Due domande a @pbersani sul Conto Economico del Partito Democratico

Visto e considerato che il Partito Democratico e @pbersani sono in prima linea nel chiedere trasparenza sui bilanci dei partiti ma chiusi in trincea nel difendere la trance di rimborsi (ehm, regalie) elettorali di giugno, ho pensato che la home page di oggi de Il Fatto Quotidiano fosse un pugno in faccia ai democrats. Sì perché sono gli unici a certificare i bilanci, eccetera eccetera. Mica come il Sin.pa, che di bilanci non ne ha, eccetera eccetera. Soprattutto l’indignazione mi è salita al top quando ho letto di Misiani, il tesoriere del partito, il quale ha affermato che senza i imborsi di giugno, il Pd non “sopravviverebbe”:

Onorevole Misiani, quanti soldi ha in cassa il Pd?
Abbiamo un disavanzo di 43 milioni di euro.

Quindi siete in rosso? Ma negli ultimi 4 anni avete ricevuto 200 milioni di euro.
I 5 anni di rimborsi elettorali per la legislatura del 2008 li abbiamo messi a bilancio tutti insieme, ma arrivano rateizzati. L’anno scorso ci siamo dovuti far anticipare qualche milione di euro per arrivare a luglio.

Se l’ultima rata dei rimborsi non dovesse arrivare il Pd non sopravviverebbe?
Esatto. L’ 80-90 per cento dei nostri introiti sono i soldi pubblici. E il problema non vale solo per noi. Il Pdl i soldi dei rimborsi delle politiche del 2008 li ha tutti cartolarizzati, ovvero se li è fatti anticipare dalle banche. E’ notizia risaputa. Tutti i partiti hanno bisogno di quella rata per sopravvivere (Il Fatto Q).

Dal momento che “sono trasparenti”, ho dato un sbirciatina al Rendiconto di Esercizio, pubblicato sul sito del Pd insieme alla Lettera di Certificazione. Siamo ad Aprile ed è disponibile solo il Conto Economico 2010. A parte ciò, vediamo come sia possibile che il Pd, avendo ricevuto ben 200 milioni di rimborsi sia in rosso di ben 43 milioni. Anche perché i dati divulgati da Misiani sono proprio quelli del 2010.

Ebbene, le due voci passive più importanti nel bilancio del Pd sono (a parte i trasferimenti alle sedi regionali dovuti per le elezioni regionali del 2010, pari a 51.276.343,16 pienamente rimborsati dallo Stato) le spese per l’acquisto di servizi e gli stipendi Gli stipendi sono passati da circa 6.993.000 del 2009 ai quasi 9 milioni del 2010 (+26%), e ciò può esser dovuto ai maggiori sforzi della campagna elettorale.

Invece, le spese per Servizi, dal 2009 al 2010 sono scese di circa il 14% ma rimangono pari a 27.222.412,43. Fra di esse spiccano le spese elettorali, di propaganda e comunicazione politica (20.044.676,13) e le spese per Collaboratori e Consulenze 1.466.335,75, nonché le spese per servizi afferenti la Sede Nazionale (Vigilanza, manutenzioni e riparazioni, assicurazioni, pulizia locali e servizi logistici) 1.862.001,96. Le spese di viaggi, trasferte, alberghi e ristoranti, rappresentanza, rimborsi spese, automezzi ammontavano a circa 2.165.438,88!

Ma attenti perché adesso viene il bello. Nella relazione di Misiani si citano alcuni “tra gli eventi più significativi della campagna elettorale”:

  • 19-21 febbraio 2010: “1000 Piazze per ambiente, scuola, famiglie, lavoro”: le proposte del Partito Democratico;
  • 19 febbraio 2010: “Dopofestival” a Sanremo;
  • 4 Marzo 2010: appuntamento nazionale sul Mezzogiorno a Napoli, presso la Città della Scienza;
  • 6 marzo 2010: apertura della campagna elettorale a Genova; […]
  • 13 marzo 2010: manifestazione nazionale “Per Vincere no ai trucchi”, il cui evento principale si è svolto a Roma in Piazza del Popolo. […]
  • Il 3 dicembre si è tenuto a Pollica (SA) l’incontro pubblico sul tema “La dieta mediterranea – patrimonio immateriale dell’Unesco”, dedicato ad Angelo Vassallo e promosso dal Forum per le politiche agricole.

Ecco, venti milioni di euro spesi male, malissimo. E qui viene la prima domanda a @pbersani: chi risponde della efficacia delle iniziative della campagna elettorale? Le cifre spese vengono sottoposte a una qualche valutazione preliminare o chiunque passi e ha una idea bislacca del tipo “facciamo la campagna elettorale a Sanremo” viene approvato e finanziato ad occhi chiusi?

Seconda domanda.

Nella relazione allegata al rendiconto, Misiani scrive quanto segue:

“tutto quanto sopra premesso, si ritiene opportuno, al fine di dare una rappresentazione più compiuta della situazione economico-finanziaria, far constatare che il Partito, alla fine dell’esercizio, ha disponibilità finanziarie – costituite da cassa e banca – per complessivi Euro 19.064.852,33 rispetto ad Euro 17.993.038,53 dell’esercizio precedente rilevando, pertanto, una variazione positiva di Euro 1.071.813,80. Ciò a fronte di un patrimonio netto positivo di euro 125.928.854,89 che è generato essenzialmente dalla contabilizzazione dei contributi elettorali riferiti all’intera legislatura per ciascuna competizione elettorale la cui manifestazione numeraria si completerà nell’anno 2014 per complessivi Euro 155.749.887,24 di cui Euro 43.780.619,43 da retrocedere alle strutture territoriali“. Solo per le Regionali 2010, il Pd aveva in bilancio previsionale per il triennio 2011-2014 ben 41.424.209,12 euro. A cui vanno sommati 32.227.613,68 per la Camer 2008 e 35.181.934,16  per il Senato 2008.

Perché fate credere che il Pd NON SOPRAVVIVERA’ se non riceve i milioni di euro previsti a giugno quando prevede comunque di incassarne  almeno altrettanti e per più ratei da qui al 2014 e soprattutto quando ha parecchi milioni di euro di liquidità? Giusto per sapere. Visto che siete trasparenti e certificati.

(PS: notate che nel logo hanno messo un porcellino sotto la scritta Bilancio dei Partiti…)

Lega Nord? No, associazione a delinquere

Così era tutto un drenare soldi dal partito per spostarli verso operazioni puramente private, finanziare la scuola della moglie, pagare le automobili per i rally al figlio più piccolo, e poi viaggi, vacmze, cene, tutto a Nostre spese. Denaro anche per il sindacato padano. Così Belsito in un brano delkle intercettazioni parla con il proprio interlocutore e dice che lui ha i “conti della famiglia”, non del partito.

E Tosi ha il coraggio di dire che a Bossi il denaro non è mai interessato. No, a lui no. Ma a tutti gli altri sì. E chi non era del Cerchio, i vari Maroni, Castelli, lo stesso Tosi, sapevano. Erano anche un po’ invidiosi di tutta questa mercanzia.

«La macchina», comprata per uno dei figli di Umberto Bossi. E poi «case», almeno una decina di viaggi-vacanza. Sempre per i figli del Senatùr oppure, la conferma arriva a tarda sera in ambienti investigativi, per un super-big del partito e un tempo dello Stato intero, Rosy Mauro, ex vicepresidente del Senato. E soprattutto, una delle principali chicche: denari con ogni probabilità pubblici impiegati per la ristrutturazione della «villa di Gemonio», appartenente proprio a Umberto Bossi. Ancora: almeno in un’occasione, soldi destinati alle «spese» della moglie del Senatùr. E un’altra somma, importante, a parere di chi indaga «distratta» dai conti della Lega per foraggiare la campagna elettorale di Renzo Bossi detto “Il Trota”, alle Regionali del 2010 […] tali atti di disposizione, in ipotesi non riconducibili agli interessi del partito e contrari ai suoi vincoli di statuto, hanno carattere appropriativo(Intercettazioni – Le intercettazioni – Belsito: «Anche io ho i costi della famiglia»| italia| Il SecoloXIX).

Si tratta di appropriazione indebita. E il partito, cos’è diventato? Il sindacato padano? Sono forse essi associazioni a delinquere?

Caos Lega Nord, Belsito si dimette – Il Secolo XIX scoprì le manovre sospette già a Febbraio

Gli articoli del Secolo XIX che inchiodano il tesoriere leghista Belsito

E’ stata una escalation. Dalle prime voci di perquisizioni circolate stamane alle dimissioni di Francesco Belsito, tesoriere leghista, accusato di aver distratto qualche milione di euro dai rimborsi elettorali leghisti, diciamo gonfiandoli un poco, forse distrattamente, e dirottandoli dal partito alla “famiglia” di Bossi. Si tratta di milioni di euro. Milioni. Soldi pubblici, sia chiaro.

Già stamane il sospetto era pesantissimo: solo qualche mese fa, proprio Belsito si rese protagonista di operazioni fimanziarie spregiudicate. La Lega, si scrisse, investiva denari, molti, troppi, in fondi esteri da tripla B (quindi rischiosi). Si coniò il termine Lega Tanzania, dal nome di un fondo di investimento del paese africano.

Qualcuno ha detto: Belsito indagato dal pm napoletano Woodcock, il pm delle cause perse. Berlusconi ha espresso solidarietà a Bossi. Zaia esprime tutto il suo sdegno: “mi sembra raccapricciante quello che sta accadendo”. Certamente è causa del fatto che ora la Lega Nord si trova all’opposizione. Lo dice @byoblu su Twitter. Lo pensano gli elettori leghisti che telefonano a Radio Padania. Quelli non censurati. Ma è lo stesso Roberto Maroni a dire che è necessario “fare pulizia e che Belsito si faccia da parte”. Nel pomeriggio la notizia delle perquisizioni e del capo d’accusa (appropriazione indebita e truffa ai danni dello Stato, si indaga inoltre per riciclaggio) aprono tutti i giornali sul web. Un altro tesoriere pescato ad operare sui bilanci di partito, soldi pubblici spostati come sacchetti di sabbia, a beneficio del padrone, pare.

Una breve rassegna stamap dal sito Gli Intoccabili:

Perquisizioni anche per la segretaria di Bossi
Zaia: “Mi sembra raccappricciante ciò che sta avvenendo: questa è un’agonia”
Solidarietà Berlusconi a Bossi: Impossibili sospetti su lui
Lega Nord, indagato il tesoriere Belsito «Fondi per pagare i conti di Bossi» Le ipotesi di reato: appropriazione indebita e truffa ai danni dello Stato. Si indaga inoltre per riciclaggio
Lega Nord: Belisario (Idv), nel Carroccio non solo poche mele
Radio Padania annuncia la fine della perquisizione a via Bellerio
Lega: Maroni, “fare pulizia e Belsito faccia passo indietro”
Lega Nord, carabinieri e finanza in sede Milano mandati dal pm di Napoli John Woodcook