Dopo ITA-GER: Il Giornale e Libero, prime pagine (in)dimenticabili

Ecco come rendersi assolutamente detestabili dopo la partita di ieri sera (in senso estensivo, anche ai tavoli di trattativa in sede di Consiglio Europeo, come la vulgata giornalistica l’ha intesa in questi giorni):

E Libero non vuol essere da meno:

Il ciclone dei Guantanamo Files? Roba tropicale

La stampa italiana dedica forse al massimo un articoletto sui Guantanamo Files. Robetta troppo esotica per suscitare l’interesse nostrano. Da noi è un gran disquisire sulla festa del 25 Aprile e di quella Liberazione che fu. E’ certamente un target da bocciofila – con tutto il rispetto per le bocciofile – quello dei vari direttori, da Calabresi a Feltri/Belpietro, passando per De Gregorio e Sallusti. Mentre nel mondo The Guardian, Le Monde, The New York Times continuano a divulgare i segreti dell’amministrazione USA, soffiandoli a Wikileaks con una triangolazione che neanche i mercanti di diamanti, noi si discute di riconciliazione post 1945, di rossi contro neri, di fascismo e di libertà, di guerra civile libica a cui abbiamo deciso di contribuire sganciando qualche bombetta, “naturale sviluppo” dell’impegno preso in sede ONU e Nato, così disse Napolitano.

La Repubblica si sforza di collocare “il ciclone” dei Guantano Files a pagina quattordici – 14!:

Nel pezzo di Federico Rampini Repubblica e L’Espresso sono compartecipi della grande operazione editoriale globale di disvelamento della verità su Guantanamo. Meravigliosa acrobazia, la sua. Certo, i fatti incalzano e il sito di Repubblica deve occuparsi della contingenza, per gli approfondimenti van bene le riviste. Questo è The Guardian oggi:

E questa è la prima pagine de Il Giornale – accostamento ovvio, direte voi: è vero, ma fa impressione: