Durante la riunione del Comitato Centrale della FIOM di oggi si è palesata una frattura profonda e dolorosissima, che comunque era latente e prima o poi sarebbe affiorata sulla superficie mielosa del dopo manifestazione del 16 Ottobre, fra la minoranza interna al sindacato dei metalmeccanici, orientata sulle posizioni della CGIL, e la maggioranza raccolta intorno al presidente FIOM, Giorgio Cremaschi.
Lo strappo si è consumato quando al momento di sottoporre al voto il documento della seduta, la minoranza si è sfilata. Il documento è stato così approvato all’unanimità dei presenti. Si è manifestato un forte dissenso intorno alla necessità o meno di continuare a sedere al tavolo promosso da Confindustria sulla produttività. Cremaschi sostiene che la produttività si debba discutere con le categorie e le Rsu e non vada inserita in un accordo quadro confederale. Le detassazioni solo per la parte salariale flessibile agganciata a criteri di valutazione della produttività non sono sufficienti: tagliare le tasse su tutto il salario, questa deve essere la battaglia della CGIL, secondo Cremaschi. FIOM torna a chiedere lo sciopero generale, di due ore, entro la fine di Gennaio 2011.
Invece, l’obiettivo di Susanna Camusso, neo eletta segretario generale della CGIL, pare essere quello di riportare il sindacato di sinistra al tavolo della contrattazione collettiva. Si ammette, per bocca di Michele Scudiere, segretario confederale, che
la produttività è un tema vero su cui accettare la sfida proponendo una via alternativa a quanti individuano solo nel lavoro le origini della scarsa produttività nel paese, mettendo invece in testa la produttivita’ di sistema” […] “è importante fare anche con la Fiom, cosi’ come con tutte le categorie della Cgil, una discussione seria sui contratti di lavoro. E’ un peccato se in questa fase cosi’ complicata non emergesse chiaramente qual e’ la materia del contendere, ovvero l’oggetto del dissenso tra Fiom e Cgil”.
Insomma, CGIL rompe con la politica dell’isolazionismo a sinistra e FIOM entra in crisi. Il fatto avvenuto oggi in Comitato Centrale appare sconcertante se si tiene presente che al centro del dibattito dovrebbe esserci l’interesse dei lavoratori, mentre l’uscita della minoranza e quel voto all’unanimità paiono una scenetta tetra tipica del più bieco parlamentarismo. Solo la scorsa settimana, durante la conferenza stampa per la sua elezione, Susanna Camusso aveva avvertito FIOM: ”questa e’ una stagione in cui la confederazione ha l’onere di fare una proprosta e chiediamo anche alla Fiom di essere un sindacato che oltre a difendere sappia anche proporre” (Asca News).