
Già: il degrado. Tutta colpa del degrado. Del permissivismo. Certo. A chiudere entrambi gli occhi potremmo anche esser d’accordo. Loro, i rivoltosi, immigrati senza permesso, quindi più delinquenti di quelli che li sfruttano, secondo una logica perversa e autolesionista. Loro, gli unici capaci di (re)agire in una regione, la Calabria, sottomessa al dominio di un’organizzazione criminale. Loro, i neri, loro sono i veri cittadini liberi della Calabria. Poiché alzano la testa dagli agrumeti, dagli slums di cartapesta in cui vengono relegati senza alcuna dignità, e reagiscono con la violenza alla violenza che subiscono.
Cosa riproverare loro? Di aver provocato i disordini? Di aver ferito i passanti in auto? Di aver messo a ferro e fuoco una cittadina? Di aver raccolto agrumi a qualche euro all’ora?
Rosarno, Calabria, è la periferia del mondo. Poiché laggiù, nel baratro del sottosviluppo culturale, là è caduta, la Calabria, l’Italia. Chi impugna il fucile per intimidire l’immigrato in rivolta, è colui che smaschera il fallimento della statualità in Calabria. Lo Stato fallisce laddove non c’è né legalità, né diritto. Quel posto è la Calabria. I cittadini di Rosarno dovrebbero camminare fianco a fianco ai ribelli. Non sparargli. E persino l’agente di polizia, il carabiniere, dovrebbe pretendere che lo Stato porti legalità e diritto in Calabria. Sfruttamento della manodopera illegale non è legalità, non è diritto, ma la sua morte. ‘Ndrangheta e nuova massoneria, collateralità della classe politica, disfacimento del sistema sanitario, disfacimento del capitale sociale, truffe alla Comunità Europea, deficit di trasparenza e democrazia, ingiustizia, omicidi ancora impuniti (Fortugno), trasferimento coatto di magistrati che fanno il loro dovere (De Magistris), la sensazione che sia una malattia inguaribile, disfattismo, nessun ricambio della classe politica, sistema politico perfettamente impermeabile alle domande della società ma in osmosi con la classe delinquenziale organizzata, omertà, inquinamento, distruzione del patrimonio naturale, razzismo, sfruttamento, ghettizzazione: da dove cominciare per sanare tutto questo?
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