Il vertice di Arcore di oggi è il capolinea della vergogna: tutte le chiacchiere ferragostane sul contributo di solidarietà, sulla cancellazione dei comuni sotto i mille abitanti, sulla riduzione mediante accorpamento delle province, acqua passata. Bossi e Berlusconi hanno cancellato ogni norma, tranne quelle sulle festività e sul diritto a licenziare. Ne consegue che la manovra non ha più alcun senso. Non sono state prospettate misure che sostituiscano le predette norme in fatto di tagli alla spesa, quindi sarà impossibile, stando a quanto sentito stasera, approvare il decreto di ferragosto negli stessi saldi. Tanto per dire: l’intervento sulle pensioni – l’abolizione della facoltà di riscatto degli anni di studio universitario o di leva militare obbligatoria – è ridicolo e i suoi effetti sulla spesa pubblica sono tutti da dimostrare (questo perché per riscattare gli anni della laurea bisogna pagare all’INPS una discreta somma che ora nessuno si sognerà più di dare).
Il taglio delle Province verrà inserito invece in una legge costituzionale: le province verranno declassate a organismi istituzionali di secondo livello. Non saranno più organi elettivi bensì nominativi (con responsabilità in capo alle Regioni). Risultato: dalle province ai poltronifici. Nessuno può dire oggi se questa riforma apporterà benefici al bilancio pubblico mentre è quasi certo che incrementerà la corruttela e il clientelismo.
I mancati tagli ai comuni non trovano alcun contrappeso: non verrà apportato alcun aumento all’IVA. Mentre il dimezzamento dei parlamentari verrà inserito anche esso in una legge di riforma costituzionale. Ergo: non ci sarà alcuna modifica ai privilegi di casta. Nulla. Niente di niente. E’ un decreto svuotato del suo contenuto. Dalla fretta di ferragosto si è passati alla più classica delle retromarce. Nessuno cita più la lettera di Trichet. Nessuno ricorda le minacce di Berlino e di Parigi. Il peggio sembra passato e invece il peggio è in questo governo che non è in grado di difendere le proprie – impopolari e ingiuste – scelte. Oggi il cuore non gronda più sangue: salvati i redditi alti (anche i calciatori tirano un sospiro di sollievo), non una parola contro l’evasione e l’elusione, salvo una promessa di un futuro intervento di “nuove misure fiscali finalizzate a eliminare l’abuso di intestazioni e interposizioni patrimoniali elusive” (via La Repubblica.it).
Il governo scherza con il fuoco. La BCE sta a guardare ma ben presto farà tremare le fondamenta di Palazzo Grazioli. Potete giurarci.
Per concludere, un’osservazione: declassamento delle province a organi di secondo grado di natura nominativa e dimezzamento dei parlamentari (ripeto, non del loro stipendio né dei loro privilegi) equivale a dire meno democrazia per tutti.