Sei ore di ritiro a Palazzo Grazioli, insieme ai coordinatori, ai capigruppo, ai più stretti consiglieri (Letta e Ghedini) e Berlusconi ha partorito il nuovo programma di governo, per i prossimi tre anni di legislatura: un copia-incolla di quanto detto sempre in mille comizi di piazza. E questa sarebbe la svolta di governo? E’ ragionevole credere che i finiani rispondano con un no o una astensione alla richiesta della fiducia. Si annuncia una campagna elettorale lunghissima.
Questi i cinque punti, che paiono più il cannovaccio della propaganda elettorale prossima ventura:
- federalismo fiscale – dicono dal sito di Libero, spiegato dettagliatamente;
- fisco, con lo stesso slogan di sempre, l’ormai ovvio e abusato “meno tasse per tutti”, aziende, famiglie, and so on;
- il mezzogiorno, con grandi interrogativi al seguito;
- riforma della giustizia – che nell’ottica di B. passerà ben presto al primo posto di questo elenco e bloccherà tutta la procedura legislativa: si cercherà di far approvare al parlamento una legge per tutelare le più alte cariche dello Stato, già al Senato, avverte B., e presto votata dalla Camera (si ricorda ai più distratti che si tratta di una legge costituzionale e pertanto dovrà essere approvata in doppia lettura e nello stesso testo da entrmabe le Camere… da quale maggioranza?); si aggiunga la riforma del Csm, con separazione per giudici e pm (idem, è un’altra riforma costituzionale, perciò in questa situazione non verrà mai fatta…) – ah, e le intercettazioni “vanno approvate subito”;
- dulcis in fundo, per far contenti i leghisti, sicurezza e lotta all’immigrazione clandestina – verranno scovati nel paese i Rom e saranno rispediti in Libia? – Sarkozy Way of Life…
Le elezioni? Entro dicembre, altrimenti sarà deleterio per il paese. Naturalmente, durante la conferenza stampa, grande biasimo per i governi tecnici e per i governi dei perdenti, che nel nostro sistema politico attuale sono intollerabili. Un disegno mentale farcito da una perla, direi la battuta che “vale il biglietto”, l’apice di tanta ignoranza costituzionale:
Nelle elezioni del 2008, anche grazie alla legge elettorale, si è realizzata la novità assoluta che gli elettori scelgono il primo ministro, l’alleanza e il programma di governo. Questa è una novita che non può essere cancellata, nel rispetto del popolo sovrano. Quindi – è l’affondo di Berlusconi – niente governi di sconfitti (La Stampa.it).
Ancora B. e soci giocano al rilancio della teoria della Costituzione Materiale vs. la Costituzione Formale. Argomento già impiegato in occasione della difesa di Ghedini dinanzi alla Consulta sul Lodo Alfano. L’argomentazione fu rigettata poiché una presunta “consuetudine” materiale – non è scritto da nessuna parte che il nome indicato sulla scheda equivalga a una elezione diretta del presidente del Consiglio – non può prevalere sui principi e forme dettati dalla Costituzione, e ciò varrebbe anche nel caso della procedura prevista dall’art. 88 Cost. (Scioglimento delle Camere) nel quale viene specificata la prerogativa del Presidente della Repubblica, il quale può sciogliere le Camere, sentiti i rispettivi Presidenti, ma non deve necessariamente farlo. Non è tenuto nella sua decisione a rispettare alcun mandato elettorale, semplicemente perché non vi è scritto. Può farlo solo per sensibilità politica, e allo stesso tempo, per la medesima sensibilità politica, può decidere di avviare le consultazioni per la formazione di un nuovo governo con una nuova maggioranza parlamentare. Siamo in Italia e ancora per oggi la legge fondamentale scritta ha valore.
Sitografia:
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201008articoli/57812girata.asp