Uomo morto che cammina

I morti ritornano. Giovanni Paolo II viene riesumato per farne un quasi santo. Il corpo morto viene agitato come feticcio. Milioni di persone, pur non vedendo la salma, pur all’oscuro della putrescenza delle carni, adorano il nuovo idolo pensandolo in vita, pensandolo vero e presente e non invece trapassato remoto.

Oggi è la volta di un altro corpo, il corpo del diavolo, del male assoluto. Lui, Osama. Viene mandato all’inferno da un colpo di fucile di un marine, così dicono. Ma il corpo non c’è. Presto entrerà nel mito. Verrà avvistato in ogni parte del globo, come accade per il volto di Padre Pio nelle nuvole. Dicono che l’hanno disperso in mare. Che le onde lo hanno inghiottito con le loro oscure fauci. Ma sappiamo che non ce ne siamo veramente liberati del tutto.

Ecco, i morti non sono morti. Camminano in mezzo a noi, forse ci fanno meno paura, le loro carni cadono a pezzi ma per noi è come se fossero ancora tutti interi.

Osama Bin Laden muore prima su Wikipedia

L’annuncio della dipartita del guru del terrore in franchising, tale Osama Bin Laden, corre sul web più veloce dell’annuncio del suo aguzzino, tale Barack Obama, presidente degli Stati Uniti d’America. Succede che in anticipo di qualche minuto, la notizia della morte di Osama divenga storia scritta, “profetica”, su Wikipedia. Nessuno ancora poteva immaginare la portata storica dell’annuncio di Obama, dato alle 22.30 ora di Washington, 4.30 ora italiana: le tv USA recavano la scritta generica – sottopancia – di un discorso del presidente alla Nazione. Per dire dell’attendibilità dell’enciclopedia più famosa del web: precorre persino i tempi.