La campagna di Obama e del Comitato Nazionale Democratico ha concluso Luglio con 126.900.000 $ depositati in banca, uno svantaggio notevole per un presidente in carica rispetto a Mr. Romney che invece incassa 185,9 milioni dollari, incluso il denaro fornito dal GOP nazionale (Partito Repubblicano).
Questi numeri potrebbero rivelarsi ostili ad Obama anche perché il signor Romney non può spendere granché del suo denaro almeno fino a che non cucirà ufficialmente la nomina del suo partito durante la Convenzione Nazionale Repubblicana la prossima settimana. Dovrebbe ridurre drasticamente la sua spesa. Infatti, la legge elettorale federale proibisce ai candidati di spendere i soldi raccolti per le elezioni politiche fino a quando non sono ufficialmente candidati dal partito.
Obama ha dovuto affrontare una simile restrizione legale, ma non è stato gravato da una costosa campagna per le primarie come il suo avversario.
Nonostante le preoccupazioni di alcuni democratici che l’impegno per la rielezione sia eccessivamente costoso – nel corso degli ultimi tre mesi, ha speso il 120% di quello che ha raccolto – la campagna di Obama sembra attenersi ad una sorta di bilancio intrinseco.
Ha speso in costi operativi, nel mese di Luglio, circa 58,5 milioni dollari, più o meno quello che ha speso (57700000 $) il mese precedente. Per il secondo mese consecutivo, è sceso un po’ sotto i 40 milioni di dollari l’acquisto di spazi in tv e di spot radio. E anche se la spesa per i sondaggi di opinione pubblica è scesa drasticamente, l’acquisto di annunci sul web è aumentato del 49%, attestandosi a 8,8 milioni dollari.
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