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Forse arrestati tre studenti statunitensi. E’ una notizia di pochi istanti fa, è stata retwittata da PKT:
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the US gov sends the tear gas used but we the people fight with you #tahir! 3 US Students arrested in Egypt washingtonpost.com/local/3… #auc #oo
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E questo è un esempio di quanto sia democratica la piazza: giovani cristiani proteggono la preghiera di altri giovani, però musulmani.
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Ddl Gelmini domani in aula al Senato senza sorprese (diretta streaming)
Mentre Gasparri blatera di arresti preventivi dei facinorosi, come accadde nel ’79 – il famoso 7 aprile che ricorda solo lui, giovin devastatore fascista, giorno in cui un giudice incriminò l’intera estrema sinistra combattente di allora; mentre Bersani dimentica di esser salito sui tetti della Sapienza e ipotizza un futuro terzopolista per il Partito Democratico (dal vieni via con me, al vanno via tutti); mentre Veltroni trama nelle oscurità di Via del Nazareno – ma non sono più le Botteghe Oscure… – tessendo le fila per una scissione a destra del PD al fine di costruire un PD Bonsai, un mini-PD che non ha più vocazione maggioritaria bensì vocazione alla trasparenza o alla invisibilità che dir si voglia, per riunirsi ai cari Rutelli e Binetti (Calearo no, lui se ne è già andato alla casa del Padre-Padrone); mentre il piano D’Alema di distruzione del PD e formazione di una super-sinistra con dentro tutti, persino Mussi e Fava, è lì per compiersi al solo segreto fine di far perdere Vendola e quindi gridare a Vendola stesso che è un perdente e che se ne deve andare; mentre a destra i conti correnti si gonfiano a dismisura, soprattutto per quella sporca decina di senatori di FLI che tentenna e forse finisce in inferiorità numerica e verrà poco alla volta retrocessa nell’ignavia del Gruppo Misto; ecco, mentre tutto questo si svolge senza interruzione né disturbo, gli studenti si accingono a ritornare in piazza dopo gli scontri del 14 Dicembre proprio in occasione della riapertura dei lavori al Senato, dove domattina alle ore 11 verrà discusso il Ddl Gelmini (diretta streaming qui).
Gli studenti annunciano un cambio di modalità nello svolgimento delle manifestazioni: non più cortei, che vengono infiltrati e manipolati a piacimento – certo, il 14 la rabbia era tanta, troppa, il carico emotivo della fiducia comprata era eccessivo – ma “azioni a sorpresa”, nello stile forse della occupazione dei monumenti e delle stazioni ferroviarie. Usare la tecnica dei flash-mob potrebbe essere la soluzione originale per sfuggire ai violenti e evitare che il movimento sia tacciato d’esser un covo di black block.
Quali i temi politici alla vigilia del ritorno in aula al Senato del contestatissimo Ddl Gelmini? Berlusconi a Palazzo Madama non teme nulla; Futuro e Libertà ha già votato a favore del provvedimento alla Camera. Si va verso una stanca approvazione. C’è da aspettarsi in aula altre mirabolanti dichiarazioni sugli scontri e sulle proteste. Gasparri darà il peggio di sé anche stavolta. Prima di Natale la riforma dell’Università sarà legge. Il malcontento degli studenti non verrà ascoltato. Di fatto non si scorge alcuna ipotesi di cambiamento della politica italiana. Solo un inutile e logorante chiacchericcio di alleanze e triangolazioni partitiche ai cui vertici siedono gli stessi mentecatti di quindici anni fa. Qualcosa di cui l’opposizione tutta non sa fare a meno.
Senato in streaming

Ma quale bufala, è l’effetto Grecia: le rivolte di piazza sull’orlo del default
Effetto fallimento. O default. Chiamatelo come desiderate. Per il TG1 sono bufale. Bufala la presunta presenza di agenti sobillatori fra i dimostranti. Qualcuno ha dimenticato il potere di Internet: tramite la rete le idee circolano. Tutti abbiamo la possibilità di vedere e giudicare. Sia in quanto cittadini che netizen, abbiamo il diritto di sollevare questioni e porre domande. Così è stato fatto su questo blog, con il caso di GiaccaFaccia, la cui figura nelle primissime ore degli scontri è stata interpretata perlomeno come ambigua, con in mano quel manganello e quelle manette. Molti di voi hanno avuto la mia stessa percezione, vedendo quelle immagini. Molti altri hanno dubitato e hanno invitato alla cautela. Per molte ore nessuno è stato in grado di spiegare il ruolo di GiaccaFaccia negli scontri.
Ridurre il tutto alla dicotomia bufala/non bufala è riduttivo e serve a sviare l’attenzione dalla vera questione: tutti noi abbiamo il diritto di porre delle domande e di ricevere delle risposte. Ricordatevi che un blog non è un giornale. E’ uno spazio atipico in cui una o più persone esprimono il proprio punto di vista sul mondo. Si manifestano tramite il pensiero e la parola. Esercitano cioè la propria libertà individuale di espressione. Ecco, allora: per una volta i blog, facebook, la rete, ovvero le persone connesse ad essa per mezzo dei computer e delle linee telefoniche sono state in grado di determinare il dibattito dell’opinione pubblica. Stamane il giallo di GiaccaFaccia era su tutte le prime pagine. Era cominciato – forse – su questo blog (o su facebook). E’ stato ribaltato lo schema gerarchico dei produttori di informazione e dei consumatori di informazione. Non è la prima volta che accade, ma è successo di nuovo e succederà sempre più spesso. Perché? La ragione fondamentale è che le persone vogliono partecipare. Scendono in piazza e urlano. Sono più che altro giovani. Quei giovani che si connettono a internet e si informano non tramite le vie canoniche e irrigimentate dalla fedeltà al padrone dei telegiornali. Chi ha criticato l’ipotesi degli infiltrati ha aggiunto che martedì a Roma gli scontri non potevano essere ricondotti a poche decine di persone. Questa volta, hanno detto, è stato diverso. Erano centinaia. Non è stata la solita manifestazione con quei tafferugli quasi preordinati fra centri sociali e polizia. E’ stata guerriglia. Una rivolta vera e propria. Oserei dire, un atto di resistenza.
Cosa accade se una classe dirigente, l’intera classe dirigente, è divenuta impermeabile alla società e non è più in grado di fornire risposte alle domande della società medesima? Succede che la domanda inascoltata diviene sempre più forte fino a rompere gli argini dell’ordine sociale. La domanda inascoltata diventa legittima sul piano della moralità. Di fatto il potere che non ascolta la domanda che promana dalla società, che la rifiuta trincerandosi in un condizione di agio dorato, diventa potere dispotico (sì, anche se frutto di regolari elezioni). Allora diventa legittimo tutto, persino la resistenza con ogni mezzo, persino la violenza è legittima dinanzi al dispotismo. Lo è stato nel ’43, quando il paese era sotto il giogo dei nazisti. Lo potrebbe essere oggi, se la classe politica non mettesse in opera i necessari canali di circolazione delle élite, aprendo le liste elettorali alla libera scelta dell’elettore, permettendo che i partiti siano liberamente determinati dagli elettori nella formazione degli organi dirigenziali. Quella di martedì è stata una risposta emotiva, è vero, alla pantomina della fiducia comprata da Berlusconi. Ma è soprattutto una richiesta gridata di democrazia.
Fatti non dissimili da quanto accaduto in Grecia, quando la popolazione si è vista, da un giorno all’altro, privata dei diritti e decurtata nei salari. E’ quello che è successo in Inghilterra, quando una Camera dei Lord,quasi del tutto sorda e cieca, ha approvato l’aumento delle tasse universitarie. C’erano migliaia di giovani in piazza. Hanno lottato contro chi stava decidendo del loro futuro senza tenere minimamente conto della loro opinione. E’ l’effetto della Crisi del Debito: la cancellazione delle generazioni future. Che non ci stanno a essere depennate da chi quel futuro non lo vivrà affatto.
Pertanto chi festeggia per la fiducia strappata a furia di bigliettoni nelle tasche delle giacche di un Scilipoti qualsiasi, beve forse il calice della sua ultima cena. Poiché il governo, nel 2011, dovrà apportare alla spesa pubblica il colpo finale. Il PIL italiano langue da un decennio. Accade perché la nostra produttività è in costante calo. Perché la nostra attività lavorativa non crea abbastanza valore aggiunto. Per produrre spendiamo 100, il valore di ciò che abbiamo prodotto è 101. Una miseria. Ciò è a sua volta causato dal fatto che la classe imprenditoriale non è in grado di immaginare il futuro. Non crea nulla. Investe in prodotti standard a basso valore aggiunto. Per poter lavorare in profitto, è costretta a stringere sul costo del lavoro. Per quindici anni lo hanno fatto grazie alla precarizzazione dei contratti. Altri hanno delocalizzato. Adesso tentano di cancellare lo Statuto dei Lavoratori e il Contratto Collettivo Nazionale (o di operarne in deroga come vuole Marchionne). Pensate a quanto sono miseri, a quanto sono incapaci. Scaricano sui lavoratori la loro insipienza. Il governo non potrà in alcun modo stimolare la crescita, se non riducendo i diritti. Sarà chiamato a tagliare ulteriormente la spesa pubblica. Il debito ha toccato a Novembre un nuovo record, sebbene abbia un tasso di crescita inferiore a quello del debito dell’Inghilterra, per esempio. Arriveranno nuovi tagli alla scuola e all’Università. Tagli alla sanità pubblica. Tagli agli enti locali che saranno a loro volta costretti a tagliare i servizi fondamentali. Un lavoro sporco che Berlusconi dovrà fare giocoforza, pena il fallimento dello Stato. E allora, pensate davvero che Fini e Casini, Bersani e Di Pietro abbiano davvero perso con il voto di sfiducia di martedì scorso?

Roma brucia: infiltrati fra i manifestanti?
[Post aggiornato alle ore 20.42 del 15/12/2010: GiaccaFaccia non è stato arrestato. Leggi a fondo pagina]
La Repubblica ha pubblicato alcune immagini degli scontri, in special modo le foto dell’inquietante episodio in cui un finanziere, mentre viene assalito dai manifestanti, impugna la pistola d’ordinanza. Il Post Viola fa notare che l’individuo che lo soccorre sembra un manifestante qualsiasi ma indossa dei guantini in pelle che paiono proprio essere quelli in dotazione alla Finanza. Osservate la foto che segue:
Si distingue abbastanza chiaramente la pistola nella mano del finanziere e l’individuo con il volto coperto e il giubbotto blu che lo afferra per la giacca. Pare essere un manifestante che partecipa all’aggressione. Un pericoloso balck-block. L’uomo indossa un guantino di pelle nera.
Osservate invece la sequenza che segue:
L’individuo con la giacca blu, anziché aggredire e disarmare il finanziere, lo aiuta a risollevarsi e a mettersi in salvo. Cosa se ne può dedurre? Che sia un buon samaritano? O forse un agente in borghese? Se era un agente in borghese, come spiegare invece quest’altra foto, in cui il soggetto si trova dalla parte dei “rivoltosi”?
Si intravede il cappuccio grigio chiaro spuntare fra le teste dei manifestanti, il braccio proteso verso il volto del finanziere. Ebbene, questa non è l’unica “stranezza”: nelle foto sopra esposte, compare un ragazzo con un giubbotto color senape. Ha sciarpa bianca e cappuccio in testa. Jeans azzurri e scarpe bianche. Secondo voi, impugna un bastone o un manganello? E che cosa tiene nella mano destra? Un ingrandimento può aiutarvi a capire:
Sono forse manette? Che ci fa un manifestante con un paio di manette e un manganello in mano? Voi che ne pensate?
Dal sito del Corriere della Sera, altre foto mostrano di nuovo il soggetto delle manette:

Gli attimi precedenti alla carica dei manifestanti durante la quale il finanziere estrae la pistola: il ragazzo con il giubbotto color senape è lì, fronteggia le forze dell'ordine, stringe nella mano sinistra un oggetto metallico
Che abbia sottratto le manette al finanziere esangue a terra? Chi è l’altro soggetto con il casco nero? Anche lui è dotato di manganello e guantino nero. Sembra stia pestando il finanziere.
Aggiornamento del 15/12/2010: dal sito de L’Espresso, la conferma:
Eccolo, Mister Giubbotto color Senape, rinfrancato dai poliziotti (colleghi?). Non ha più la sciarpa bianca a occultare il volto, neppure i guantini rosso-bianchi. Ma è certamente lui. Maroni afferma che la Polizia ha gestito ottimamente una situazione estremamente critica. Giudicate voi. così sono entrati i blindati in questa piazza di Roma, affollata di dimostranti per lo più pacifici:
E’ un miracolo che non sia successo nulla di grave. I blindati entrati in piazza, hanno fatto un rodeo spingendo le persone verso quella chiesa che si intravede nel fondo. La folla è stata schiacciata e compressa. Una calca pericolosissima. Il Ministro dell’Interno e il Capo della Polizia sono i responsabili di questa gestione irresponsabile dell’ordine pubblico. Direi quasi: un uso criminoso della Polizia, quello di Maroni. E’ bene che gli elettori sappiano chi è veramente Maroni. Traggano le loro conseguenze, ma questo non è un clima da paese civile.
Aggiornamento delle 18.52, 15/12/2010:
Continuo a raccogliere informazioni circa il misterioso Yellow Boy, o GiaccaFaccia, il ragazzo che impugna manganello e manette e sembra essere uno degli attori principali delle sommosse, presente in varie zone di Roma, un po’ dalla parte dei rivoltosi, un po’ dalla parte delle Forze dell’Ordine. Il Post in questo articolo molto ben scritto e dettagliato, forse chiarisce del tutto il ruolo del ragazzo negli scontri. Sono spuntate altre foto in cui si vede GiaccaFaccia arrestato:
Nell’articolo del Post sono presenti altre immagini in cui GiaccaFaccia bastona il finanziere, comportamento giudicato eccessivo per un agente infiltrato:
Stando a quanto ci ha detto una delle nostre fonti, la persona in questione sarebbe un semplice manifestante, un ragazzo romano dell’età di sedici anni. Avrebbe partecipato all’aggressione al finanziere documentata dalle foto precedenti e in quel contesto gli avrebbe strappato il manganello e le manette, mentre un ragazzo vicino a lui ne ha preso lo scudo (Il Post, cit.).
Circola anche un video in cui GiaccaFaccia dice al poliziotto “sono un minorenne, sono un minorenne”. Pensate di cosa è stato capace. D’altronde, gli scontri di ieri sono stati condotti non certo da una decina di agenti sobillatori. Si trattava di un centinaio di individui. Provenienti chissà dall’ala oltranzista o dai centri sociali anarco-insurrezionalisti. Non mi interessa tanto affibiare dei nomi o delle etichette: ci penseranno i giudici. Qui si è cercato di usare la forma dubitativa, sempre. Fin dal titolo del post. GiaccaFaccia è stato molto sfortunato: è diventato suo malgrado un agente sobillatore. Però, il pestatore sedicenne ha fatto un gran casino. Ha lanciato legni, sbarre di ferro, badili, si è impossessato di manganelli e manette. E i finanzieri sono caduti a terra come birilli.
Continuo ad avere la sensazione che ci sia qualcosa che non quadra in tutto ciò. In ogni caso, il caro Ministro Maroni dovrebbe spiegare la gestione dell’ordine pubblico, soprattutto per quanto successo in Piazza del Popolo (le camionette che fanno il rodeo). Per il resto, se addirittura Anna Finocchiaro, capogruppo del PD al Senato, ha chiesto spiegazioni al ministro sulla presenza di agenti infiltrati nel corteo, allora qualcosa di non chiaro sul ruolo della Polizia permane. Ad esempio, nulla si è ancora detto del ragazzo con la giacca blu e il cappuccio bianco che soccorre il finanziere caduto. Forse c’è bisogno di risposte ufficiali e di altra ulteriore documentazione.
Attendo il vostro contributo.
Aggiornamento ore 20.42 del 15/12/2010:
Il Tg La7 riferisce la notizia del giallo della giornata, ovvero GiaccaFaccia questo sconosciuto. Mentana riporta la dichiarazione della Questura di Roma secondo la quale GiaccaFaccia sarebbe un estremista di sinistra già noto alle Forze dell’Ordine. Il tizio sarebbe stato fermato dalla Polizia e allontanato dal centro degli scontri. Attualmente è irreperibile.
Insomma, GiaccaFaccia avrebbe sottratto manganello e manette al finanziere caduto (e gli altri picchiatori dotati di manganello? quanti finanzieri sono caduti ieri?), ma quando viene fermato dai poliziotti, questi non provvedono neanche a portarlo in Questura e a prenderne le generalità. Avrebbero perlomeno accertato che il giovine devastatore è un minorenne. Pertanto avrebbero provveduto a informarne i genitori, almeno. Essere minorenne non significa essere irresponsabile e non punibile qualora si commetta il reato di devastazione. Altro aspetto di critica: se il giovane è noto alle Forze dell’Ordine, come dobbiamo interpretare l’affermazione secondo la quale esso è irreperibile? Se Mentana sostiene di aver chiarito il giallo, in realtà esso si è complicato. Perché i poliziotti non fermano il giovane? Perché, se sono note le sue generalità, allora non si è provveduto a cercarlo presso il suo domicilio? Ricordate, il ragazzo è stato in prima linea, ieri.