Primarie Milano: Boeri, Pisapia, Onida, Sacerdoti. Così risorge il centrosinistra

Quattro nomi per Milano. Sono nomi forti, che renderanno la scelta dell’elettore del centrosinistra difficile. Da un lato Giuliano Pisapia, avvocato penalista, espresso dal partito di Nichi Vendola, storico protagonista dei processi Previti-Squillante-Metta (era parte civile) e difensore della famiglia di Carlo Giuliani, il ragazzo ucciso la G8 di Genova del 2001; dall’altro Stefano Boeri, l’Archistar, architetto di fama mondiale, espresso dal PD, al centro di polemiche subito sedate per la sua partecipazione come progettista ai lavori dell’Expo (sono suoi i due grattacieli del Bosco Verticale che sostiuiranno i giardini di Via Confalonieri; quindi in una certa misura in conflitto di interessi con la carica che andrebbe a ricoprire, sebbene lui abbia già detto che, una volta sindaco, smetterà di fare l’architetto); Valerio Onida, giurista, ex presidente della Corte costituzionale, oggi docente di Diritto Costituzionale all’Università di Milano, vero candidato “civico” come si definisce lui, mai iscritto ad alcun partito; infine, Michele Sacerdoti, candidato verde, non già perché espressione del micropartitismo ambientalista, bensì perché intimo portatore dell’istanza civica di una Milano vivibile sotto l’aspetto ambientale, critico acerrimo del Boeri e del suo progetto dei grattacieli del Bosco Verticale, a causa del quale seglie di candidarsi per promuovere una “città a misura di bambino”.

Si voterà la prossima settimana, domenica 14 Novembre. I sondaggi parlano chiaro: la sfida è fra Boeri e Pisapia. Ovvero fra PD e Sinistra e Libertà (Vendola). Questi i dati (IPSO) pubblicati da Affaritaliani.it lo scorso 2 Novembre:

Boeri e Pisapia assorbono l’83% dei consensi dell’elettorato di centro-sinistra. Un altro sondaggio SWG sempre per Affaritaliani.it, pubblicato il 29 Ottobre scorso dava Pisapia avanti di qualche punto su Boeri: Giuliano Pisapia 43,5%, Stefano Boeri 40%, Valerio Onida 14,5%, Michele Sacerdoti 2%. Gli altri due faranno da comparse. Fatto che ha indotto Onida a sbottare contro lo strumento delle primarie, falsato, a suo dire, dai sondaggisti.

«A una settimana dal voto – dice il costituzionalista – la pubblicazione di sondaggi rischia di avere solo l’effetto di orientare il voto dei cittadini, per questo è vietato dalla legge nelle elezioni vere. In una competizione elettorale come le primarie, dove le persone decidono negli ultimi giorni e, per definizione, fino all’ultimo non si conosce quanti cittadini andranno a votare, la diffusione di sondaggi ha chiaramente questo effetto: alimentare l’idea che la competizione sia solo tra i partiti e che i candidati in gara siano solo quelli da loro sostenuti. Così si mortifica la natura delle primarie. Ai cittadini dico: non fidatevi della politica virtuale, usate la vostra testa, non ratificate le scelte di altri e andate a votare il 14 novembre» (il giornale.it).

Come dargli torto. Certamente il fatto di non avere alle spalle un partito non lo aiuta. Così come Michele Sacerdoti può contare solo sulle sue forze e sul contatto diretto con le persone – lui che è da sempre un attivista ed è dalla parte dei comitati dei cittadini contro la speculazione edilizia.

Ecco, questo aspetto farebbe di Michele Sacerdoti il candidato ideale: ideale poiché idealista. Il suo sito è spartano, non è realizzato da esperti di marketing; la sua lotta è forse senza speranza, quindi merita di ricevere spazio su questo blog.

Per Michele Sacerdoti, candidato Sindaco di Milano:

Il 26 ottobre nel dibattito tra i candidati a Telenova e nel mio incontro coll’Associazione 11 metri all’Arci Bitte come pure in vari altri incontri ho espresso la mia perplessità sul ruolo avuto dall’arch. Boeri nei progetti dell’Isola in quanto progettista del Gruppo Hines-Catella. Ho ritenuto opportuno raccogliere in un documento la mia posizione sulla questione della demolizione della Stecca degli Artigiani e l’eliminazione dei giardini di via Confalonieri e di alcuni alberi monumentali presenti per far posto ai due grattacieli del Bosco Verticale progettati da Boeri e ad altri edifici ad uso residenziale ed uffici e al Community Center, struttura per i servizi di quartiere successivamente sostituita dalla Casa della Memoria, sempre progettata dall’arch. Boeri. I rapporti tra i candidati sindaci e gli immobiliaristi, i veri padroni di Milano, sono importanti in primarie che devono individuare chi potrebbe essere il prossimo sindaco di Milano.
E’ bene che gli elettori possano comprendere le differenze tra i candidati, indipendentemente dai partiti che li  sostengono e dalle polemiche sul loro sostegno. La differenza tra me e Boeri è radicale: ho spesso sostenuto le azioni e i ricorsi legali dei comitati cittadini contro i progetti speculativi degli immobiliaristi e in particolare all’Isola, alle Varesine e a Citylife  mentre Boeri lavorava per alcuni immobiliaristi. Ritengo essenziale che il sindaco di Milano, che ha vasti poteri in ambito urbanistico, sia indipendente dagli interessi immobiliari che da anni determinano lo sviluppo della città. Si deve ricordare a questo proposito la vicenda della aree d’oro di Ligresti negli anni ottanta e degli strascichi giudiziari, che ancora determina il futuro di ampie aree della città, alcune delle quali nel Parco Sud.
Gli interessi degli immobiliaristi sono trasversali e sostengono le giunte di tutti i colori politici: Ligresti, che lavorò inizialmente con le giunte di sinistra, si appoggiò successivamente alla destra tramite il suo legame di affari con la famiglia Larussa. Il gruppo Ligresti è ancora ben presente in città grazie alla quota del 49% nel progetto di Porta Nuova di Hines e del 30% nel progetto Citylife. Ho dichiarato a Telenova che nel 2016 spero che Milano sia libera dagli interessi degli immobiliaristi, che devono fare la loro parte per costruire gli edifici di cui la città ha bisogno nei loro terreni ma sotto il controllo degli interessi pubblici (Sacerdoti a Milano).

[Alle primarie di Milano possono votare anche i cittadini stranieri residenti, sia comunitari che extracomunitari. Tutte le info su http://www.primariemilano.it]

Divieto di terzo mandato. Ve lo spiega Vittorio Angiolini.

Vittorio Angiolini, ordinario di Diritto Costituzionale alla Università Statale di Milano, spiega perché Formigoni ed Errani sono ineleggibili. Nonostante il silenzio che tutti si ostinano a conservare, Yes, political! non molla.

Questo invece il parere del costituzionalista Valerio Onida, docente di Giustizia Costituzionale presso l’Università degli Studi di Milano e presidente emerito della Corte Costituzionale.