E B. disse: diremo che abbiamo aiutato Ruby perché avevamo pena di lei

Pena di lei. Questa la giustificazione. E che una si dà la patente di puttana da sola? No, dice B. al telefono con l’igienista (mentale?) dentale, diremo che l’abbiamo aiutata perché avevamo pena di lei:

Ruby racconta di registrazioni mai effettuate per giustificare la confessione. Ruby non ha potuto negare l’evidenza dinanzi al magistrato. Un fatto che ha mandato all’aria la gestione del caso da parte della segreteria di Berlusconi, già in opera per costruire false testimonianze:

Questo fa presupporre anche il reato di corruzione di testimone. Un recidivo, B.: ricordate Mills? Nella sua storia è arrivato sino a corrompere giudici – vedi caso Squillante. Quanto pubblicato in questi giorni sui giornali potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. Potrebbe esserci tanto di quel fango e di quella melma nei brogliacci delle intercettazioni, da far impallidire tutti gli scandali sessuali del mondo. Non conosciamo per nulla le torbide profondità di Arcore. Possiamo solo impressionarci per quel poco che ne emerge.

Intanto sembra che Ruby voglia davvero costituirsi ‘parte civile’. Sarebbe la svolta per un processo che ancora deve cominciare.

(Immagini tratte dal Corriere della Sera, 05/04/2011).

Ruby Gate, le nuove carte che inchiodano Berlusconi

Sì, B. è sepolto sotto una montagna di carte e non lo sa. E’ una montagna di fango, la stessa che ha coltivato a lungo, come sua corte, e che ora gli tracima addosso come quando capitano le alluvioni.

Le oltre 250 pagine inviate oggi dalla Procura di Milano alla Giunta per le Autorizzazioni sono aggiornate a non più di dieci giorni fa, quando lo scandalo era già in divenire. Impressionante il livore della Minetti, la preferita, l’igenista dentale promossa a consigliere regionale per meriti sul “campo”, verso lo stesso Berlusconi, colpevole di averla scaricata.

Quelli che seguono sono alcuni estratti, a cui ne faranno seguito certamente altri nel corso della notte.

Da un verbale 15/1/2011MakDoum Maria: “giugno 2010 lele mora mi chiese se ero interessata a partecipare ad una serata ad arcore presso la residenza del pres consiglio e se sapevo ballare la danza del ventre e se volevo fare parte del suo harem. Mi trasferì a casa sua da giugno ad agosto.
Mi sono recata ad arcore a luglio. Alla partenza da viale monza c’erano altre ragazze. Le vetture erano……….. prima di arrivare ad arcore si sono materializzate da una stradina laterale delle autovetture con i contrassegni della polizia di stato. Si trattava di una sola macchina con un lampeggiante.
Ognuna di noi si è seduta per la cena dove voleva. Finita la cena il pres disse: “e ora facciamo il Bunga Bunga” e spiegò che cosa era, cioè una cosa sessuale. Lei fa la danza del ventre. Le De Vivo in mutante e reggiseno. Il presidente le toccava e loro lo toccavano nelle parte intime. E si avvicinarono anche a Emilio Fede che le toccava il seno e altre parti intime. Poi la ragazza brasiliana con perizoma ballava la samba in maniera hard.
Il presidente le toccava il seno e altre parti intime.
Anche le altre ragazze ballavano facendo vedere il seno e il fondo schiena, tutte loro si avvicinavano al presidente che le toccava nelle loro parti intime. Sono rimasta inorridita. Se avessi saputo prima quello che si faceva alla villa non sarei andata. Mora: per entrare nel mondo dello spettacolo bisogna pagare un prezzo, cioè vendere il proprio corpo. Gli dissi che non sarei mai stata disposta: sono rimasta emarginata. Ho raccontato a Ferrigno

Il seguito su Il Post Viola

Ruby, epitaffio sulla tomba (politica) di Berlusconi

[Così fu scritto sulla tomba – politica – di Berlusconi]

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Ruby, straniera, minorenne e prostituta? Quando l’immigrazione fa bene

Che fine ha fatto la lotta all’immigrazione clandestina? La Lega non sarà soddisfatta dell’operato del (finto) premier. Qui si parla di minorenni marocchine. E le minorenni italiane? Sono forse passate di moda?

Lei si chiama Ruby e ha fatto parte del carrozzone di Lele Mora. Fu portata a bordo di una Mercedes ad Arcore. Lì l’ha vista pure Emilio Fede, che di Mora è amico inseparabile. E’ subito entrata nelle grazie di Papi (sì, ci tocca rispolverare l’ormai desueto nomignolo). Ma quando viene fermata dalla polizia senza documenti, al centro di una lite con la sua coinquilina, lei inizia il suo lungo racconto di soldi e sesso. Scappa più volte dalle case-famiglia gestite da religiose, prima a Milano, poi a Genova, finché non viene interrogata dal pm milanese, Pietro Forno. A quel punto il suo racconto prende la forma di un verbale, un verbale che scotta. Mora manda avanti la figlia per chiedere Ruby in adozione. Sembra che sia stata direttamente la Presidenza del Consiglio, su intercessione della consigliera regionale lombarda, Nicole Minetti, a fare pressione sulla Questura di Milano, quando Ruby viene fermata, affinché non venisse schedata:

Secondo il quotidiano diretto da Ezio Mauro, Ruby viene fermata in Corso Buenos Aires a Milano lo scorso 27 maggio. E’ accusata di furto in casa di un’altra ragazza che l’ha precedentemente ospitata. Ma Ruby non viene né fotografata né identificata. Secondo Repubblica, infatti, alla questura arrivano telefonate direttamente da Palazzo Chigi. Sul posto si precipita anche Nicole Minetti, ex igienista dentale eletta alla Regione Lombardia, ora indagata secondo il quotidiano per favoreggiamento della prostituzione insieme a Emilio Fede e Lele Mora. Sono quasi le tre del mattino del 28 maggio quando le due lasciano la questura. La Minetti chiama immediatamente Berlusconi al telefono. Anche Ruby parla con il premier (Il Fatto Quotidiano).

Stasera, notizia ANSA, la Questura di Milano ha smentito di aver avuto trattamenti di favore verso la giovane. Indirettamente ha però confermato di aver ricevuto la telefonata da Palazzo Chigi.

Intanto si scopre che Emilio Fede e Lele Mora sono indagati, nell’ambito della stessa vicenda, per il reato di favoreggiamento della prostituzione. Fede, poc’anzi, alle 19, è regolarmente in onda, nonostante sia scoppiato lo scandalo. La scaletta del suo telegiornale è una gelida architettura costruita al fine di lamentare la persecuzione giudiziaria nei suoi confronti, nonché in quelli del suo Capo. Parla di Acerra, dell’inceneritore e della visita odierna di Berlusconi; del meteo, di Avetrana e della fuga di notizie (non dei testimoni e avvocati ad uso e consumo delle televisioni); quindi il salto carpiato, il non-detto fra le righe. Le fughe di notizie, questa barbarie. Bisogna stare attenti, intima, poiché si può sapere di essere indagati dai giornali, così, all’improvviso, svegliandosi una bella mattina:

Berlusconi in serata – durante la conferenza stampa di Acerra – ha fatto una mezza ammissione: aiuto da sempre chi ne ha bisogno. Tutto il resto è spazzatura mediatica. Altra spazzatura che non può essere messa negli inceneritori. Pensate, però: il governo, quella sera in cui Ruby viene fermata dalla polizia, si mobilita per salvare una minorenne marocchina. Mentre, quando altri minorenni marocchini sono annegati nel Canale di Sicilia, hanno mandato le vedette della Guardia di Finanza solo per certificare che fossero tutti morti. Minorenni marocchini, nigeriani e quant’altro, soffocano ogni giorno nei Centri di Identificazione ed Espulsione. Per loro il governo ha in serbo solo i legni della polizia. E non parlo di Terzigno e Boscoreale, che nemmeno sono paesi marocchini. Lì, il governo mette la spazzatura. Lo fa con il metodo della forza. E loro, i cittadini, devono considerarlo un aiuto.