Vi siete augurati le peggio cose. Nei commenti su Facebook, nelle timeline di Twitter, e via discorrendo. Quel Civati lì.
Ora che vi siete sfogati, che avete dato sfoggio alla vostra arte retorica, posso dirvi che la foga con la quale vi siete precipitati a commentare, a giudicare, era – se non altro – indirizzata male. Perché quel Civati lì avrà pur perso la battaglia, ma vi ha mostrato, in tutta la pienezza, l’ipocrisia che regge questo partito e in particolar modo il governo delle Larghe Intese. Un’ipocrisia di dimensioni garguntesche.
Neanche dinanzi ad una proposta di mozione, che Civati ha voluto discutere nel gruppo parlamentare, il Pd ha potuto scegliere. E la maggior parte dei suoi deputati si è persino sentita sollevata. Ha applaudito il Presidente del Consiglio segretario ombra (mai votato da alcuno per questo doppio incarico), ha dileggiato il contestatore, isolandolo, come si fa di solito con i diversi.
Avete, abbiamo, una occasione storica per dire a questo inossidabile gruppo dirigente che non lo vogliamo più intorno. Si chiama 8 Dicembre. Tenetevi liberi. In generale, soprattutto per gli anni che seguiranno.