,1 per cento degli ultimi anni la drastica riduzione del PIL fa sì che comunque l’investimento netto in R&S del paese sia diminuito in valore assoluto.
    • ha tirato fuori con un coup de théatre l’idea degli incubatori d’impresa, citando dati del Nord America: si istituisce un fondo per avviare nuove imprese ad alto contenuto tecnologico; partecipano 200 progetti e se ne finanziano 20; statisticamente, almeno quattro avranno successo, diceva Marino
    • vorrei dirgli che nel paese delle liste di raccomandati con accanto il nome del raccomandante, nel paese in cui non c’è un concorso in cui qualche candidato non cerchi la “spintarella”, nel paese che per sessant’anni ha finanziato a pioggia tutto e tutti, per puro tornaconto elettorale, non ho una gran fiducia che una simile procedura non finirebbe a pizza e fichi. Perché da noi manca del tutto il controllo a valle dei risultati. In ogni campo.
    • Epperò devo ammettere che il discorso di Marino era quanto di più vicino alla mia personale visione per il futuro di un paese avanzato che abbia sentito da una ventina d’anni a questa parte.
    • Alla fine del suo intervento, la parola è passata all’onorevole Lupi, vice presidente della Camera, che già rumoreggiava da qualche minuto, disapprovando
    • Davanti a un discorso lucido, di respiro internazionale, espresso da uno che guarda all’Italia come si guarda a un paese normale, Lupi non ha trovato di meglio che dire che gli dispiace affrontare questi argomenti in maniera sempre un po’ demagogica.
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    • è una persona normale. D’accordo, non è così normale fare trapianti di fegato ai babbuini, nella vita, ma il medico è una professione più comprensibile per la maggior parte degli elettori che trent’anni di poltrone, o poltroncine, o poltronissime
    • Perché queste primarie, per questo Partito, sono l’ultima occasione per (soprav)vivere, come cantava qualcuno, e la posta in gioco non è meno alta che nel giro precedente
    • Perché questo deve diventare un partito “for dummies”, semplice, trasparente, che lo voti e poi sai cosa ti aspetti
    • Perché quando uno dice Ignazio Marino non spuntano all’improvviso pacchetti di 20.000 tessere, come è successo a qualcuno, da qualche parte. Marino lo votano le persone, non le correnti, e – come canta qualcun altro – non è un piccolo particolare
    • Perché il (ri)cambio non è solo quello dei calzini
    • Perché la contemporaneità è un valore che manca in questo Paese
    • Perché è il momento di prendere una posizione ferma e chiara sul lavoro (senza lasciare che sia la Marcegaglia a rispondere sul tema posto fisso, così, per dire); sull’economia (senza più le assenze al voto contro lo scudo fiscale, per dirne un’altra); sull’immigrazione (senza lasciare più che subito dopo questa parola venga in mente “Gianfranco Fini”, nel gioco delle associazioni di idee); sulla laicità e i diritti (senza le fregole sul diritto al dissenso di certi deputati); sull’ambiente (senza più i “ma” a proposito di nucleare, che nel caso di alcuni altri candidati non finisce nemmeno nel programma)

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Caso Annozero: Scajola non ha proprio niente da fare. Facci vs Feltri al posto di Baària.

Il ministro per lo sviluppo economico – neanche lo sviluppo sostenibile, oppure eco-sostenibile, che è molto più impegnativo e di urgente attuazione visti i cambiamenti climatici prossimi venturi – fa un esposto al CdA RAI per la puntata di Annozero di giovedì scorso. Apriti cielo! Il ministro si annoia. E guarda troppa televisione. Avrebbe dovuto apprezzare – e dedicargli ampie parti delle sue interviste –  il livore con cui l’ex giornalista de Il Giornale fa a pezzi il neo direttore Vittorio Feltri, tale Filippo Facci, il siluratissimo. Se per caso il ministro se lo fosse perso – ah! è per questa ragione che ha detto quelle cose della trasmissione di Santoro, poiché questa intervista e la contro replica di Feltri sono una squisitezza che andrebbe proiettata nelle sale cinematografiche al posto di Baària, nel quale sgozzano per davvero un vitello, qui invece sono due giornalisti a sgozzarsi, metaforicamente parlando s’intende, e per noi animalisti è preferibile vedere loro in agonia, sia chiaro, e non il vitello – eccone un estratto:

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    • le parole del ministro Scajola, quello che diede simpaticamente del rompic. a Marco Biagi poco prima che venisse ammazzato dai terroristi.
    • il ministro che gestì brillantemente gli incidenti di Genova ha pensato bene di intimare alla Rai di presentarsi a capo chino e di fornire spiegazioni a lui medesimo
    • Se la Rai avesse ancora un gruppo dirigente autonomo, anzi appena autonomo, dovrebbe solo stracciare la lettera, e non degnare della minima risposta il ministro
    • Scajola, infatti, sulle materie relative al pluralismo editoriale, non ha competenza alcuna
    • Dal 1976 la Corte Costituzionale, con una sentenza storica, ha decretato il taglio, almeno formale, del cordone ombelicale tra la Rai e il governo
    • Le competenze furono trasferite alla Commissione di Vigilanza per sottrarre l’azienda al diretto controllo dei governi. Ogni eventuale discussione deve avvenire in quella sede
    • In caso di violazione del contratto di servizio le competenze possono riguardare anche la autorità di garanzia delle comunicazioni, ma il governo non ha alcuna competenza
    • In realtà Scajola ha voluto mandare un messaggio preciso a Masi e al servizio d’ordine di Berlusconi che siede nel consiglio di amministrazione e cioè: cercate di ricordare che siete stati messi lì per tagliare le teste, per chiudere i programmi sgraditi, per cacciare quelli che il ministro considera dei rompic…
    • Per quello che ha detto questo ministro dovrebbe andarsene, ma se a qualche dirigente della Rai dovesse venire in mente di andare a inginocchiarsi sarà bene reclamare le immediate dimissioni
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    • Il ministero per lo Sviluppo economico aprirà un’istruttoria sulla trasmissione “Annozero”. Lo dice lo stesso ministero, che annuncia un incontro con i vertici Rai. «D’intesa con il ministro Claudio Scajola, il vice ministro Paolo Romani -si legge nella nota diffusa dal ministero- alla luce di quanto accaduto nel corso della trasmissione “Anno zero”, che ha provocato reazioni indignate da parte di moltissimi cittadini, ritiene di dover aprire una fase istruttoria ai sensi dell’articolo 39 del Contratto di servizio, in base al quale il ministero ha l’obbligo di curare la corretta attuazione del contratto stesso».
    • Il presidente del Senato, Renato Schifani, interviene preoccupato dall’ «imbarbarimento della politica, che si era trasferito anche alla comunicazione della carta stampata, si stia spostando anche sul mezzo televisivo». «La Rai è un servizio pubblico – dice – è tenuta a dare ai cittadini una informazione, una critica politica che deve essere sempre attenta a buon gusto e a quello che effettivamente interessa il comune cittadino. Niente gossip e niente cattivo gusto».
    • «È sconcertante che l’onorevole D’Alema si faccia paladino di un uso così fazioso e partigiano del servizio pubblico radiotelevisivo» dice Daniele Capezzone, portavoce del Popolo della Libertà. «Possibile che al Pd sfugga il fatto che i cittadini non pagano il canone per dover subire i comizi di Santoro e Travaglio?

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